Il mercato delle auto elettriche è cresciuto: ora rappresentano il 12,1 per cento del mercato del nuovo.
Il Parlamento europeo ha approvato la legge che vieta la vendita di auto nuove a motore termico dal 2035.
La Norvegia è il paese che ne vende di più, l’Italia quello che ne vende meno.
Il ritmo è lento ma il progresso inesorabile: il mercato delle auto elettriche sta crescendo e oggi rappresentano il 12,1 per cento delle vendite di auto nuove nell’Unione europea. Dati diffusi dall’Associazione dei costruttori europei (Acea) e che si riferiscono al 2022, rispetto al 9,1 per cento nel 2021 o all’1,9 per cento nel 2019.
Ma la strada per la transizione è ancora lunga perché entro 12 anni, queste stesse auto elettriche devono essere le uniche auto nuove autorizzate alla vendita nel continente europeo. Infatti, il Parlamento europeo ha appena approvato la legge che vieta la vendita di auto alimentate a diesel e benzina a partire dal 2035.
Ma l’Italia è la zavorra d’Europa
La Norvegia guida il mercato delle auto elettriche con quattro auto nuove elettriche su cinque vendute. Il paese scandinavo è un grande produttore di petrolio ma punta a porre fine ai motori termici per le nuove immatricolazioni entro il 2025, cioè dieci anni prima di quanto stabilito dall’Ue. Il ruolo della zavorra è invece rappresentato dall’Italia, il paese europeo che sta vendendo meno auto elettriche. Il 2022 è finito addirittura con il segno negativo: meno 26,9 per cento.
Anche le ibride non ricaricabili (diesel o benzina) continuano a conquistare il mercato (+8,6 per cento) e rappresentano ormai il 22,6 per cento delle vendite, con più di 2 milioni di auto vendute. Le vendite degli ibridi plug-in, veicoli dotati di motore termico e di un motore elettrico ricaricabile, hanno segnato per la prima volta il passo, con 874.182 veicoli venduti (+1,2 per cento). In totale, le auto elettrificate (ibride e 100 per cento elettriche) hanno superato le vendite di auto a benzina dalla fine del 2021: quest’ultime hanno rappresentato il 36,4 per cento delle vendite nel 2022 (-12,8%, con quasi 3,3 milioni di veicoli venduti).
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L’auto, il principale mezzo di trasporto per gli europei, rappresenta poco meno del 15 per cento delle emissioni di CO2 nell’Unione europea. Per aumentare il ritmo di vendita di auto elettriche è necessario superare diversi ostacoli, in primis la necessità di aumentare il numero di stazioni di ricarica. Secondo le stime, servono 14mila stazioni a settimana e invece siamo fermi a 2000, con forti disuguaglianze tra i paesi membri.
C’è poi un problema di accessibilità, in quanto le auto elettriche sono in genere più care delle cugine termiche e quindi non tutti se le possono ancora permettere. Su questo tema, però, qualcosa si muove: in termini di costi, presto le due tipologie di auto si pareggeranno.
Quando le auto elettriche costeranno come quelle a benzina
A questo punto la domanda è cruciale: quando avverrà questo pareggio? Non è semplice dirlo. Jack Ewig del New York Times fa notare che negli Stati Uniti il prezzo di una vettura elettrica è sceso del 17 per cento in appena sei mesi. Certo, questo grazie ai sussidi previsti dall’Inflaction reduction act che intende accelerare la transizione verde. Ma più in generale, sono scesi i costi del litio (20 per cento dopo il suo picco di novembre 2022) e del cobalto (oltre il 50 per cento da maggio 2022), due metalli usati nelle batterie.
Di questo passo, non è da escludere (al netto di nuove crisi economiche globali come quella che caratterizzato la catena del valore nel post-pandemia) che nel giro di 3-5 anni il prezzo delle auto elettriche potrebbe scendere tanto da livellarsi a quello degli attuali modelli a benzina.
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