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Auto elettriche e finanziamenti verdi, l’Europa accelera e punta al 2026
Con una nuova bozza di regolamento, Bruxelles mira a far riconoscere l’etichetta di investimento sostenibile solo alle auto elettriche a zero emissioni.
Dal 2026 i finanziamenti verdi europei saranno indirizzati solo sulle auto elettriche. È questo l’orientamento di Bruxelles per spingere con decisione sulla mobilità green, evidenziato in una bozza di regolamento – la “tassonomia della finanza sostenibile” – che sarà sottoposto per un mese a una consultazione pubblica; entro il prossimo anno il testo dovrà essere approvato definitivamente dal Parlamento e dal Consiglio dell’Ue, per poi entrare in vigore da gennaio del 2022.
Se il regolamento venisse approvato, fra sei anni l’etichetta di investimento sostenibile potrà essere riconosciuta solo ai veicoli elettrici a zero emissioni; fino al 2025, invece, potranno godere della “patente green” anche gli investimenti su veicoli con emissioni di CO2 inferiori a 50 grammi per chilometro, nelle quali sono compresi gli ibridi plug-in.
Un duro colpo alle motorizzazioni tradizionali
Tra limiti alla produzione e standard sulle emissioni sempre più stringenti, sarebbe un nuovo e duro colpo per i motori alimentati da combustibili fossili. Tra chi si è schierato subito a favore della misura c’è Transport & Environment, l’associazione di Ong che promuove il trasporto sostenibile nel vecchio continente: per Luca Bonaccorsi “se hai un fondo verde e vuoi investire in auto, devi investire in auto a zero emissioni. Al momento, se si vuole investire in veicoli elettrici c’è solo un’azione da acquistare, Tesla”.
Decisamente contraria è l’Associazione europea dei costruttori di auto, per la quale i nuovi criteri sulla sostenibilità indicati da Bruxelles potrebbero mettere a rischio le future possibilità di finanziamento per l’industria del settore; lo sviluppo di tecnologie fondamentali per le motorizzazioni verdi subirebbe uno stop, e le misure dell’Ue finirebbero in pratica col sortire l’effetto contrario: “Per i produttori sarebbe più difficile ottenere i finanziamenti necessari per la transizione verso una mobilità più verde in futuro”.
A rischio anche le centrali elettriche alimentate a gas naturale
Convogliare i finanziamenti europei verso investimenti verdi rappresenta, secondo Bruxelles, la strada obbligata per raggiungere i target fissati per il 2030 dall’accordo di Parigi e per rendere il vecchio continente climaticamente neutro entro il 2050. Il nuovo sistema di classificazione sulla finanza verde punta a fornire a imprese e investitori criteri comuni per valutare se le attività economiche su cui vogliono investire siano o meno sostenibili. E con ogni probabilità orienterà anche gli investimenti green del prossimo bilancio europeo a lungo termine e del Recovery fund, che insieme ammontano a 1,8 trilioni di euro nei prossimi sette anni.
Ma non sono solo le auto diesel e benzina ad essere minacciate dalla nuova classificazione di Bruxelles. Se la bozza pubblicata venisse approvata senza modifiche, ad esempio, anche le centrali elettriche alimentate a gas naturale non saranno classificate come investimenti sostenibili, a meno che non rispettino limiti di emissione particolarmente stringenti, pari a 100 grammi di CO2 equivalente per kWh. Limiti al momento molto difficili da raggiungere, il che potrebbe convincere spingere le società petrolifere e del gas a investire su rinnovabili e idrogeno, per non correre il rischio di perdere miliardi di euro di finanziamenti europei.
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