Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Auto elettriche e ibride, boom di immatricolazioni nel mese di giugno
Agli italiani piace sempre più la mobilità sostenibile. Per acquistare auto elettriche e ibride, gli incentivi locali si sommano a quelli nazionali.
C’è un mercato dell’auto, quello delle vetture con alimentazioni tradizionali, in grande sofferenza. E ce n’è un altro, circoscritto alle auto con motorizzazioni alternative, in decisa crescita. Ciò grazie anche a politiche di incentivi su due livelli – nazionale e locale – che rendono più conveniente l’acquisto di soluzioni meno impattanti sull’ambiente. AutoScout24, il principale portale in Europa di annunci di auto e moto, ha analizzato i dati dell’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri (Unrae) relativi al mese di giugno: a fronte di un calo generalizzato di 23 punti percentuali registrato rispetto allo scorso anno, le elettriche sono aumentate del 53,2 per cento (2.228 unità) e le ibride dell’84,4 per cento (17.684 unità), raggiungendo una quota totale di mercato di 15 punti percentuali.
Il peso degli incentivi nazionali
Una decisa accelerata dovuta all’accresciuta consapevolezza della qualità e dell’affidabilità delle motorizzazioni “green”, ma non solo: gli incentivi messi a disposizione dal governo con l’Ecobonus 2020, uniti a quelli predisposti a livello locale da regioni e comuni, stanno giocando un ruolo fondamentale. Prendendo in considerazione le sole misure dell’esecutivo, rottamando un veicolo di classe Euro 4 o inferiore si possono acquistare vetture ibride ed elettriche con uno sconto che arriva fino a 6 mila euro per auto con emissioni di Co2 da 0 a 20 g/km, e a 2.500 euro da 21 a 70 g/km. Senza rottamazione, i valori calano rispettivamente a 4.000 e 1.500. L’unica condizione per accedere all’Ecobonus è che il prezzo di listino dell’auto sia inferiore a 50 mila euro, optional compresi e iva esclusa.
Le scelte a livello locale: il nord
Accanto a quelli nazionali, anche alcuni comuni e regioni hanno introdotto i propri incentivi: in base alla località di residenza è quindi possibile ottenere ulteriori sconti per l’acquisto di auto ibride ed elettriche, che vanno ad aggiungersi a quelli governativi. Una grande opportunità all’interno della quale, però, non è sempre facile districarsi; AutoScout24 ha così realizzato una guida a livello territoriale, evidenziando alcuni esempi pratici. Analizzando le auto elettriche a Milano, rottamando un veicolo benzina in classe Euro 2 o inferiore e diesel Euro 5 o inferiori, si potrebbe ottenere uno sconto di 15.600 euro (9.600 del comune e 6.000 dell’Ecobonus): in attesa di maggiori dettagli sull’applicazione di questi incentivi, il contributo arriverebbe a coprire massimo il 60% del costo totale dall’auto, escluse iva e messa su strada.
In Valle d’Aosta l’incentivo è di 12 mila euro (ma può arrivare a 21 mila per le imprese) mentre in Veneto, rottamando un veicolo benzina in classe Euro 3 o inferiori e diesel Euro 5 o inferiori, è di 10.500 euro. A Bolzano e Trento gli acquirenti risparmiano 10 mila euro, 1.000 in meno del Friuli-Venezia Giulia, che oltretutto è l’unica regione ad aver previsto un bonus di almeno 1.500 euro per l’acquisto di vetture usate, purché abbiano meno di due anni dalla prima immatricolazione. Il Piemonte si è invece concentrato sulle piccole e medie imprese: rottamando un veicolo benzina in classe Euro 1 o inferiore e diesel Euro 4 o inferiori, lo sconto va da 10 mila a 16 mila euro, a seconda della massa (fra 1 e 12 tonnellate).
Qualcosa si muove anche al centro-sud
Il nord la fa insomma da padrone, ma non mancano iniziative interessanti anche nel resto della Penisola. E’ il caso di Terni e Narni, in Umbria, dove rottamando un veicolo a benzina o diesel in classe Euro 4 o inferiori, si arrivano a risparmiare 10 mila euro. Anche il comune dell’Aquila ha puntato sulla mobilità sostenibile, attraverso un bando per chiedere gli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche riservato alle partite iva e cittadini: per questi ultimi lo sconto arriva fino a 10 mila euro e i contributi vengono erogati nella misura del 30 per cento dell’acquisto della nuova auto elettrica. La Sardegna ha invece fatto una scelta analoga a quella del Piemonte – incentrata sulle imprese – ma con un risparmio ancora più alto, pari a 21 mila euro o al 75 per cento del prezzo d’acquisto.
Per Sergio Lanfranchi, autore dello studio comparativo, “efficienza del motore, zero emissioni locali e bassi costi di manutenzione sono tra i vantaggi dell’auto elettrica. I principali ostacoli, tuttavia, sono rappresentati senza dubbio dal prezzo, ancora troppo lontano dal quello medio di un’auto di pari segmento ma con motore termico, dall’autonomia delle batterie e dalla mancanza di un’adeguata rete di ricarica. Ci troviamo quindi in una fase di transizione, che accompagnerà per molti anni l’industria dell’auto e che vedrà probabilmente un significativo aumento di domanda di auto elettriche solo in presenza di importanti incentivi e altrettanti investimenti in tecnologia e in infrastrutture”.
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