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Auto elettriche, cos’è e come funziona la ricarica “intelligente”
Dialoga con la rete elettrica e permette di scongiurare i blackout, oltre a massimizzare l’efficienza. Così la ricarica dell’auto diventa “smart”.
La transizione elettrica della mobilità ormai è un destino certo. È solo questione di tempo. E di superare i pregiudizi. Fra i detrattori dell’auto elettrica c’è chi pensa che inquini più di una “tradizionale” (tesi già smentita). Oppure, che col crescere della diffusione dell’elettrificazione, l’energia necessaria alla ricarica in contemporanea di un numero elevato di veicoli elettrici provocherà il blackout della rete. L’infrastruttura è un tema centrale per l’e-mobility: col crescere della diffusione di auto a batteria è già previsto un graduale aggiornamento delle reti nazionali; non una semplice operazione di potenziamento della rete elettrica stessa, ma piuttosto un più intelligente sfruttamento delle risorse disponibili.
La ricarica intelligente è già realtà
In questo senso, Audi, marchio del Gruppo Volkswagen, che la virata verso l’elettrico l’ha già compiuta in maniera netta, sta investendo parecchio nella ricarica intelligente e integrata in rete. Di cosa si tratta? Non di qualcosa di astratto, o di progetti futuribili le cui linee guida sono presenti nei computer degli ingegneri più illuminati. Ma di una tecnologia già presente oggi sui modelli elettrici della Casa (e-tron, e-tron Sportback e e-tron GT) e che, grazie al sistema di ricarica Audi e-tron charging system connect, consente di gestire al meglio i picchi di carico sulla rete pubblica.
Mobilità elettrica, serve un cambio di paradigma
Passare all’auto elettrica significa anche cambiare prospettiva, abitudini. Spesso senza alcun sacrificio. A cominciare dalle abitudini. Ricaricare l’auto non è come fare il pieno di benzina o gasolio. Occorre un minimo di pianificazione, di metodo. Anche per imparare a sfruttare la notte, quando l’energia costa meno e il picco serale di richiesta si è esaurito. La cosa migliore sarebbe sempre conoscere qual è il momento migliore per connettere la macchina alla rete. Ecco, in questo senso l’intelligenza artificiale ci può aiutare molto, sostituendosi all’uomo e predisponendo la ricarica nel momento strategicamente migliore: sia dal punto di vista del carico istantaneo della rete, sia in base all’orario di partenza previsto dal singolo utente.
Una soluzione ideale per tutti
Una possibile soluzione la forniscono strumenti come lo Smart Meter Gateway (SMGW). Di cosa si tratta? Di un dispositivo in grado di connettere l’abitazione privata con il fornitore di energia, fornendo contestualmente informazioni dettagliate sui consumi energetici. Dati che poi vengono inviati sia all’Home energy management system (Hems) sia al sistema di ricarica Audi e-tron charging system connect, una soluzione, questa, già utilizzabile, per esempio su modelli come e-tron e e-tron Sportback.
Questo sofisticato sistema di condivisione delle informazioni fa in modo che la richiesta energetica delle varie utenze sia sempre sotto controllo. Così è possibile non solo decidere quando e dove erogare potenza (in ufficio o a casa), ma anche quanta erogarne in funzione della potenza residua, scongiurando così il pericolo di sovraccarichi e offrendo un altro, innegabile, vantaggio: minimizzare le tariffe energetiche. Come nel caso già citato della notte, se infatti si ricarica nei momenti meno critici, il costo dell’energia cala.
Ricariche personalizzate, standard comuni
In un’epoca di servizi su misura, la ricarica non può che essere ritagliata sulle esigenze di ogni cliente in base all’auto che guida, al suo orario di arrivo e partenza, alla destinazione che dovrà raggiungere e ad altri fattori strettamente personali. Di più: come già noto, le auto elettriche possono trasformarsi in centri di stoccaggio dell’energia che, in determinate fasi, possono cedere l’esubero alla rete. Prima ancora dell’inizio della ricarica.
Uno scenario ideale per chi sceglie la mobilità elettrica, che però necessità di una condizione, ossia che le abitazioni e i fornitori di energia utilizzino standard tecnici comuni. Proprio in questa direzione vanno i recenti sforzi di Audi che attraverso il progetto EEBUS, il cui fine è proprio quello di promuovere un protocollo di dialogo comune, sta lavorando affinché gli impianti fotovoltaici, l’infrastruttura di ricarica, le auto elettriche e i sistemi di climatizzazione domestica siano in grado di comunicare fra loro senza interferenze.
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