La città a 15 minuti è un modello urbanistico che vuole garantire a ogni abitante l’accesso a negozi, scuole, servizi essenziali. Ma, c’è un ma…
L’auto che migliora la qualità della vita è elettrica, nella smart city
Mobilità e salute: l’auto da causa di inquinamento a chiave per il miglioramento della qualità della vita. Ecco come l’elettrica innoverà la smart city.
Usare a proprio piacimento il tempo necessario agli spostamenti, con l’obiettivo di ridurlo sempre di più. Leggere un libro, vedere un film, chiacchierare con il compagno o la compagna, i figli, un’amica, mentre si va in ufficio. Sì, anche leggere e rispondere alle e-mail di lavoro (ma stavamo parlando di piacere…). È, questo appena descritto, solo uno degli scenari della smart city, ma uno dei più importanti, dal momento che la mobilità urbana impatta fortemente sulla vita di tutti. Ed è (anche) su questo che il Gruppo Volkswagen sta concentrando i propri sforzi nella transizione da costruttore di automobili a fornitore di servizi di mobilità.
Il caso Barcellona
L’esempio migliore dell’impegno del Gruppo Volkswagen verso metropoli più sostenibili lo si trova a Barcellona (senza dimenticare Amburgo e Lisbona): qui, la controllata SEAT ha appena lanciato SEAT MÓ, il nuovo brand dedicato esclusivamente allo sviluppo della mobilità urbana basata su prodotti e servizi di micromobilità. Contestualmente, infatti, sono stati presentati SEAT MÓ eScooter 125 e SEAT MÓ eKickscooter 65 (monopattino): prodotti destinati alla vendita ma anche a servizi di condivisione. “Con SEAT MÓ vogliamo rendere la mobilità individuale accessibile per tutti e Casa SEAT (il nuovo hub della casa spagnola situato in pieno centro città) sarà il fulcro delle operazioni. Barcellona sarà il laboratorio di prove per lo sviluppo di soluzioni di mobilità urbana da esportare al resto del mondo”, ha affermato Wayne Griffiths, vicepresidente vendite e marketing di SEAT e Ceo di Cupra.
Ridurre le ore trascorse nel traffico e le emissioni
Iniziative come quella intrapresa dal Gruppo Volkswagen attraverso il marchio SEAT contribuiranno a risolvere – o comunque a ridurre – uno dei grandi problemi delle nostre città: le tantissime, troppe ore spese nel traffico cittadino, con i danni facilmente intuibili in termini di qualità della vita, di salute e inquinamento. Inrix, società fondata nel 2005 e specializzata nel monitoraggio del traffico sulla base di sensori posizionati sulle strade e nei veicoli, stila ogni anno la classifica delle città di tutto il mondo per numero di ore trascorse nel traffico. Peggio di tutti sono messi gli abitanti di Bogotà (191 ore pro-capite). Seguiti da quelli di Rio de Janeiro (190 ore) e Città del Messico (158), mentre Roma è sesta e peggior città europea, con 166 ore per abitante.
Sei smart, se…
Numeri impressionanti, che il concetto di smart city vuole mettere da parte una volta per tutte. Ecco alcuni esempi concreti. Una città smart è quella che consente di conoscere se c’è un parcheggio libero a destinazione e, magari, di prenotarlo ancor prima di partire. Vantaggi? Risparmio di tempo per il singolo e per la collettività; riduzione delle emissioni inquinanti. Smart è una città che mette in comunicazione cittadini e pubblica amministrazione: per prenotare online un servizio come il ritiro dei rifiuti ingombranti o, quando possibile, per effettuare una diagnosi a distanza, premesso che il rapporto diretto medico/paziente non può essere del tutto accantonato, ovviamente.
La smart city secondo la Commissione europea
Secondo la Commissione europea, una città è smart quando sa sfruttare le nuove tecnologie per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre le emissioni. Una smart city conta su reti di trasporto pubblico sostenibili, su sistemi di approvvigionamento idrico e smaltimento dei rifiuti efficaci, su soluzioni per l’illuminazione e il riscaldamento efficienti. Inoltre, una città smart è tale se offre un’amministrazione cittadina interattiva e sicurezza per i propri abitanti e se è in grado di soddisfare le necessità di una popolazione che invecchia.
Una popolazione che invecchia e che si sposta in città
Entro il 2050, gli over 60 nel mondo saranno più del 22 per cento. Non solo: sempre secondo la Commissione europea, nel 2050 due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città, consumando il 70 per cento dell’energia ed emettendo una quota altrettanto grande di gas serra. Insomma: il cambio di paradigma è qualcosa di cui non si può fare a meno. A partire da adesso. A partire dalle abitudini di ogni giorno.
Smart city e servizi di mobilità
Uno dei ruoli più importanti nella trasformazione delle città in smart cities lo riveste l’automobile: da semplice mezzo di trasporto ha già iniziato la sua metamorfosi in “tassello” al servizio della mobilità in senso più ampio. Una trasformazione che ha già preso corpo nei servizi di car sharing, in cui il concetto di proprietà viene superato e l’auto in sé riveste un ruolo secondario, in favore della capillarità e dell’area di copertura del servizio in città, della facilità d’utilizzo dell’app, dello stato di pulizia e di conservazione dei veicoli e dei costi di fruizione del servizio.
Smart city e flussi di energia
Che l’auto sia destinata a diventare centrale nelle smart city lo dimostra anche la tecnologia vehicle to grid, ovvero quella che permette di sfruttare l’energia stoccata nelle batterie dei veicoli elettrici per stabilizzare la rete (in pratica, le batterie dell’auto cedono energia alla rete elettrica) e altri, grandi vantaggi. Il primo: si massimizza il consumo di energia rinnovabile. Il secondo: si accumula energia quando costa meno (di notte), la si cede quando si verifica il picco di richieste (allontanando il rischio di blackout). Terzo: i proprietari di auto elettriche potranno ricevere remunerazione per l’energia fornita. Quarto vantaggio, anche se indiretto, è che i primi tre potrebbero accelerare la diffusione dei veicoli elettrici nel nostro Paese.
Non solo auto: tutto diventa smart
La smart city è un ambiente in cui tutti (o quasi) gli elementi che la compongono sono smart. Smart home: sensori non invasivi controllano il consumo energetico, segnalano eventuali effrazioni, controllano lo stato di comfort e di salute delle persone. Smart building: edifici dotati di impianti fotovoltaici e sistemi avanzati per la gestione di flussi energetici. Smart street: monitoraggio dei flussi di traffico, della disponibilità di parcheggi, dei livelli di inquinamento acustico e della qualità dell’aria.
Le smart cities nel mondo e in Italia
Qual è la situazione nel mondo, se si parla di smart cities? Ce lo racconta lo studio Smart city strategy index, realizzato dalla società di consulenza Roland Berger. Vienna è al primo posto, seguita a breve distanza da Londra e da Saint Albert (Canada). In Italia, la città più smart è Milano (grazie a indici come solidità economica, mobilità sostenibile, qualità sociale e trasformazione digitale), davanti a Firenze e Bologna.
Progetti futuri
La modernizzazione dell’Italia, la trasformazione delle sue città in smart cities non è un sogno, ma fa parte di un progetto ben preciso siglato nel dicembre del 2019 da Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e Istituto nazionale di urbanistica (Inu). Inoltre il Cnr ha già realizzato il suo Piano triennale di attività 2018-2020, che ha lo scopo dichiarato di ampliare il concetto di smart city con la costruzione dei cosiddetti gemelli digitali: copie virtuali degli agglomerati urbani, in grado di prevederne le evoluzioni e testare l’efficacia di soluzioni innovative. Il dato è che qualcosa si sta muovendo. Ed è una buona notizia.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Bosconavigli, ecosistema residenziale progettato da Stefano Boeri, connetterà zona Tortona con i Navigli, ponendosi come prezioso tassello nella riforestazione urbana di Milano.
Nella Giornata mondiale delle città, uno studio condotto da Easypark group rivela quali sono le più sostenibili e tecnologiche sul Pianeta.
Si svilupperà su una linea di 170 chilometri inibita alle automobili. Il tutto sorgerà all’interno della città di Neom, 33 volte più estesa di New York.
Il progetto New Cairo vertical forest, firmato dallo studio Stefano Boeri architetti, avrà l’obiettivo di ossigenare una delle città più congestionate del Nordafrica e sarà pronto entro la fine del 2023.
59 città nel mondo si sono guadagnare il titolo di Tree city per essersi distinte nella loro gestione del verde.
Un giardino botanico curato, sicuro e con un programma culturale di iniziative gratuite ispirate agli obiettivi Onu. È BAM, il parco di Porta Nuova, nel cuore di Milano, che per l’emergenza diventa anche digitale.
Uno studio ha scoperto che le conifere, in particolare il larice, riescono ad assorbire il rumore meglio delle latifoglie, grazie alla propria corteccia.
A dirlo è una ricerca inglese che ha indagato il potenziale inespresso degli orti urbani utilizzando come caso studio la città di Sheffield.