Le auto elettriche e ibride rappresentano il 52% delle immatricolazioni del 2017. E il Paese scandinavo si avvicina sempre più all’obiettivo fissato per il 2025 quando scatterà lo stop a benzina e diesel.
Anche l’auto si può riciclare
L’Ue ha stabilito che si deve riciclare il 95 per cento del peso di un’auto: grazie a questa direttiva e alle case automobilistiche, come Toyota, impegnate in prima linea, per l’Italia il traguardo è vicino.
Un’auto da rottamare non è solo un rifiuto ingombrante e dannoso per l’ambiente, anzi. Molti dei pezzi che la compongono si possono riciclare, trasformarsi in una nuova risorsa e avere una seconda vita. A questo proposito l’Unione europea ha stabilito, dal 1°gennaio 2015, l’obbligo di riciclare il 95 per cento del peso totale di una vettura (più precisamente l’85 per cento come riciclo e riuso e il 10 per cento come recupero energetico). La domanda allora è lecita: “A che punto siamo?” Secondo i dati Eurostat, ogni anno l’Italia avvia al riciclo 900.000 auto dei 6,7 milioni totali tra tutti i Paesi europei e, come ha calcolato l’Unire (Unione imprese del recupero di confindustria), già nel 2014 si attestava intorno all’82,5 per cento di componenti riciclate. Dunque si presume che l’obiettivo fissato della Ue sia stato raggiunto. Più problematico invece è il traguardo relativo al recupero energetico (dove il nostro Paese faticava a raggiungere persino il tetto minimo precedente del 5 per cento) perché il materiale non riciclabile viene destinato nella maggior parte dei casi alla discarica invece che ai termovalorizzatori.
Anche le case automobilistiche sono impegnate nel favorire questo processo virtuoso: Toyota ad esempio facilita il riciclo delle vetture progettando in partenza vetture con l’obiettivo del riutilizzo dei materiali, recuperando le componenti che vengono sostituite durante il ciclo di vita dell’auto, riducendo al minimo i rifiuti di un’auto a fine vita ed effettuando il ritiro gratuito di una vettura da rottamare.
Recupero dell’olio usato
Nel 2014 il Consorzio obbligatorio degli oli usati ha recuperato il 43 per cento dell’olio lubrificante totale consumato in Italia (ovvero 167mila tonnellate) e ne ha avviato al riuso il 91 per cento, ottenendo ad esempio in parte bitumi e in parte combustibile per impianti per la produzione di cemento. E se da una parte ne ha tratto profitto l’economia (il risparmio sulle importazioni di greggio dall’estero è stato di 90 milioni di euro), dall’altra ne ha beneficiato soprattutto l’ambiente con 58mila tonnellate di CO2 evitate, 545mila metri cubi d’acqua risparmiati e 248mila tonnellate di risorse naturali non consumate.
Pneumatici riciclati
Per quanto riguarda la raccolta degli pneumatici, i numeri sono in crescita: 316.638 tonnellate nel 2013 diventeranno, secondo le stime di Unirigom (l’Unione recuperatori italiani della gomma di Fise Unire/Confindustria), 325mila a fine 2015. Sul fronte del riciclo ci sono margini di miglioramento dal momento che il 45 per cento del totale viene riciclato, mentre una percentuale più alta, il 55 per cento è destinato al termovalorizzatore. Cosa si ottiene riciclando gli pneumatici? Gomma vulcanizzata, materiale tessile, acciaio. La sola Ecopneus, dal 2011 ne ha raccolto un milione di tonnellate (Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia le regioni più virtuose) e questo ha permesso di realizzare campi sportivi ecologici, isolanti e antivibranti utilizzati nell’edilizia. L’ultima novità? Greenrail, una traversina ferroviaria realizzata in plastica e gomma derivante dagli pneumatici riciclati, un concept innovativo ideato dal siciliano Giovanni Maria De Lisi.
Batterie e non solo
Anche le batterie al piombo delle auto possono essere recuperate. Il Cobat (Centro nazionale raccolta e riciclo) ne ha raccolte nel 2014 circa 172 milioni di chili, il 70 per cento di quelle nuove immesse nel mercato, da cui ha ricavato plastica e piombo. Ma la vera sfida del futuro sarà quella di dotarsi di sistemi di riuso delle batterie al litio utilizzate dalle vetture elettriche e ibride che stanno conquistando il mercato. Un esempio di quello che si può fare arriva da oltreoceano: negli Stati Uniti, i lodge del Lammar Buffalo Ranch, nello Yellowstone Park, ricevono energia elettrica da un sistema combinato che sfrutta la luce del sole e le vecchie batterie al litio di auto Toyota Camry, il tutto senza produrre alcuna emissione di anidride carbonica.
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