Aumenta regolarmente il numero di App che favoriscono nuove forme di mobilità. L’ultima arrivata è OC Green Walk, messa a punto in Italia da Osborne Clarke.
Auto, in quattro anni gli spostamenti calano del 12 per cento. Ma il Sud resta indietro
Dal 2019 diminuiscono i viaggi brevi in auto e aumenta la velocità media per la minore congestione delle strade. Milano e Bologna i centri più virtuosi.
L’auto resta una delle più grandi passioni degli italiani. Ma complici lo smart working e il caro benzina, tra il 2019 e lo scorso anno gli spostamenti su quattro ruote si sono ridotti del 12 per cento. Una buona notizia dal punto di vista della qualità dell’aria, sia pur con differenze marcate a seconda delle città prese in esame: Milano e Bologna sono i centri urbani più virtuosi, Roma sconta le sue dimensioni estese mentre Cagliari dovrebbe puntare con maggiore decisione sulla micromobilità.
Come cambia la mobilità in quattro anni, complice (anche) la pandemia
Il quadro emerge dal rapporto sulla mobilità di GO-Mobility, società di consulenza per la pianificazione della mobilità e dei trasporti. La ricerca ha preso in esame i dati in forma anonima di un campione di 484mila automobili e 80 milioni di viaggi per il 2019, e di 512mila automobili e 79 milioni di viaggi per il 2022. Sono 14 le città metropolitane analizzate dai dati fluttuanti delle scatole nere delle automobili, dispositivi dotati di Gps in grado di fornire informazioni sugli spostamenti dei veicoli.
Le città che in quattro anni hanno segnato le più significative riduzioni degli spostamenti – tra il 18 e il 22 per cento – sono Torino, Milano, Bologna e Firenze. Di contro il capoluogo piemontese figura, insieme a Napoli e Palermo, fra le città con le percorrenze più alte in rapporto all’area comunale: a causa della loro urbanizzazione diffusa, questi centri finiscono per soffrire più di altri degli impatti negativi legati alla circolazione delle auto.
A Palermo, Messina e Reggio Calabria resta forte la dipendenza dall’auto
Non sorprende che Roma, a causa delle dimensioni estese e della carenza di sistemi di trasporto alternativi all’auto sulle distanze medie, risulti la città con gli spostamenti medi più lunghi. Una situazione radicalmente opposta è quella che si vive a Cagliari, dove 7 spostamenti su 10 sono inferiori ai 5 chilometri: una distanza potenzialmente percorribile in monopattino o in bicicletta, invece che su un veicolo a quattro ruote. In proposito, la buona notizia è che la quota di viaggi brevi diminuisce in tutte le città analizzate: si va dal -6,6 per cento di Messina al -1,7 per cento di Torino. E al contempo la velocità media degli spostamenti urbani aumenta ovunque, segno che la congestione del traffico è diminuita; in media uno spostamento a Napoli avviene a 18km/h (+8 per cento), mentre a Roma a 25km/h (+4,5 per cento).
In questo quadro, nel post pandemia si sono accentuate le differenze tra nord e sud rispetto alla dipendenza dall’auto. A Palermo, Messina e Reggio Calabria viene utilizzata quasi tutti i giorni, un dato diminuito fra il 3 e il 5 per cento rispetto al 2019; di contro Milano, Bologna e Firenze – che già 4 anni fa mostravano una minore dipendenza dal veicolo privato – registrano cali compresi tra l’8 e il 15 per cento. L’ultimo capitolo della ricerca è dedicato all’impatto dello smart working sulle abitudini di mobilità. Le ore di punta sono rimaste le stesse, ma con meno spostamenti; il lunedì è il giorno della settimana nel quale si registra la diminuzione più sensibile (-18 per cento), un dato che si avvicina al calo che caratterizzava la giornata di venerdì nella mobilità pre-pandemica.
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