Bataclan, Bruxelles, Istanbul, Iraq. La lunga scia di sangue dell’Isis
Dal 2015 i terroristi dell’Isis hanno colpito in Europa, Usa, Medio Oriente. A terra, in volo, con attacchi suicidi, autobombe e kalashnikov.
Andrea Barolini
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Dal 2015 i terroristi dell’Isis hanno colpito in Europa, Usa, Medio Oriente. A terra, in volo, con attacchi suicidi, autobombe e kalashnikov.
Una violenta esplosione ha sconvolto una via del centro di Baghdad nella notte tra sabato e domenica, mentre si festeggiava la fine del Ramadan.
Gli ultimi dati relativi al buco dell’ozono indicano un netto miglioramento rispetto al 2000. Dipeso dalle decisioni ecologiste prese trent’anni fa.
La Corte costituzionale dell’Austria ha dichiarato nullo il ballottaggio tra l’ecologista Van der Bellen e il candidato dell’estrema destra Norbert Hofer.
La Exxelia produce dispositivi usati anche a scopi militari. Una famiglia palestinese che ha perso tre bambini la accusa: “Complice di crimini di guerra”.
Tre kamikaze si sono fatti esplodere all’interno del terminal internazionale dell’aeroporto Ataturk di Istanbul. Almeno 150 i feriti.
Il rapporto annuale dell’Unicef indica progressi ma cifre ancora agghiaccianti. L’agenzia Onu lancia per questo un appello ad agire in fretta.
Quaranta soldati, una donna e un bambino sono stati uccisi in una serie di attentati suicidi nello Yemen. Le azioni sono state rivendicate dall’Isis.
L’hotel Naasa Hablood, nella capitale della Somalia Mogadiscio, è stato attaccato dai miliziani del gruppo radicale islamista al-Shabaab.
A Londra vince il Brexit. Dopo 43 anni, la bandiera dell’Ue smetterà probabilmente di sventolare sul suolo del Regno Unito. Cameron annuncia le dimissioni.