Eudaimonia, la felicità e la filosofia
Il termine greco per indicare la felicità è “eudaimonia”, che, nel suo significato originario, va tradotto con l’espressione “avere un buon Demone”
Fabio Gabrielli
Editorialista
Il termine greco per indicare la felicità è “eudaimonia”, che, nel suo significato originario, va tradotto con l’espressione “avere un buon Demone”
L’orfismo è una particolare forma sapienziale dell’antica Grecia; nell’uomo è presente una componente dionisiaca, che ne attesta l’appartenenza agli dei.
Platone, nel “Gorgia”, ricorre ad alcune esemplari metafore per spiegare che vera vita non è quella legata ai piaceri del corpo
L’amore per il bello è costitutivo dell’essenza umana. Occorre, però, recuperare la contemplazione, riattivare la visione interiore ed esteriore
Il mito della caverna ci insegna che la verità non si ha immediatamente, ma è frutto di esercizio filosofico, permettendoci di uscire dalle apparenze
Platone ci offre una delle più belle pagine sul mito di Amore. Amore non è né dio né un mortale. Amore è un demone, un essere tra gli dei e gli uomini.
L’espressione di Goya, “il sonno della ragione genera mostri” è adattata ai nostri giorni: la violenza, senza un preciso contesto rischia di sfuggire ad ogni rete
Platone ha scelto la forma del dialogo, perché in esso ha visto il vero metodo della filosofia. Il dialogo, infatti, presuppone un io e un tu
L’aridità di cuore, vero e proprio “analfabetismo emotivo”, non dipende esclusivamente da noi. Cause interne ed esterne confluiscono in questo mix.
L’angoscia si configura come un sentimento legato al futuro, si nutre dell’intervallo che passa tra la nostra scelta e il suo possibile compimento.