Smart Yoga Class: Kapalbhati
Continuano le nostre #Smartyogaclass di approfondimento delle tecniche di pranayama con Giada Campanella. Oggi ci spiega Kapalbhati. In sanscrito kapala, significa cranio ebhati significa lumonosità, o “cranio lucente”.
Giada Campanella
Giada Campanella classe 1989, nata a Genova e cresciuta in un piccolo ma bellissimo comune ligure, Arenzano. È cresciuta a contatto con il mare abbracciato dalle montagne del promontorio ligure. Giada viaggia con il sorriso stampato in viso e la sua energia si percepisce anche attraverso uno schermo. Lavora inizialmente nel mondo della creatività attraverso l’utilizzo dei software di grafica sino ad emergere all’interno dell’ ufficio stile di un’importante casa di moda. Il mondo corre in fretta nel campo della moda e lei si rende conto che quello non è il suo posto nel mondo.
Lo yoga per lei è già il respiro di quella vita frenetica, turbolenta e dinamica che incalza Milano e il mondo della moda. Giada è appassionata di sport sin da bambina e ancora di più di quello stile di vita che collega l’uomo in modo sottile alla natura. Decide di rimettersi in gioco e seguire il suo sogno: condividere la disciplina dello Yoga come scelta di vita che aiuta le persone a scoprire nuovi punti di vista verso se stessi e verso gli altri.
Lo Yoga per Giada non è solo una pratica fisica ma una vera e propria scoperta e ricerca continua verso il nostro vero io. In occidente traduciamo questa pratica con un approccio molto fisico inizialmente. È necessario sfogare il corpo per arrivare a sbloccare le sensazioni che risiedono nella nostra mente. Giada insegna attraverso le basi dell’Hatha Yoga e dell’Ashtanga, lavorando affondo con gli allineamenti dettati dai fondamenti di Iyengar. Giada sviluppa la conoscenza del corpo e della sua mobilità attraverso i primi 15 anni della sua vita dove pratica ginnastica ritmica per poi fondere queste conoscenze a quelle dello Yoga e farne la sua pratica d’insegnamento. Giada insegna Vinyasa Yoga, in cui ogni movimento è abbinato ad un determinato respiro.
Le sue pratiche sono dinamiche, dolci ed armoniose ma lo scopo è sempre quello di giungere ad una nuova conoscenza del proprio sè e sbloccare le emozioni dei suoi allievi. Inoltre la connessione con la natura è presente in tutte le sue pratiche e il suo più grande desiderio è quello di condividere questa vibrazione e sensibilità con tutti i suoi praticanti. Giada è in continua ricerca ed evoluzione attraverso viaggi in giro per il mondo ed esperienze che accrescono il suo bagaglio di insegnante di yoga. “Lo yoga ti salva sempre”, questa è la magia più bella per Giada.
Continuano le nostre #Smartyogaclass di approfondimento delle tecniche di pranayama con Giada Campanella. Oggi ci spiega Kapalbhati. In sanscrito kapala, significa cranio ebhati significa lumonosità, o “cranio lucente”.
uesto Pranayama èchiamato il “respiro della felicità”, Bhramariin lingua sanscrita significa “ape” e questa tecnica di Pranayama si chiama così perché durante la sua esecuzione viene prodotto un suono molto simile al ronzio di un’ape.
La parola Nadi tradotta dal Sanscrito vuol dire, canale o flusso di energia. Nella filosofia dello Yoga è il termine usato per definire i canali energetici in cui fluisce il prana (energia vitale).
Ujjayi pranayama è la tecnica di respirazione più comune nello Yoga che ti permette di utilizzare a pieno la tua capacità polmonare. Nell’ujjayi pranayama, respiriamo sempre attraverso le narici, sia nell’inspirazione sia nell’espirazione. È una respirazione sonora che se praticata nella maniera corretta, utilizza la gola parzialmente chiusa per produrre un suono che ricorda l’onda
Insieme a Giada Campanella impariamo oggi la posizione dell’aquila, o Garudasana, che si ispira alla divinità induista Garuda e serve per rinforzare gli arti inferiori e migliorare l’equilibrio. È un esercizio che richiede tanta attenzione, forza e anche una buona dose di serenità. Quando viene eseguito correttamente le fluttuazioni della mente scompaio e si sperimenta
Continuano le nostre #Smartyogaclass di approfondimento delle tecniche di pranayama con Giada Campanella. Oggi ci spiega Kapalbhati. In sanscrito kapala, significa cranio ebhati significa lumonosità, o “cranio lucente”.
uesto Pranayama èchiamato il “respiro della felicità”, Bhramariin lingua sanscrita significa “ape” e questa tecnica di Pranayama si chiama così perché durante la sua esecuzione viene prodotto un suono molto simile al ronzio di un’ape.
La parola Nadi tradotta dal Sanscrito vuol dire, canale o flusso di energia. Nella filosofia dello Yoga è il termine usato per definire i canali energetici in cui fluisce il prana (energia vitale).
Ujjayi pranayama è la tecnica di respirazione più comune nello Yoga che ti permette di utilizzare a pieno la tua capacità polmonare. Nell’ujjayi pranayama, respiriamo sempre attraverso le narici, sia nell’inspirazione sia nell’espirazione. È una respirazione sonora che se praticata nella maniera corretta, utilizza la gola parzialmente chiusa per produrre un suono che ricorda l’onda
Insieme a Giada Campanella impariamo oggi la posizione dell’aquila, o Garudasana, che si ispira alla divinità induista Garuda e serve per rinforzare gli arti inferiori e migliorare l’equilibrio. È un esercizio che richiede tanta attenzione, forza e anche una buona dose di serenità. Quando viene eseguito correttamente le fluttuazioni della mente scompaio e si sperimenta