Brasile, vasti incendi bruciano l’Amazzonia
L’estensione dei roghi che hanno bruciato ampie aree di foresta pluviale è testimoniata dalle immagini satellitari diffuse dall’Inpe e dalla Nasa.
Lorenzo Brenna
Contributor
L’estensione dei roghi che hanno bruciato ampie aree di foresta pluviale è testimoniata dalle immagini satellitari diffuse dall’Inpe e dalla Nasa.
Gli Usa hanno modificato l’applicazione dell’Endangered species act, rendendo più incerto il futuro delle specie animali minacciate.
Sono più di cinquemila, distribuite in circa novanta paesi del mondo, le popolazioni che vengono comunemente definite “indigene”. L’Onu celebra questa diversità come un patrimonio da preservare.
I roghi che stanno devastando l’Artico, oltre a provocare una catastrofe climatica planetaria, stanno uccidendo migliaia di animali, costringendo le specie più grandi ad avvicinarsi ai centri abitati.
Un gruppo di tursiopi ha adottato un cucciolo di un’altra specie, un comportamento mai osservato prima.
Le immagini satellitari mostrano i roghi che, nelle ultime settimane, stanno bruciando il Circolo polare artico e la foresta boreale con gravi conseguenze per gli habitat e il clima.
Secondo i ricercatori l’inusuale tasso di mortalità sarebbe una conseguenza della crisi climatica, particolarmente grave nell’Artico.
L’iniziativa è parte di una vasta opera di riforestazione, volta a mitigare i cambiamenti climatici e a contrastare la desertificazione.
Cresce in Amazzonia la tensione tra i nativi e i cercatori d’oro, mentre il presidente Bolsonaro annuncia l’intenzione di aprire alcune riserve indigene all’esplorazione mineraria.
Entro il prossimo decennio le tigri potrebbero estinguersi. Fortunatamente la strategia di conservazione Tx2 che prevede di raddoppiarne il numero entro il 2022 sta dando i primi frutti.