In India stanno per iniziare le elezioni democratiche più lunghe e imponenti del mondo
Il 19 aprile iniziano le elezioni in India. Dureranno 44 giorni e chiameranno al voto quasi un miliardo di persone.
Matteo Suanno
Editor
Il 19 aprile iniziano le elezioni in India. Dureranno 44 giorni e chiameranno al voto quasi un miliardo di persone.
Il Bundestag ha depenalizzato la cannabis a scopo ricreativo, ponendo Berlino fra le capitali con le leggi più “rilassate” di tutta l’Unione europea. L’Italia resta in fondo, smarrita in un dibattito ideologico.
Con l’arresto di due politici e un ex capo di polizia i giudici brasiliani muovono i primi passi per fare chiarezza sulla vicenda di Marielle Franco, accogliendo la richiesta di giustizia della società civile.
Oltre 300 milioni di persone hanno accolto il Nawruz, il Capodanno persiano che celebra la primavera con balli, canti, cibo e riti spettacolari.
Era scontato, ora è anche ufficiale. La corsa alla Casa Bianca sarà un remake del 2020. Biden contro Trump è una storia che si rinnova e continua a spaccare l’elettorato, nonostante i dubbi sull’età dei leader.
I naufraghi erano bloccati sulla piattaforma tunisina per l’estrazione di gas Miskar, che ha permesso alla nave di Emergency avvicinarsi salvo poi negarle il permesso di compiere i soccorsi.
La nave cargo Rubymar colpita alcune settimane far nel mar Rosso meridionale da parte delle milizie Houthi si è inabissata. Le perdite di combustibile e il carico di fertilizzanti fanno temere il peggio per la barriera corallina.
Al Super Tuesday i due candidati principali vincono in quasi tutti gli stati al voto. Haley, avversaria di Trump, vince in Vermont.
Il ministro Sanità Cholnan Srikaew ha annunciato che la Thailandia tornerà a limitare la cannabis e i suoi derivati, arrestando una fase di deregolamentazione che aveva permesso la nascita di un’economia in rapida espansione.
Lunedì circa 900 mezzi agricoli hanno invaso il quartiere europeo. Come successo a inizio febbraio, la protesta dei trattori chiede all’Unione europea di fare un passo indietro sulle politiche agricole che colpirebbero la categoria.