La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
Valeria Barbi
Editorialista
Politologa e naturalista di formazione. Esploratrice per vocazione. Sono esperta di cambiamenti climatici, biodiversità e crisi ecologica, di cui racconto in conferenze nazionali e internazionali, e nei corsi che coordino e in cui lavoro come docente all’ISPI, alla Business School del Sole 24Ore e in svariate università ed enti di formazione. Collaboro con riviste e magazine e lavoro come consulente per il settore pubblico e privato.
Esploro il mondo alla ricerca di storie che raccontino un nuovo modo di essere umani e per svelare i segreti della biodiversità a chi ha ancora voglia di vedere la magia in ciò che ci circonda. Per questo, ho ideato WANE – We Are Nature Expedition, un reportage giornalistico nato per documentare la perdita di biodiversità e il rapporto tra uomo e natura lungo la Panamericana, la strada che collega l’Alaska all’Argentina. Nel mezzo, ho scritto un libro: “Che cos’è la biodiversità”, a cura di Edizioni Ambiente.
Citazione preferita: “Se non cambiasse mai nulla, non esisterebbero le farfalle” (Snoopy)
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
Dalla Cop16 arriva il report sullo stato mondiale degli alberi elaborato dall’Iucn. I risultati non sono quelli che speravamo.
Il 21 ottobre è iniziata in Colombia la Cop16, la conferenza delle Nazioni Unite per tutelare la biodiversità del nostro Pianeta.
Peter Singer è uno dei filosofi viventi più influenti al mondo. Il suo interesse per gli animali l’ha portato a fare riflessioni sul rapporto uomo-animale e a ricordarci quanto il loro dolore sia uguale al nostro.
Il documentario di Camilo de Castro Belli e Brad Allgood fa luce sul collegamento tra allevamenti di bestiame, sviluppo economico e sociale e attività illegali.
L’ara dalle ali verdi è un pappagallo originario della foresta amazzonica. Grazie ad un progetto di rewilding questi coloratissimi uccelli sono tornati a vivere nelle foreste dell’Argentina.
L’influenza aviaria è un virus che generalmente colpisce i volatili. Si sta però diffondendo anche tra altre specie, colpendo ad esempio quelle marine della Patagonia.
I fringuelli di Darwin sono una delle specie endemiche delle isole Galapagos. A causa però di una mosca, introdotta erroneamente dall’uomo, sono a rischio estinzione.
La vaquita è il più piccolo cetaceo al mondo che si trova nel mare di Cortez, in Messico. I 10 esemplari rimasti sono un simbolo di lotta e resistenza.
La presenza del lupo in Italia e in Europa è un argomento molto controverso. Un predatore che suscita timore ma che ricopre un ruolo fondamentale per la biodiversità.
Con un referendum l’Ecuador ha detto di no al petrolio nell’Amazzonia. Ma il ministro dell’Energia ha dichiarato di non voler considerare il risultato. Con il ballottaggio di ottobre, cosa dovremo aspettarci?