A causa dell’innalzamento del livello dei mari, un tratto della nota Highway 1 che corre lungo la costa ovest degli Stati Uniti verrà spostato verso l’entroterra.
Nella contea californiana di Sonoma, a nord dell’università di Berkeley e dei grattacieli di San Francisco, da anni i cambiamenti climatici sono qualcosa di più che un insieme di dati o concetti astratti: lo si può vedere senza filtri, e toccare con mano. Nell’area di Gleason beach, infatti, l’innalzamento del livello del mare, l’effetto delle maree e l’erosione della costa hanno ormai avvicinato la carreggiata dell’Autostrada 1 – che si snoda sulla costa del Pacifico per più di mille chilometri – all’oceano in modo preoccupante e giudicato come rischioso per i viaggiatori.
Collegando Los Angeles a San Francisco, l’autostrada offre scenari mozzafiato che l’hanno fatta diventare un classico delle road-trip americane per i viaggiatori di tutto il mondo, seconda forse solo all’ormai storica Route 66. Il suo percorso attraversa infatti località come Santa Barbara, i precipizi del Big Sur e i vigneti della Santa Ynez valley, e con brevi deviazioni è possibile raggiungere le attrazioni principali della West coast, dalla prigione di Alcatraz alle ville di Beverly Hills. In alcuni tratti, però, la realtà dei fatti si discosta dall’atmosfera di libertà e spensieratezza che spesso viene associata all’Highway 1 nell’immaginario popolare.
Già nel 2008 il dipartimento dei Trasporti della California (Caltrans) aveva cominciato a monitorare il fenomeno dell’erosione nella zona, che negli anni ha reso inagibili almeno dodici abitazioni affacciate sul mare. Senza interventi concreti la situazione è andata peggiorando costantemente fino a quando, nel 2019, le autorità sono state costrette a ridurre a una sola corsia il tratto di strada che attraversa Gleason beach, cercando disperatamente di arginare i danni collaterali causati anche dall’aumento delle temperature medie globali.
Community Meeting for Gleason Beach Project, which would realign Hwy 1 in northern Sonoma County, moving it away from eroding cliffs. The meeting will be held via Zoom – Wednesday, October 14, 6:00 PM -7:30 PM. For details, go to: https://t.co/dzlIDlnai3pic.twitter.com/QrYKgfBlJf
Dopo quasi tredici anni di controversie ambientali, paesaggistiche e logistiche, le varie agenzie governative e non, insieme agli abitanti della zona, hanno trovato un compromesso. Lo scorso 8 novembre infatti la Commissione per la costa della California ha dato il via libera all’ambizioso progetto con cui Caltrans intende, di fatto, spostare l’autostrada di circa 122 metri (400 piedi) verso l’entroterra, costruendo anche un ponte che corra sopra al ruscello di Scotty creek. I lavori partiranno a metà 2021, e dovrebbero concludersi in circa due anni.
Lo spostamento della carreggiata è stato calcolato con precisione: storicamente, a causa dell’erosione la costa arretra di circa 30 centimetri all’anno, ma con l’innalzamento sempre più rapido degli oceani questo dato potrebbe salire a 45 centimetri entro il 2050, e raggiungere i 140 centimetri di erosione annui nel 2100. Il riallineamento dell’autostrada permetterebbe quindi di mettere in sicurezza la zona almeno fino a quel momento.
The California coast is disappearing under the rising sea. Our choices are grim; action is needed. @RosannaXia explains it all beautifully in this special report. Gleason Beach homes and other have already fallen. https://t.co/ARpmy9Xp9Bpic.twitter.com/v4G6seDOXI
Uno dei punti più controversi del piano di Caltrans è senza dubbio il ponte che verrà costruito sopra a Scotty creek: una struttura di cemento lunga circa 250 metri e larga 15, con anche corsie dedicate ai pedoni. Secondo un articolo pubblicato dal Los Angeles Times molti residenti considerano il ponte come troppo ingombrante rispetto al territorio in cui è inserito, ma allo stesso tempo capiscono che non ci siano molte alternative. La struttura, infatti, deve rispettare gli standard di sicurezza antisismica predisposti per la zona.
Il progetto avrà un forte impatto sulle abitazioni che al momento sorgono nei pressi di Scotty creek. Roberta Ballard, docente di pediatria presso l’Università di San Francisco, vive da 21 anni in un ranch che affaccia propria sul ruscello. “Sapevamo che l’autostrada avrebbe dovuto essere ricostruita, ma stanno progettando una struttura enorme per farlo”, ha dichiarato ai microfoni di LifeGate. Durante la fase di progettazione, Ballard ha lavorato con diverse organizzazioni per fare in modo che le acque e le specie che abitano Scotty creek vengano protette sia durante la fase di costruzione del nuovo tratto di strada che una volta terminati i lavori: “Dato che la strada sarebbe stata ricostruita in ogni caso, volevamo trovare una soluzione anche per il ruscello. È stato il nostro compromesso, un modo per accettare l’avvio dei lavori”.
Grazie anche al lavoro di mediazione portato avanti dalla Commissione per la costa, il dipartimento dei Trasporti ha infine dovuto scendere a compromessi e rispettare una serie di parametri volti a proteggere l’ambiente interessato dal progetto. Secondo il Los Angeles Times, in particolare, Caltrans si è impegnata a devolvere 5 milioni di dollari (circa 4,1 milioni di euro) per ripagare le case abbandonate e i tentativi di riparazione falliti, mentre altri 6,5 milioni saranno destinati al ripristino di ruscelli, paludi e praterie nella zona.
Un problema diffuso in tutto il paese
Il problema dell’innalzamento del livello dei mari non è di certo limitato all’area di Gleason beach o alla contea di Sonoma. Secondo i dati della Nasa (l’agenzia di ricerca aerospaziale degli Stati Uniti), attualmente lo scioglimento dei ghiacciai e l’aumento di volume dell’acqua in seguito al suo riscaldamento causano un incremento di circa 3,3 millimetri all’anno. Su scala globale le acque si sono alzate di più di 20 centimetri dal 1880, ed entro la fine del secolo attuale potrebbero aumentare di ulteriori 0,3 metri se le emissioni di gas climalteranti dovessero essere contenute. Altrimenti, il livello potrebbe salire di oltre 2 metri, causando danni permanenti a intere aree del Pianeta.
Solo in California, ad esempio, uno studio rilasciato a dicembre 2019 ha calcolato che l’oceano potrebbe alzarsi di 30 centimetri entro il 2030, e di più di 2 metri entro il 2100. Tra appena 30 anni, proprietà dal valore complessivo stimato tra 8 e 10 miliardi di dollari (circa 8,2 miliardi di euro) potrebbero essere completamente sommerse, e altrettante sarebbero a rischio nei periodi di alta marea.
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