Road to Ecomondo

A Ecomondo abbiamo trovato le magliette più “circolari” di sempre

“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di trasformare un rifiuto in qualcosa di meraviglioso”. L’intervista a Matteo Longo, direttore generale di Bioforcetech.

Indossereste mai qualcosa creato dalle vostre feci? Può sembrare una domanda provocatoria ma non lo è. Un gruppo di ragazzi italiani ha fondato una startup chiamata Bioforcetech che realizza pigmenti per le stampe a partire da materiale organico. Il team ha presentato alla fiera Ecomondo 2024 a Rimini le proprie magliette ironiche con la scritta “Questa maglia è stata stampata con la merda”. Il risultato? Le magliette sono andate quasi sold out e l’azienda è stata premiata alla fiera tra le migliori società per il recupero e il trattamento dei fanghi di depurazione, ovvero gli scarti prodotti dagli impianti di depurazione delle acque reflue.

Il prodotto OurCarbon

I pigmenti con cui vengono realizzate le stampe si ottengono tramite la pirolisi. Si tratta di un processo di decomposizione termochimica del materiale organico ottenuto tramite l’applicazione di calore dai 350 ai 700 gradi Celsius senza l’utilizzo di ossigeno. Le sostanze tossiche come ad esempio i Pfas e tutti gli agenti patogeni contaminanti vengono distrutti dalle alte temperature. Grazie al processo, inoltre, si ottiene un gas di sintesi che viene combusto per avere acqua calda che viene sfruttata per alimentare i processi, autosostenendo così l’impianto. Il prodotto che si ottiene si chiama OurCarbon Biochar ed è un composto inodore, ricco di carbonio e sostanze nutritive che può essere utilizzato sia come colorante biologico per tessuti e vernici che come ammendante del terreno per potenziarne la fertilità.

Il sogno americano di Bioforcetech

Bioforcetech è nata nel 2013 quando il team composto dagli amici Matteo Longo, Dario Presezzi, Valentino Villa e Stefano Pessina si è spostato a San Francisco, in California con l’obiettivo di dare nuovo valore agli scarti di depurazione per trasformarli in delle risorse. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di trasformare un rifiuto in qualcosa di meraviglioso – racconta con emozione a LifeGate Matteo Longo, direttore generale di Bioforcetech Corporation –.  È inaspettato che da un materiale che deriva dalla cacca si possa ottenere un pigmento che utilizziamo per fare le stampe di scarpe e magliette. Grazie alla nostra tecnologia non solo spendiamo meno ma per ogni tonnellata prodotta vengono ridotte le emissioni di CO2 di dieci volte rispetto ai tradizionali processi”.

Il progetto a Milano, il primo in Europa

La startup qualche anno fa ha avviato un progetto insieme al Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Bioforcetech ha introdotto presso il depuratore di Robecco sul Naviglio un innovativo sistema, primo in Europa, di bioessicamento capace di ridurre del 70 per cento i volumi dei fanghi prodotti dal ciclo di depurazione. Il bioessicatore presente all’interno, inoltre, a differenza di quello tradizionale, non utilizza fonti di calore esterno e sfrutta il naturale processo di riscaldamento innescato dalla biomassa batterica presente nei fanghi, risparmiando così molta più energia. Per ora l’attività della start up si è concentrata prevalentemente negli Stati Uniti dove il gruppo ha la sede. Chissà se prima o poi simili tecnologie si diffonderanno su larga scala nel nostro Paese. Di certo il successo dello stand di Bioforcetech a Ecomondo ha fatto intravedere quanto questo genere di iniziative sia stato apprezzato.

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