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Quasi la metà delle aziende italiane investe nella sostenibilità (con soddisfazione)
In tutto il mondo, la sostenibilità sta entrando a far parte a pieno titolo delle scelte di business. E le aziende italiane, seppure con un po’ di ritardo, non fanno eccezione. È quanto emerge dallo studio “Seize the change”, condotto da Dnv Gl e Ey con il supporto di Gfk Eurisko. Le aziende italiane credono
In tutto il mondo, la sostenibilità sta entrando a far parte a pieno titolo delle scelte di business. E le aziende italiane, seppure con un po’ di ritardo, non fanno eccezione. È quanto emerge dallo studio “Seize the change”, condotto da Dnv Gl e Ey con il supporto di Gfk Eurisko.
Le aziende italiane credono nella sostenibilità
Più del 50 per cento delle aziende italiane si è dotato di una policy sulla sostenibilità e una percentuale simile, negli ultimi tre anni, ha investito in iniziative per integrare la sostenibilità nel proprio core business. Quattro su dieci, invece, hanno stabilito obiettivi misurabili. Si tratta di percentuali che, seppur più basse rispetto alla media globale, continuano a crescere. Nello specifico, il 35 per cento delle aziende italiane interpellate ha definito politiche per mitigare il proprio impatto ambientale, il 28,5 per cento ha diffuso la cultura della sostenibilità internamente ed esternamente, il 19,2 per cento ha coinvolto gli stakeholder e il 17,6 per cento ha lavorato sui prodotti sostenibili.
Cosa significa investire nella sostenibilità
Ma cosa significa, nel concreto, integrare la sostenibilità nel proprio core business? Il report identifica cinque diverse accezioni:
- Arricchire e aggiornare i processi, ad esempio nella scelta dei fornitori e nella gestione dei rischi.
- Ripensare in modo olistico l’azienda e il suo processo di creazione del valore, che dev’essere inserito in modo armonico nel contesto in cui opera.
- Innovare i prodotti, pensando agli aspetti sociali e ambientali fin dal momento della progettazione.
- Capire e interpretare i cambiamenti in atto a livello ambientale, sociale ed economico.
- Creare nuovi modelli di business orientati al bene comune e all’impatto sociale.
Sono ormai parecchi gli strumenti che le aziende italiane (e non solo) hanno a disposizione per mettere in pratica questi principi. Dal report di sostenibilità ai sistemi di certificazione, dalla valutazione degli impatti ambientali al coinvolgimento degli stakeholder, passando per il rating di sostenibilità (se quotate in borsa) o per la certificazione B-Corp. E molto altro.
La sostenibilità è una scelta vincente
Ma non è tutto qui. Anzi, c’è una considerazione (se possibile) ancora più interessante. Per il 43 per cento delle aziende italiane, investire nella sostenibilità porta a benefici che superano di gran lunga i costi. Il 29,5 per cento dei professionisti intervistati dichiara di averci guadagnato in termini di compliance normativa, il 20 per cento cita la reputazione e il 17,6 per cento le relazioni con i clienti.
Se in molti casi ancora non si lavora per la sostenibilità, è perché ci sono altre priorità (lo afferma quasi la metà delle aziende italiane), perché manca la consapevolezza da parte del management (26 per cento) o perché ci si focalizza solo sui risultati a breve termine (23 per cento).
Lo studio “Seize the change”
Questi dati arrivano dallo studio “Seize the change. Integrare la sostenibilità nel core business”, realizzato dall’ente di certificazione Dnv Gl e da Ey con il supporto dell’istituto di ricerca Gfk Eurisko. A partire dalla definizione di integrazione della sostenibilità, i ricercatori hanno interpellato oltre 1.500 professionisti provenienti da aziende di tutto il mondo: 193 di loro sono italiani. Inoltre hanno analizzato gli strumenti più diffusi per integrare la sostenibilità nel business, tanto a livello strategico quanto a livello operativo. Infine, gli studiosi hanno condotto un’analisi bibliografica su circa 90 articoli accademici e professionali. L’analisi è stata presentata a Milano all’inizio di marzo, nel corso di una tavola rotonda a cui hanno partecipato Fondazione Sodalitas e i rappresentanti di grandi aziende italiane.
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