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Babaco Market, il primo delivery italiano di frutta e verdura antispreco
Nato durante il lockdown, Babaco Market è il primo delivery italiano di frutta e verdura contro lo spreco che ha già fatto risparmiare quasi dieci tonnellate di cibo, di cui ben sei concentrate nel mese di settembre. “Operativo dallo scorso giugno, il servizio”, dice il founder e Ceo di Babaco Market, Francesco Giberti, “ora copre
Nato durante il lockdown, Babaco Market è il primo delivery italiano di frutta e verdura contro lo spreco che ha già fatto risparmiare quasi dieci tonnellate di cibo, di cui ben sei concentrate nel mese di settembre. “Operativo dallo scorso giugno, il servizio”, dice il founder e Ceo di Babaco Market, Francesco Giberti, “ora copre Milano e il suo hinterland del nordest, da Sesto San Giovanni a Cernusco sul Naviglio. Presto coprirà tutta la Lombardia e in futuro arriverà anche nelle grandi città di tutta Italia”.
Il food delivery in Italia nel 2020 è aumentato del 55 per cento
Un’iniziativa nata nel momento giusto e che si conferma essere un’ottima soluzione per evitare di uscire di casa per la spesa e, inoltre, di farlo nel rispetto dell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il Consorzio del commercio elettronico italiano, il food & grocery online raggiungerà in Italia nel 2020 un valore pari a 2,5 miliardi di euro, con un incremento del 55 per cento rispetto al 2019. Un aumento della domanda nato durante il lockdown, ma che ha continuato – e continuerà – a crescere.
Una box di frutta e verdura di stagione, “fuori dall’ordinario”
Ma come funziona? È semplice, sul sito di Babaco Market si può aderire a un abbonamento settimanale o bisettimanale – con la possibilità di disdire o sospendere in qualsiasi momento accedendo al profilo utente – per ricevere a casa una box di frutta e verdura di stagione da 6 o 10 chili. La confezione contiene ortaggi e frutti di stagione provenienti da piccole aziende agricole biologiche e da presidi Slow Food di tutta Italia.
Troppo piccoli o troppo grandi, ma sani, nutrienti e rari
Si tratta di ortaggi e frutti che non hanno superato la selezione di “bellezza” – e di conformità – della grande distribuzione e, in quanto scartati, sono destinati al macero. Si tratta perciò di delizie vegetali considerate “fuori dall’ordinario” soltanto perché troppo piccole o troppo grandi, oppure perché dalle forme particolari – può capitare per esempio di ricevere una patata a forma di cuore – o, ancora, con imperfezioni della buccia o semplicemente perché prodotti in eccesso. Tutti questi alimenti, curiosi, unici e in ottima salute, vengono recuperati e selezionati da Babaco Market per comporre, ogni settimana, la Bonsai Box da 6 kg oppure la Jungle Box da 10 kg.
Contro la plastica, meglio lo sfuso
Green e sostenibile, la Babaco Market – che prende il nome di un particolare frutto dalla forma stellare – ha inoltre ridotto all’essenziale il packaging prediligendo il più possibile lo sfuso per evitare l’uso della plastica.
Con Babaco Market si può fare la spesa in modo più sostenibile
Un progetto virtuoso, nato dalla necessità di consumi alimentari più sostenibili. La Fao stima che le perdite e gli sprechi alimentari siano associati a un’impronta globale di 3,3 GT di CO2, equivalenti a circa il 7 per cento delle emissioni globali di gas serra. Mentre l’Osservatorio Waste Watcher 2020 rileva che ogni anno vengono sprecati 10 miliardi di euro in cibo in Italia, pari a circa 5 euro a famiglia ogni settimana.
Aziende come Babaco Market cercano quindi di contribuire a invertire questa tendenza salvando i “brutti ma buoni”, tra frutta e verdura, ma anche prodotti unici e colture a rischio estinzione come prodotti esotici italiani e la mela annurca. “Siamo molto soddisfatti del successo riscontrato da Babaco Market a pochi mesi dalla partenza del servizio”, dice Giberti che aggiunge, “il crescente interesse da parte dei consumatori per soluzioni di acquisto alternative, conferma la sempre più marcata attenzione verso il tema dello spreco alimentare domestico. L’obiettivo di Babaco è contribuire a diffondere pratiche di consumo sostenibili, compiendo al contempo azioni concrete per salvare tonnellate di cibo”.
Babaco affida a un’associazione no profit la redistribuzione dell’invenduto
Una filosofia antispreco a 360 gradi che ha pensato anche all’invenduto. Questo, infatti, viene affidato a Recup, associazione charity contro lo spreco alimentare e l’esclusione sociale, che si occupa di ridistribuire le box avanzate attraverso la rete dei mercati rionali.
I social per educare all’alimentazione e al vivere sostenibile
Sul suo profilo Instagram, Babaco, infatti, dà spazi agli “eroi dell’alimentazione”: nutrizionisti ed esperti di cucina condividono suggerimenti e consigli per un’alimentazione sana e per sensibilizzare e coinvolgere i consumatori sui temi del vivere sostenibile.
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