Un modo eco friendly per acquistare risparmiando e riciclare prodotti per l’infanzia arriva dal web, dove mamme e papà oggi si ingegnano per innescare un circolo virtuoso di compravendita dell’usato, in cui a guadagnarci sono proprio tutti. Con un occhio attento anche alla qualità e al fairtrade
Il portale BabySharing,com
Se è vero che avere un figlio “costa” è anche vero che, per evitare spese inutili e risparmiare denaro, basta ingegnarsi un po’ e adottare strategie furbe. Una, per esempio, è la compravendita di usato online, anche detta babE-commerce.
Cos’è il babE-commerce
Si tratta di un modo per declinare in versione 2.0 la sana e vecchia abitudine di passare abitini, passeggini, giocattoli e tutto quello che ai nostri bambini non serve più a chi invece ne ha ancora bisogno. Proprio in quest’ottica è nato qualche anno fa BabySharing.com, il primo portale online per la compravendita di prodotti usati per bambini, pensato e realizzato – non a caso – da quattro papà.
Risparmio e babE-commerce: mamme in prima linea
Confrontando i dati del portale di compravendita usato con i risultati di un’indagine del 2015 di Federconsumatori, i responsabili di BabySharing hanno verificato che una famiglia italiana su 3 si affida al web per attuare un’efficace spending review. Oltre a cercare offerte vantaggiose i genitori di oggi si reinventano, dunque, commercianti per mettere in vendita gli oggetti destinati a finire in soffitta o in discarica e ricavare così piccole e utilissime somme. Il babE-commerce innesca circolo virtuoso che vede in prima linea le mamme, come ci ha spiegato il fondatore del portale Giorgio Giordani: “Su Babysharing il 95% dei venditori sono mamme tra i 30 e i 45 anni al secondo figlio, seguite da mamme al primo figlio, che si affacciano al mondo della compravendita online dopo i primi tre anni di vita del bambino. Anche i compratori sono soprattutto mamme tra i 25 e i 45 anni, consumatrici attente e curiose nei confronti dei nuovi trend relativi al mondo dell’infanzia.”
Qualità eco-friendly e fairtrade: la sostenibilità del babE-commerce
E sempre le mamme sono le più attente anche alla qualità, alla sicurezza e anche all’etica dei prodotti per l’infanzia, come ci ha confermato Francesca Trentini, fondatrice de Il Mondo di Leo, una baby boutique online dedicata a moda e accessori eco-friendly per bimbi 0-6 anni: “Il target principale sono mamme tra i 25/35 anni (ma anche parecchie nonne!) abituate ad acquistare online e attente alla scelta dei marchi per i propri figli. Alcune sono alla ricerca di brand di nicchia, biologici, come quelli che prediligo nel Mondo di Leo e che faticano a trovare nei negozi cittadini o nella grande distribuzione”.
Forte di un’esperienza nel settore della moda e dell’abbigliamento anche Francesca, diventata mamma, si è reinventata grazie al web, aprendo il suo sito in un’ottica ben precisa: “Prima di tutto mi assicuro che i fornitori utilizzino solo cotoni selezionati e, possibilmente, certificati con marchio di origine organica e fairtrade. Verifico che i giochi siano a norma e prodotti con materiali atossici e legnami naturali non trattati. Inoltre cerco di tenere i prezzi più competitivi possibile nonostante le materie prime utilizzate dai nostri fornitori e i capi siano di altissima qualità”.
L’attenzione nella selezione dei prodotti da mettere in vendita accomuna anche la strategia di Babysharig.com, dove chi decide di mettere in vendita un prodotto usato deve rispettare una serie di regole precise, come spiegato da Giordani: “Devono inviare fotografie con descrizioni di accompagnamento ben fornite di dettagli e che noi valutiamo prima di approvare. Qualora il compratore finale dovesse ricevere un prodotto non corrispondente alla descrizione inserita, il team di Babysharing è a disposizione per fornire l’adeguato supporto e risolvere ogni possibile problema. Il sistema Paypal, inoltre, è la garanzia migliore per assicurare transazioni online sicure e accertate”.
BabE-commerce: quali sono i prodotti usati più cercati
Tra i prodotti di seconda mano più ricercati sul portale di compravendita usato Babysharing.com, un po’ a (piacevole) sorpresa, si piazzano i pannolini lavabili (di cui vi abbiamo parlato qui) che rappresentano il 59% delle vendite. A questo proposito Giordani spiega: “L’uso dei pannolini lavabili ed ecologici è emblema del concetto chiave che sottende Babysharing e sta diventando sempre più comune nelle famiglie italiane. I loro vantaggi sono molteplici: hanno un minor impatto ambientale e fanno risparmiare rispetto agli usa e getta.”
Più prevedibile il resto della classifica con giocattoli (15%), vestiti e calzature (11%) latte e pappe (7%), prodotti da viaggio e altro (8%). Ricercatissimi anche i dispositivi con allarme per l’enuresi notturna, i passeggini e trio.
Altro aspetto interessante sia per venditori che acquirenti è la possibilità di trovare anche prodotti handmade. “I porta ciucci fatti all’uncinetto impazzano nelle vendite”, prosegue Giordani, “molte mamme si cimentano in accessori fatti a mano, torte di pannolini confezionate per i babyshower e creazioni speciali per idee regalo”.
La nascita di e-commerce come questi, dedicati all’infanzia, basati sui principi del risparmio, del riciclo e della ecosostenibilità è un segnale incoraggiante, a cui corrisponde una crescente attenzione da parte dei genitori a queste tematiche, come sostenuto dai fondatori dei due portali. “La sensibilità dei consumatori è notevolmente cambiata, e di conseguenza il mercato sta modificando la sua offerta per adattarsi ai nuovi standard di necessità”, assicura Giordani.
Più cauta Francesca Trentini de Il Mondo di Leo che afferma: “Sicuramente c’è molta più attenzione verso queste tematiche, ma la strada da fare è ancora molta”.
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