Dopo l’era del carbone e l’era del petrolio, ora ci stiamo muovendo a velocità sostenuta verso l’era dell’elettricità. Grazie all’energia rinnovabile.
Con il 100% di rinnovabili le Baleari promuovono il turismo sostenibile
Il governo delle Baleari accelera il processo di transizione energetica e punta all’obiettivo di indipendenza energetica raggiunta con il cento per cento di rinnovabili entro il 2050.
Le isole Baleari in Spagna stanno varando un piano di lotta ai cambiamenti climatici incentrato sulla transizione energetica con l’obiettivo di arrivare al cento per cento di rinnovabili e mobilità elettrica entro il 2050 sulle isole di Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera. Il Governo delle Baleari punta il dito contro il governo centrale di Madrid accusandolo di inattività nei confronti dell’Accordo di Parigi.
Le isole sono laboratori naturali per la transizione verso le rinnovabili
Il governo regionale ha proposto una legge sui cambiamenti climatici con l’obiettivo di potenziare le energie rinnovabili e creare le condizioni per diventare una destinazione turistica sostenibile e incrementare l’occupazione locale.
“Con questa legge vogliamo trasformare quella che spesso è la nostra sfida più grande – il fatto di essere delle isole – in un’opportunità“, ha detto Joan Groizard Payeras, direttore energetico del governo regionale. “Passare a un sistema basato al cento per cento su rinnovabili e mobilità sostenibile dovrebbe essere più facile qui sulle isole che nel continente, è quindi una nostra responsabilità iniziare a lavorare su questo vantaggio”.
La pesante eredità del carbone
Le isole Baleari soddisfano quasi la metà del loro fabbisogno energetico con il carbone. Il piano di transizione energetica del governo regionale si basa sulla chiusura della centrale elettrica a carbone di Alcúdia, situata a Maiorca e di proprietà di Endesa che fa parte del Gruppo Enel, entro il 2025.
Fino a oggi lo sviluppo di progetti di energia eolica e solare sono stati bloccati dalle opposizioni locali a causa del loro impatto visivo; anche le Baleari non sono immuni alla cosiddetta sindrome Nimby (Not in my back yard).
Secondo la legge, il governo regionale intende aumentare le energie rinnovabili al 10 per cento entro il 2020, al 35 per cento entro il 2030 e al 100 per cento entro il 2050. Inoltre saranno definiti piani quinquennali attraverso i quali verranno illustrati i percorsi per raggiungere i target per le rinnovabili, verranno poi introdotti obiettivi vincolanti in materia di emissioni per le imprese e si lavorerà per raggiungere il 2 per cento di veicoli elettrici entro il 2020, per arrivare al 100 per cento entro il 2035.
Il solare nel futuro mix energetico delle Baleari
Il solare fotovoltaico rappresenta attualmente il 2 per cento della produzione energetica (80 MW) ed è praticamente l’unica fonte rinnovabile installata nelle Baleari. Il governo punta ora a rendere obbligatorie le installazioni fotovoltaiche sui grandi parcheggi entro il 2025, mentre a partire dal 2020 tutti i nuovi grandi edifici, come ospedali e supermercati, dovranno installare impianti solari.
Secondo Groizard Payeras, al momento ci sono circa 230 MW di solare fotovoltaico in pipeline, pronti per essere realizzati, con i quali si arriverebbe al 10 per cento di energia solare entro il 2020. Il solare ha certamente un ruolo di primo piano nelle strategie di sviluppo energetico, ma anche l’eolico è visto come una possibilità, soprattutto su Minorca.
Il piano per contrastare i cambiamenti climatici mette le Baleari in una potenziale rotta di collisione con il governo centrale spagnolo, poiché eventuali maggiori costi per attuare la transizione energetica delle isole verrebbero sovvenzionati attraverso le bollette energetiche di tutti i consumatori spagnoli. La politica energetica “richiede consenso tra le diverse amministrazioni spagnole”, ha commentato un portavoce del ministero del governo centrale, ma il governo delle Baleari sostiene che se il suo piano per il clima sarà bloccato, si rifiuterà di aggiornare l’impianto di Alcúdia in tempo per rispettare la scadenza del 2020 per i nuovi limiti di emissioni dell’UE e dovrà quindi essere chiuso.
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