Inaugurato a Milano, in piazza della Scala, il primo dei cento globi d’artista per un futuro sostenibile. Il progetto di Weplanet porterà in primavera una grande mostra open air per le vie della città.
Una balena spiaggiata sulle rive della Senna, l’opera di Captain Boomer
Che si tratti di riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacci artici o attentato alla biodiversità di qualche specie vivente, nella più ampia maggioranza dell’opinione pubblica i famigerati cataclismi ambientali che affliggono oggi il nostro pianeta suscitano quasi sempre la percezione di eventi astratti o teorici, lontani anni luce dall’imperturbabile quotidianità di ciascuno di noi. Squarciare il
Che si tratti di riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacci artici o attentato alla biodiversità di qualche specie vivente, nella più ampia maggioranza dell’opinione pubblica i famigerati cataclismi ambientali che affliggono oggi il nostro pianeta suscitano quasi sempre la percezione di eventi astratti o teorici, lontani anni luce dall’imperturbabile quotidianità di ciascuno di noi.
Squarciare il velo di questa indifferenza tanto diffusa quanto deleteria è precisamente l’obiettivo perseguito dalla singolare performance artistica del collettivo belga Captain Boomer che qualche giorno fa sul quai de la Tournelle, ovvero sulla centralissima riva parigina della Senna dalla quale ogni turista può ammirare la sagoma della cattedrale di Notre-Dame, ha collocato la riproduzione, monumentale ed estremamente verosimile, della carcassa di una balena spiaggiata sulla riva del fiume.
Una scultura così persuasiva e iperrealistica da aver sortito brillantemente l’effetto sperato: risvegliare la coscienza ecologica degli spettatori inducendoli a credere – almeno di primo acchito – che l’oggetto comparso dinanzi a loro fosse effettivamente il cadavere di un cetaceo trasportato dalla corrente.
Una messinscena iperrealistica
Ad aver tratto clamorosamente in inganno passanti e curiosi – molti dei quali subito colti dall’impulso irrefrenabile di immortalare con foto e video l’insolito fenomeno – non sono stati soltanto i minuziosi dettagli dell’installazione, quali ad esempio le gocce di sangue attorno alla mascella del finto animale, i venti metri di lunghezza, le circa trenta tonnellate di peso o l’intenso odore di acqua salata, ma anche l’accuratissima messinscena che costituiva parte integrante dell’intera performance artistica.
I componenti di Captain Boomer sono infatti comparsi sul luogo della rappresentazione travestiti da membri dell’équipe scientifica, aggirandosi, con tanto di uniformi bianche, intorno al cadavere della balena, opportunamente isolato da una recinzione di sicurezza.
E a chi poneva domande in proposito, i sedicenti esperti hanno elargito una spiegazione tanto assurda quanto paradossalmente plausibile: la carcassa – hanno dichiarato – apparteneva a un esemplare maschio di circa vent’anni, morto esausto a causa dello sforzo compiuto durante la notte nel tentativo di risalire il corso del fiume per mettersi in salvo dalle acque marine ormai insalubri.
Una condizione che, secondo il loro fittizio resoconto, dovrebbe addirittura accomunare tanti altri capodogli presenti nella Senna.
Il collettivo belga Captain Boomer
I venti artisti belgi associati al consorzio collettivo di Captain Boomer, costituitosi nel 2008 e avente sede ad Anversa, appaiono perfettamente a proprio agio nell’inscenare una così laboriosa rappresentazione, poiché la cifra peculiare della loro arte consiste esattamente nella volontà di esplorare il crinale tra finzione e realtà.
Come ha rivelato il fondatore del gruppo, Bart Van Peel, il ricorso alla menzogna in un’installazione come The whale, oltre a rievocare l’aura magico-irrazionalistica che presso le comunità più antiche accompagnava la comparsa improvvisa di una balena spiaggiata, serve anche a provocare una sorta di shock pedagogico, ovvero a stimolare, attraverso la scintilla dello straniamento, la percezione emotiva di un problema ecologico grave.
E sebbene la medesima identica performance fosse già stata precedentemente allestita in vari altri luoghi, quali ad esempio Londra, Valencia, la Bretagna o i Paesi Bassi, nei giorni scorsi Captain Boomer ha avuto modo di constatare direttamente sino a che punto l’eco del suo gesto artistico possa amplificarsi e ingigantirsi quando il teatro dell’operazione diventa Parigi, la cui statura simbolica (unita alla reputazione di capitale particolarmente attenta al tema della sostenibilità ambientale) ha finito col conferire a The whale una risonanza planetaria.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nature è il titolo della Triennale design in corso al museo Cooper Hewitt di New York fino al 2020. 60 opere indagano la possibilità dell’essere umano di vivere in armonia con la Terra, anziché danneggiarla.
Marco Gualazzini, fotoreporter, si racconta a LifeGate, dopo dieci anni di lavoro in Africa. L’occasione è la presentazione del libro Resilient e della mostra omonima a Milano.
Pubblicati i nuovi testi alla Cop29 di Baku. C’è la cifra di 1.300 miliardi di dollari, ma con un linguaggio molto vago e quindi debole.
Dal 19 ottobre al 15 dicembre l’Università di Milano-Bicocca ospita una mostra dedicata alle meduse per far conoscere, soprattutto ai ragazzi delle scuole, l’importanza di questi incredibili animali.
One Planet One Future è il progetto fotografico dell’artista Anne de Carbuccia che mostra come l’uomo sia una minaccia per il Pianeta, mettendo a rischio la sopravvivenza di specie, culture e ambienti. A Milano il progetto è diventato una mostra fotografica permanente.
Black light, white light è la mostra d’arte in cui Michel Comte denuncia la progressiva riduzione della superficie dei ghiacciai. Arriva alla Triennale di Milano dopo il Maxxi di Roma il progetto sposato anche da Wwf.
Andreco. Ho disegnato il primo murales sul Canal Grande di Venezia. E parla di cambiamenti climatici
Si trova lungo le rive del Canal Grande, in Fondamenta Santa Lucia a Venezia, il murales dipinto da Andreco, artista visivo che dal 2015 lavora all’iniziativa Climate, un progetto itinerante ispirato alle ricerche su cause ed effetti dei cambiamenti climatici. Parallelamente al dottorato in ingegneria per l’ambiente e il territorio, che l’ha portato a collaborare
Atmosfere sognanti e silenziose che comunicano pace ma anche il freddo che descrivono: sono gli scatti sublimi del fotografo Vincent Munier. Un viaggio tra neve e ghiacci e il conseguente reportage di luoghi e animali incontrati sono a Milano alla Galleria Contrasto, fino al 19 marzo. Vincent Munier scatta l’Artico Le meravigliose foto che Contrasto Galleria