In Polinesia alle balene è stata attribuita la personalità giuridica.
Monitoraggio, sanzioni e assicurazione sono alla base di questa manovra di protezione.
Una decisione che potrebbe smuovere i governi e i piani per la conservazione non solo delle balene.
Ogni anno circa 10mila balene rimangono vittime di incidenti con navi di grandi dimensioni. I santuari a loro dedicati possono aiutare, ma i cetacei non ne conoscono i confini, quindi serve qualcos’altro per proteggerli. Dalla Polinesia arriva la notizia che le balene sono appena state riconosciute come personalità giuridiche; una decisione non nuova al mondo della conservazione.
Whales will be recognised as legal persons under a declaration signed by New Zealand’s Maori king and native leaders across the Pacific ⬇️ https://t.co/Myq0JVBE1f
— The Times and The Sunday Times (@thetimes) April 8, 2024
Proteggere le balene riconoscendole personalità giuridiche
Come detto le balene non conoscono i confini che noi umani definiamo per la loro protezione. Un santuario in cui si vietano la pesca e il transito navale è circoscritto e delimitato da confini ben precisi, ma le balene si muovono liberamente nell’oceano e così, uscendo da questi limiti “politici”, la loro protezione svanisce. Da inizio aprile però le balene, nei territori maori dell’oceano Pacifico, non saranno più semplici animali. I leader indigeni delle comunità maori di Nuova Zelanda, Tahiti e Isole Cook hanno firmato uno storico trattato in cui si riconoscono le balene come personalità giuridiche, in modo da fare pressione ai diversi governi nazionali per proteggerle maggiormente. Il trattato “He Whakaputanga Moana”, tradotto in “dichiarazione per l’oceano”è stato firmato a Rarotonga, la più grande delle isole Cook, in una cerimonia alla quale hanno partecipato Tūheitia Potatau te Wherowhero VII, il re maori, e 15 capi supremi delle tribù di Tahiti e delle isole Cook.
Cosa significa “personalità giuridiche”?
Nella cultura dei popoli indigeni del luogo le balene, chiamate “Tohorā”, racchiudono un’antica sacralità e uno spirito che collega tutte le loro vite, poiché guidarono i loro antenati attraverso il Pacifico. Questi gruppi maori si considerano da sempre i loro guardiani protettori. Nel corso della storia, seguendo le balene durante le loro migrazioni, i Maori riuscirono a scoprire le diverse isole presenti nel Pacifico e a ottimizzare il loro sistema di navigazione. E proprio in qualità di guardiani, hanno dato il via a questo sistema di protezione volto a ripristinare sia le comunità mondiali che quelle locali.
Ma cosa significa che le balene hanno personalità giuridica? Quando si riconosce una specie come persona giuridica non significa che diventa umana, ma le si conferiscono determinati diritti legali: per esempio, chi la danneggia è tenuto a pagare le conseguenze. La legislazione firmata si basa su tre pilastri: monitoraggio, sanzioni e assicurazione per le balene, il tutto sostenuto da un fondo da cento milioni di dollari. Il primo passo, dunque, è quello di seguire, monitorare e tracciare gli spostamenti degli animali anche sott’acqua, grazie a sensori remoti e sistemi acustici. Se poi un peschereccio, o una nave cargo, dovesse colpire una balena, ci sarebbero delle multe e sanzioni a seconda del danno provocato. Danni che potrebbero rivelarsi ingenti: tenendo conto anche della CO2 che assorbe, una balena avrebbe un valore di circa 2 milioni di dollari. Per questo motivo le compagnie assicurative richiederebbero alle navi di essere dotate di dispositivi di monitoraggio anti-collisione per ridurre le probabilità di impatto.
Una decisione non nuova per la conservazione
L’intenzione del documento è anche quella di smuovere i governi, avviando dunque colloqui tra le istituzioni di Nuova Zelanda, isole Cook, Tahiti, Tonga e gli altri paesi della Polinesia per sviluppare un quadro giuridico per la protezione delle balene.
La Nuova Zelanda non è nuova all’assegnazione dello status di “persona giuridica”. È accaduto nel 2017 con fiume Whanganui, sacro per la tribù maori, dopo una lunghissima battaglia legale. Ciò significa che qualsiasi danno provocato alle acque del fiume è stato, e sarà, equiparato a un danno provocato alla tribù Whanganui Iwi.
A law in New Zealand grants personhood status to the Whanganui River, declaring it a living whole.
Five years since the law passed, @AP followed the river upstream to find out what its status means to those whose lives are entwined with its waters. https://t.co/B6Hx9iOBbY
Spostandoci sull’altra sponda del Pacifico, negli Stati Uniti, i famosi ippopotami di Pablo Escobar nel 2021 sono stati riconosciuti come personalità giuridiche presso il tribunale di Cincinnati. Considerandoli come una seria minaccia per l’ecosistema, infatti, il governo colombiano aveva intenzione di abbatterli o sterilizzarli. Da quando è stato loro riconosciuto lo status di “persona interessata” gli ippopotami hanno acquisito i diritti pari alle persone, così da intervenire per garantire loro, ad esempio, una sterilizzazione sicura. Tuttavia, questa sentenza non ha avuto alcun valore sul territorio colombiano ed è stato il governo della Colombia a dare il via a un programma di sterilizzazione (sicuro) che prevede di inoculare i contraccettivi con i dardi.
Che sia l’inizio di una nuova frontiera per la protezione animale? Per ora, è un primo piccolo passo. Se i risultati saranno positivi, e il numero di incidenti mortali diminuirà, questa strategia potrà (e dovrà) essere presa in considerazione a livello globale per la protezione delle specie più a rischio.
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