Ascoltando il loro canto, gli scienziati avanzano ipotesi ottimiste sulle condizioni delle balenottere azzurre antartiche, gli animali più grandi del mondo.
- È stato pubblicato uno studio basato su 15 anni di osservazioni delle balenottere azzurre antartiche.
- Gli scienziati hanno registrato il loro canto in modo molto più regolare, cosa che fa ben sperare per le condizioni della specie.
- Nell’arco del secolo scorso, la loro popolazione era passata da 125mila a 3mila esemplari.
Sono gli animali più grandi del Pianeta, con una lunghezza che arriva a trenta metri (all’incirca come un campo da basket) e un peso di duecento tonnellate (in Italia, un camion carico ne può traportare 44). Ma ciò non ha impedito all’uomo di sterminarle fino quasi all’estinzione. Stiamo parlando delle balenottere azzurre antartiche; Balaenoptera musculus intermedia, per usare il loro nome scientifico. Uno studio pubblicato da Frontiers in marine sciences, e basato su quindici anni di rilevazioni, raggiunge conclusioni che fanno ben sperare: sembra infatti che la loro popolazione si stia riprendendo.
Lo studio sul canto delle balenottere azzurre antartiche
Oltre a essere le creature viventi più ingombranti, le balenottere azzurre antartiche sono anche le più rumorose. Il loro canto può arrivare a 180 decibel, all’incirca come un razzo al decollo. Ed è proprio raccogliendo le registrazioni audio del loro canto che gli scienziati hanno monitorato lo stato di salute della specie alle latitudini antartiche e subantartiche, incrociando questi dati con le riprese video, le foto e altre osservazioni. La ricerca appena pubblicata raccoglie e interpreta una grande mole di dati raccolti tra il 2006 e il 2021. Nel corso di questi quindici anni, i ricercatori hanno riscontrato che il canto delle balenottere è diventato più regolare.
Un risultato che ben si sposa con quello della spedizione condotta dalla British antarctic survey nel 2020. Al ritorno dalla remota isola della Georgia del sud, nell’oceano Atlantico meridionale, gli scienziati hanno fatto sapere di aver avvistato 55 balenottere azzurre antartiche. Un numero che hanno descritto come “senza precedenti”.
C’è speranza per il futuro della specie, portata quasi all’estinzione dall’uomo
Se c’è così tanta attenzione verso le condizioni delle balenottere azzurre antartiche è anche perché questa specie ha vissuto un declino preoccupante nel corso dell’ultimo secolo. Come riferisce l’organizzazione animalista Wwf, la caccia alla balena nell’oceano Atlantico meridionale ha preso il via nel 1904. Nel 1946 è stata istituita la Commissione baleniera internazionale (Iwc) che solo nel 1982 ha introdotto una moratoria sulla caccia a fini commerciali. Nel 1926, si stimava che in Antartide ci fossero circa 125mila esemplari di balenottere azzurre; nel 2018 ne erano rimasti appena tremila. Tant’è che la specie è stata classificata come “in pericolo critico” nella Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).
La ricerca pubblicata su Frontiers in marine sciences non è sufficiente, da sola, a dire se le balenottere azzurre antartiche siano salve. Gli autori avanzano varie ipotesi sul motivo per cui il loro canto è diventato più regolare: potrebbe dipendere dal loro comportamento, dalla loro distribuzione, dall’aumento della loro popolazione o, ancora, dal fatto che gli scienziati riescano a intercettarle più spesso. Serviranno altre indagini per poter dare una risposta certa. Senza dubbio, però, queste prime evidenze fanno ben sperare.
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