All’1:30 circa (ora locale) del 26 marzo, una nave mercantile ha urtato il ponte Francis Scott Key di Baltimora, facendolo crollare.
Ultimo aggiornamento: 26 marzo, ore 14:21
All’1:30 circa del mattino (ora locale) di martedì 26 marzo, le 6:30 in Italia, una nave mercantile ha urtato un pilastro del ponte Francis Scott Key nella città statunitense di Baltimora, nel Maryland. Il ponte, lungo 2,6 chilometri, è crollato. Non è ancora chiaro quanti veicoli lo stessero attraversando al momento del collasso. Stando alle prime informazioni diffuse dal dipartimento dei vigili del fuoco, circa venti persone sarebbero finite nelle acque gelide.
Stando alla piattaforma MarineTraffic, la nave cargo coinvolta è la Dali. Lunga 288 metri, batte bandiera di Singapore ed era appena partita in direzione Colombo, capitale dello Sri Lanka, dove sarebbe arrivata il 22 aprile. Stando alla compagnia proprietaria dell’imbarcazione, tutti i membri dell’equipaggio sono salvi.
“In questo momento, la nostra priorità è quella di recuperare e salvare queste persone”, ha dichiarato Kevin Cartwright, direttore della comunicazione dei vigili del fuoco di Baltimora. Due persone finite in acqua sono state soccorse: una ha rifiutato i trattamenti medici, l’altra è stata trasportata in ospedale in serie condizioni. I vigili del fuoco stanno usando i sonar per identificare i veicoli finiti in acqua.
Il governatore del Maryland, Wes Moore, ha dichiarato lo stato di emergenza. “Stiamo lavorando con un team che coinvolge più agenzie per distribuire rapidamente le risorse federali dell’amministrazione Biden. Siamo grati ai coraggiosi uomini e donne che si stanno sforzando per salvare le persone coinvolte e preghiamo per la sicurezza di tutti. Rimarremo in stretto contatto con gli enti federali, statali e locali che stanno portando avanti le operazioni di salvataggio, mentre continuiamo a valutare e rispondere a questa tragedia”.
Il crollo del ponte ha paralizzato il porto di Baltimora, che è uno degli snodi commerciali più importanti degli Stati Uniti. È dunque verosimile che si creino ritardi nelle spedizioni internazionali, anche se è ancora presto per fare stime più precise.
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