I bambini non sono adulti in miniatura capaci di adattarsi facilmente ai limiti imposti da un viaggio in auto. Nel mettersi in strada con loro bisogna sapersi connettere alle loro esigenze, a quello che può significare stare seduti dietro, magari da soli, senza niente da fare, anche per diverse ore. In più, quando i bambini
I bambini non sono adulti in miniatura capaci di adattarsi facilmente ai limiti imposti da un viaggio in auto. Nel mettersi in strada con loro bisogna sapersi connettere alle loro esigenze, a quello che può significare stare seduti dietro, magari da soli, senza niente da fare, anche per diverse ore. In più, quando i bambini si annoiano si focalizzano sulla fame, sulla sete, su quanto è scomodo il sedile o su come stuzzicare, a gran voce, il vicino di posto in macchina… Chi lo ha provato sa che è meglio giocare d’anticipo.
Gli accorgimenti da prendere prima di partire riguardano innanzitutto l’abbigliamento, che deve essere comodo e adatto alla temperatura prevista in auto. Togliere le scarpe se il viaggio è lungo. Non devono poi mancare gli accessori propri per ogni età, dal ciuccio al gioco preferito, dalla bambola al libro pieno di disegni. Meglio evitare i giocattoli rumorosi che finirebbero con l‘innervosire gli altri passeggeri. Un occhio di riguardo va all’alimentazione prima di mettersi in viaggio, che deve essere leggera. Una bottiglia d’acqua è sempre bene averla a disposizione, per dissetarsi, ma anche qualche stuzzichino da mangiare non guasta. La colonna sonora è importantissima. Lo Zecchino d’Oro ha accompagnato su e giù per l’Italia, cantando, migliaia di bambini!
Ci sono diversi giochi da fare quando il traffico scorre, e non ne potete più di ascoltare lo stesso cd per bambini a ripetizione. Alcuni possono essere fatti in famiglia, altri possono essere delle “missioni” affidate ai bambini in autonomia, ritagliando qualche mezzora di tregua ai genitori.
Per stare sul classico si può partire con gli indovinelli, che piacciono sempre. O, a turno, con la parola che inizia con la seconda lettera della parola detta in precedenza.
Quali diversi colori di auto vedo? All’inizio è facile, ma dopo un po’ bisogna fare affidamento sulle colorazioni più rare e originali. Le scritte su camion e tir, che sicuramente non mancano, possono fungere da stimolo a trovare una rima buffa. E poi, si possono anche inventare le storie dei posti dai nomi più strani incrociati lungo il viaggio.
Perché non cominciare le lezioni di guida a 5 anni? Imparare a riconoscere e a leggere i cartelli stradali può diventare in gioco e così anche l’interiorizzare le norme della guida sicura: distanza di sicurezza, velocità, uso della freccia. Anche allenarsi a valutare a occhio le distanze può essere un bel modo di sfruttare il tempo passato in auto, aiutandosi – nella verifica della propria percezione – con la segnaletica stradale. “Quanto è lungo un chilometro?”.
È quando il traffico rallenta o si blocca che, anche per i bambini, la tensione sale, spesso in risonanza con quella degli adulti. Giocare insieme può aiutare tutti i passeggeri dell’auto a vivere come momento di intimità e leggerezza tutto quel tempo il cui lo snervarsi sarebbe del tutto inutile. Se i bambini vanno già a scuola, si può giocare con le targhe davanti, sommandone i numeri alla ricerca della somma più alta, oppure cercando città (o animali, o frutti) il cui nome inizia con le lettere della targa. Si può chiedere aiuto ai bambini nel monitorare quale fila va più veloce. Si può fare tutti insieme ginnastica da viaggio, come quella consigliata nei lunghi viaggi aerei in cui è importante muovere, dolcemente, le articolazioni. Perché no? anche salutare gli altri bambini, chiusi anche loro in altre auto, può diventare un piacevole diversivo.
Le fermate sono un momento importante nel viaggio, consentono al corpo di ritrovare elasticità. Per quanto la situazione lo permette, fare muovere i bambini, correre, saltare, sfogarsi un po’. È importante abituare i bambini a chiedere in tempo una pausa pipì, per permettere a chi guida di trovare un luogo in cui è possibile fermarsi prima che il bisogno fisiologico diventi fonte di sofferenza.
Con pochi accorgimenti anche il rischio nausea può essere minimizzato. Ad esempio, facendo guardare i bambini in avanti e non lateralmente ed evitando che leggano in macchina: le immagini in rapido movimento causano l’iperstimolazione del sistema che regola l’equilibrio a livello dell’orecchio, e questo nelle persone più sensibili si traduce in sensazione di nausea. Aiutano a prevenire o a superare primi sintomi: respirare a pieni polmoni, con il finestrino dell’auto aperto, essenza o caramelle di limone, zenzero, menta, liquerizia.
Con pochi accorgimenti viaggiare con bambini a bordo può trasformarsi da potenziale stress, per tutti, a piacevole occasione per godere giocosamente della reciproca compagnia. Anche in auto, la realtà la creiamo a partire dall’atteggiamento con cui ci predisponiamo ad affrontarla.
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