Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
I bambini che mangiano biologico sviluppano migliori capacità cognitive
È il risultato di uno studio che ha valutato l’esposizione globale dei bambini, in utero e nell’infanzia, a diversi fattori riguardanti l’alimentazione e l’inquinamento.
I bambini che mangiano cibo biologico e che non sono esposti a fumo e inquinanti sviluppano maggiori capacità di ragionamento, attenzione e memoria. Questa correlazione, già dimostrata da diverse ricerche, è stata confermata da un nuovo studio, pubblicato su Environmental Pollution, che ha utilizzato un approccio inedito e innovativo. La ricerca fa parte, infatti, del progetto europeo Human early-life exposome che comprende diversi studi basati sul concetto di esposoma, ovvero la globalità dell’esposizione ambientale a partire dalle origini della vita. Viene considerato, dunque, non un solo fattore, ma un insieme di essi, verificando anche le varie correlazioni e l’effetto “accumulo”.
Lo studio sull’esposizione multipla e lo sviluppo cognitivo dei bambini
I ricercatori del Barcelona institute for global health e del Pere Virgili health research institute hanno analizzato l’associazione tra un’ampia varietà di esposizioni prenatali e infantili e lo sviluppo neuropsicologico in bambini in età scolare, considerando anche le abitudini delle madri durante la gravidanza. In particolare, gli studiosi hanno esaminato l’esposizione a 87 fattori ambientali in utero e ad altri 122 fattori durante l’infanzia di 1298 bambini tra i 6 e gli 11 anni provenienti da sei paesi (Regno Unito, Spagna, Francia, Grecia, Lituania e Norvegia). I bambini sono poi stati sottoposti a test di intelligenza fluida, di attenzione e di memoria di lavoro.
I risultati della ricerca
Dai risultati è emersa l’associazione tra il consumo di cibo sano, in particolare biologico, e punteggi migliori nei test di ragionamento, mentre il cibo processato è stato associato ai punteggi più bassi. Lo sviluppo neuropsicologico, secondo quanto emerso dallo studio, sarebbe compromesso anche dall’affollamento domestico, dal fumo di tabacco, dall’inquinamento da polveri sottili (PM2,5) dell’aria interna.
Il cibo biologico “nutre” il cervello dei bambini
L’ipotesi degli studiosi che spiega queste associazioni è che il cervello dei bambini non è ancora completamente sviluppato per una difesa efficace contro le sostanze chimiche ambientali ed è particolarmente sensibile alla tossicità, anche ai livelli bassi che non sono rischiosi per un adulto. Allo stesso modo il cervello dei bambini sarebbe più sensibile ai benefici dei micronutrienti come acidi grassi, vitamine e antiossidanti di cui è ricco il cibo biologico rispetto a quello ultra processato.
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