La pet therapy si rivela importante anche nel caso della paura nei confronti del dentista. Lo dimostra un’iniziativa torinese per i ragazzi disabili
Bambini malati? Si curano così
Come comportarsi con un bambino di pochi mesi ammalato? Come fare a somministrargli le medicine?
Le prime malattie del nostro bambino ci preoccupano, anche quando sono lievi e prive di conseguenze come i piccoli disturbi di stagione. Ancora non sa parlare ed è difficile capire di cosa ha bisogno e qual è il suo disagio, che esprime spesso con un pianto disperato. Naturalmente la prima cosa da fare è consultare il pediatra, ma noi genitori come possiamo intervenire per farlo stare meglio? E come possiamo curarlo, somministrandogli le medicine prescritte dal medico?
Piccole accortezze di grande effetto
La prima vera cura è la nostra tranquillità: per un bambino anche un semplice raffreddore è fonte di timore e conta su di noi per essere rassicurato. Non dimentichiamoci che sente lo stato d’animo di chi li circonda e se ci facciamo prendere dall’ansia o dal panico aiutarlo sarà più difficile.
Anche le condizioni ambientali circostanti sono importanti: riduciamo al minimo i rumori, spegnendo musica o televisione o perlomeno abbassandone il volume. Invece, la voce di mamma e papà è rassicurante, quindi parliamogli, cantiamo per lui sottovoce, teniamolo vicino a noi, prendiamolo in braccio senza timore di “viziarlo”.
Curiamo l’igiene, sua, nostra e dell’ambiente in cui viviamo. Laviamoci le mani e riscaldiamole sfregandole tra loro prima di toccare nostro figlio.
Cambiamo l’aria alla sua stanza, anche se fuori fa freddo: basta farlo portando prima il bambino in un’altra camera, aspettando che la temperatura torni tiepida prima di riportalo nella sua.
A proposito di cibo
Durante la malattia è bene rispettare le esigenze del bambino in fatto di alimentazione: non forziamolo se non ha appetito. Piuttosto, soprattutto se ha febbre, raffreddore, diarrea, curiamo la sua idratazione dandogli spesso da bere. Non preoccupiamoci se diventa inappetente: la convalescenza sarà il momento giusto per stimolarlo a mangiare di più, per recuperare le forze. Se prende ancora il latte al seno della mamma, assecondiamo le sue richieste anche se significa allattarlo più spesso, tranne che quando ha disturbi al pancino. Ma attenzione: non sempre il pianto di un neonato è una richiesta di cibo, cerchiamo di distinguere quando cerca coccole, ha freddo o sonno, oppure è infastidito dai sintomi della malattia, per evitare di rispondere a ogni segnale di disagio offrendo cibo.
Come fare a dargli le medicine?
Se il pediatra ha prescritto dei farmaci, a un bimbo così piccino sembra impossibile somministrarli. In realtà basta mettere in pratica qualche piccola accortezza. Prima di tutto, bisogna tenere pulite e calde le superfici su cui appoggiamo il bambino, e anche le nostre mani prima di toccarlo.
Occorre distrarlo e rassicurarlo: per riuscirci, i modi suggeriti all’inizio sono più che mai utili, soprattutto parlare a nostro figlio con voce calma o cantare per lui.
Sciroppi o gocce
La cosa più semplice da fare è mescolarli al latte, che di solito i bambini bevono volentieri. Ma non tutte le medicine possono essere date insieme a cibi e bevande. In questo caso, ci sono utili ciucci con serbatoio, in cui mettere gocce o sciroppo. Altrimenti, prendiamo in braccio il bambino, con la testolina poggiata sul nostro avambraccio, apriamogli la bocca delicatamente ma con decisione, e facciamoci scivolare la medicina usando un cucchiaino. Per evitare che la sputi, diamogli subito il ciuccio oppure usiamo il nostro dito come succhiotto. Se ancora non sa usare il cucchiaino e rifiuta il ciuccio, possiamo ricorrere a una siringa senza ago per spruzzare il bocca la medicina, facendo attenzione a non mandarla troppo in fondo, verso la gola, per evitare che gli vada di traverso. Infine, se stiamo ancora allattando, possiamo mettere le gocce sul capezzolo prima della poppata.
Supposte o clisteri
Mettiamo il piccino sul fasciatoio, come se volessimo cambiargli il pannolino, e solleviamogli le gambine. Con il dito inumidito in un po’ di olio di oliva lubrifichiamogli l’ano con delicatezza e poi procediamo con la terapia.
Collirio o gocce negli occhi o nelle orecchie
Di nuovo ci aiuta il fasciatoio, dove possiamo sdraiare a pancia in su il bambino in sicurezza (ma va bene anche metterlo sulle nostra ginocchia) per poi tenergli aperti gli occhi con le dita e instillare il collirio, o la testa reclinata all’indietro per mettergli le gocce nel naso. Per medicare le orecchie, invece, bisogna mettere il bambino prima su un fianco e poi sull’altro e tenere ferma la testa per qualche secondo, da ogni lato, per lasciar penetrare bene le gocce.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Come fare addormentare un bambino è una delle grandi domande dei genitori: la risposta è spesso affidata al caso, ma esistono accorgimenti e rimedi naturali.
Ciao sono io, gli autoritratti dei bambini ricoverati in ospedale in mostra alla Triennale di Milano
Pittura, disegno, lettura, laboratori creativi e una mostra di autoritratti realizzati dai bambini ricoverati nell’ospedale Gaetano Pini alla Triennale di Milano: il racconto del progetto Ciao sono io.
Un rapporto dell’agenzia Echa ha riscontrato la presenza di flatati, sostanze pericolose per la salute, in un giocattolo su cinque in commercio nell’Ue.
Proteggere i bambini da caldo e sole è fondamentale, perché il loro sistema di regolazione della temperatura corporea è meno efficiente: ecco come fare
Cosa stabiliscono le nuove norme europee sul corretto utilizzo dei seggiolini auto per bambini? E quali sono le pericolose leggerezze da evitare e i consigli da seguire per garantire la massima sicurezza ai piccoli viaggiatori? Ecco cosa dicono i dati e gli esperti in materia
Difficoltà ad addormentarsi, capricci e irrequietezza spesso rappresentano un normale elemento di sviluppo emotivo del bambino. Generalmente parliamo di situazioni che si risolvono naturalmente crescendo ma che comunque possono generare apprensione e difficoltà in famiglia. Per aiutare a ristabilire l’equilibrio dei più piccoli i medicinali omeopatici possono essere di grande utilità nell’affrontare i disturbi emotivi nei
Dormire con i figli nel lettone: la scelta è molto controversa, perlomeno nella nostra cultura attuale. Ma quali sono i rischi reali, e quali i benefici per tutti?
È dal 2001 che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definitivamente affermato che il latte materno è il primo, più importante e assolutamente preferibile modo di alimentare i neonati. Da allora, l’Oms ha lanciato linee guida, programmi informativi, patrocinato ricerche e campagne in tutto il mondo. Sia nei Paesi in via di sviluppo — afflitti da