Basf abbandona un progetto da 2,6 miliardi di dollari in Indonesia: vittoria per gli indigeni Hongana Manyawa

La multinazionale chimica abbandona il progetto di raffinazione di nichel e cobalto che avrebbe minato la foresta delle popolazioni incontattate.

  • Basf ha annunciato di voler abbandonare un progetto di raffinazione di nichel e cobalto in Indonesia.
  • Il progetto è stato criticato a lungo da Survival International.
  • Una vittoria per il popolo incontattato dei Hongana Manyawa, ma altre società coinvolte continuano a estrarre risorse minerarie.

Con un colpo di scena, il colosso chimico tedesco Basf ha annunciato il ritiro dal controverso progetto Sonic bay, un’operazione congiunta da 2,6 miliardi di dollari con la francese Eramet destinata alla raffinazione di nichel e cobalto sull’isola indonesiana di Halmahera. Questa decisione arriva in seguito a una campagna intensa e prolungata condotta da Survival International, che ha portato alla luce l’impatto devastante del progetto sulle popolazioni indigene locali.

Il progetto prevedeva la lavorazione dei minerali estratti dalla miniera Weda bay nickel (Wbn), una delle più grandi miniere di nichel al mondo. Ma l’area in cui opera la Wbn è abitata dagli Hongana Manyawa, un popolo incontattato la cui sopravvivenza è minacciata dalle attività estrattive che metto a rischio la loro foresta. Survival International ha rivelato che le attività minerarie stanno devastando il territorio di questa tribù, mettendo a rischio la loro esistenza.

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Uno stabilimento della Basf a Ludwigshafen, Germania © Flickr

La pressione di Survival su Basf ha funzionato

L’organizzazione per la difesa dei diritti dei popoli indigeni ha esercitato ripetute pressioni su Basf e sulle autorità tedesche, mobilitando oltre 20.000 sostenitori che hanno inviato e-mail di protesta alle aziende coinvolte. La situazione è diventata ancora più critica dopo la diffusione di un video virale che mostrava una famiglia di Hongana Manyawa incontattati chiedere cibo a un accampamento di minatori a causa della distruzione della loro foresta, una scena che ha spinto persino il presidente del Senato indonesiano a intervenire per chiedere la protezione della terra della tribù.

Nonostante l’abbandono del progetto da parte di Basf, la miniera di Weda bay nickel continua le sue operazioni. Il nichel estratto è fondamentale per la produzione di batterie per auto elettriche, un settore in forte crescita. Tesla, una delle aziende che ha firmato accordi miliardari con fornitori indonesiani di nichel e cobalto, ha recentemente annunciato di stare valutando la creazione di una “zona interdetta alle attività minerarie” per proteggere i popoli incontattati in Indonesia. Tesla ha inserito l’annuncio nel suo Impact report 2023, in un capitolo sugli impatti sociali e ambientali in Indonesia. Questo annuncio è stato interpretato come un segnale della crescente preoccupazione per l’impatto ambientale e sociale delle operazioni minerarie nel paese asiatico.

Ma le altre compagnie continuano a devastare la foresta

Caroline Pearce, direttrice generale di Survival International, ha commentato: “Il ritiro di Basf significa che, almeno loro, non saranno complici della distruzione degli Hongana Manyawa. Ma Eramet e altre compagnie continuano a devastare la foresta: senza di essa, gli Hongana Manyawa incontattati semplicemente non sopravviveranno. Devono fermarsi immediatamente e definitivamente, prima che sia troppo tardi”.

Insomma, il ritiro di Basf rappresenta una vittoria importante per la protezione degli Hongana Manyawa e per i popoli incontattati, ma la battaglia continua. Le attività estrattive di Eramet e altre compagnie rappresentano ancora una minaccia imminente per la sopravvivenza di questa tribù incontattata. La pressione internazionale e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica rimangono cruciali per garantire la protezione dei popoli indigeni e delle loro terre ancestrali.

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