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Esploriamo il futuro dell’energia con le batterie al sale: una soluzione innovativa che promette maggiore sostenibilità. Vantaggi, limitazioni e impatti.
Le batterie al sale, o batterie al sale fuso, sono un tipo di batteria ricaricabile che utilizza un elettrolita costituito da sali fusi. Questo tipo di batteria è anche conosciuto come batteria che accumulano energia sotto forma di calore: si parla quindi di batterie termiche. In questa famiglia di batterie, rientrano quelle che contengono nichel e cloruro di sodio, cioè il “sale da cucina”.
Le batterie al sale hanno diverse caratteristiche interessanti. Utilizzano sali fusi come elettrolita anziché solventi organici, il che le rende più sicure e meno inclini a problemi come l’incendio o l’esplosione rispetto alle batterie tradizionali. Possono anche operare a temperature più elevate senza degradarsi, il che le rende adatte a una varietà di applicazioni.
Queste batterie sono ancora in fase di sviluppo e ricerca, ma sono considerate promettenti per l’immagazzinamento di energia su larga scala, in particolare per le energie rinnovabili, grazie alle loro caratteristiche di sicurezza e stabilità.
Le batterie al sale rappresentano una svolta innovativa nel campo dell’accumulo di energia, promettendo di trasformare il nostro modo di immagazzinare e utilizzare l’elettricità. In questo articolo, esploreremo il funzionamento di queste batterie, le loro applicazioni pratiche e il confronto con le più comuni batterie al litio.
A differenza delle tradizionali batterie, le batterie al sale utilizzano un elettrolita composto da sali fusi anziché solventi organici. Questo rende le batterie più sicure, stabili e adatte a varie temperature senza il rischio di surriscaldamento. I componenti principali includono l’anodo, il catodo e l’elettrolita al sale fuso.
Il cuore del funzionamento di una batteria al sale risiede nel processo di carica e scarica. Durante la carica, gli ioni si spostano dall’anodo al catodo attraverso l’elettrolita, immagazzinando energia. Durante la scarica, l’energia viene rilasciata quando gli ioni si muovono nella direzione opposta.
Le batterie al sale stanno trovando applicazioni in diverse aree, dalle energie rinnovabili allo stoccaggio su larga scala. Sono particolarmente adatte per l’accumulo di energia prodotta da fonti intermittenti, come il sole e il vento. Inoltre, possono essere utilizzate per fornire energia in situazioni di emergenza o per l’alimentazione di reti elettriche isolate.
Le batterie al sale offrono numerosi vantaggi, tra cui una maggiore sicurezza grazie all’uso di sali fusi come elettrolita. Sono più stabili, hanno una vita utile più lunga (circa 20 anni) rispetto alle batterie tradizionali e possono operare in una vasta gamma di temperature, anche quelle più basse. Non sono tossiche per l’uomo, sono riciclabili e non hanno il rischio di incendio.
Tuttavia, è importante considerare anche le limitazioni. Dopo essere stata completamente scaricata, la batteria richiede un periodo di 10-12 ore per raggiungere la temperatura interna ottimale prima di poter avviare un nuovo ciclo di ricarica. In sostanza, questo tipo di batteria non è adatto per ricariche rapide o utilizzi occasionali: se non viene utilizzata quotidianamente o con una certa frequenza, tende a scaricarsi autonomamente e richiede tempi prolungati per tornare pienamente operativa. Alcuni sviluppi tecnologici sono ancora in corso per superare queste sfide.
Rispetto alle ormai comuni batterie al litio, le batterie al sale non contengono materiali pericolosi (però il nichel, il secondo componente dopo il sodio nelle batterie al sale, è di scarsa reperibilità, come il litio). Attualmente, le batterie al sale sono impiegate in specifiche applicazioni legate alla mobilità elettrica e all’accumulo di energia proveniente da fonti rinnovabili intermittenti. Nel secondo caso, le dimensioni delle batterie al sale sono confrontabili con quelle delle batterie al litio, oscillando tra i 5 e i 10 kWh contenuti in una “scatola” dalle dimensioni di 50 cm x 56 cm x 32 cm.
Tuttavia, dal punto di vista della produzione e del mercato, le batterie al sale presentano ancora costi superiori e mancano dell’infrastruttura ben consolidata delle controparti al litio. In aggiunta, le batterie al sale non risultano idonee per l’accumulo sporadico di energia o per applicazioni di piccola scala, come ad esempio nei telefoni e negli smartphone.
Nonostante il loro utilizzo relativamente recente, le batterie al sale hanno origini che risalgono agli anni ’80 in Sudafrica. La pioniera dietro questa innovazione è la Zeolite battery research (Zebra), la quale ha ideato la Zebra battery. L’azienda è stata coinvolta in diversi cambiamenti di proprietà nel corso del tempo, un elemento che ha notevolmente rallentato gli investimenti economici e lo sviluppo di questa tecnologia sul mercato.
Una svolta significativa è arrivata grazie all’azienda italiana Elettra 1938, che è riuscita a produrre in serie queste componenti sotto il nome di FZSoNick, ottenendo l’adozione da parte di alcune compagnie di autobus.
A livello globale, diverse aziende sono particolarmente interessate alla produzione delle batterie al sale. Un esempio notevole è rappresentato dalla CATL, un’importante società cinese considerata la più grande produttrice di batterie a livello mondiale. Anche l’azienda italiana AMG Italian Energy Storage, nonostante la sua giovane età, sta contribuendo in modo significativo allo sviluppo diffuso di questa tecnologia.
Il futuro delle batterie al sale appare promettente, con continue innovazioni e ricerche per migliorarne le prestazioni. Infatti, ci sono diverse startup che stanno lavorando alla loro evoluzione. Gli sviluppi potrebbero consentire una maggiore efficienza, una densità energetica più elevata e una riduzione dei costi, contribuendo così a plasmare il panorama dell’energia sostenibile.
In conclusione, le batterie al sale si presentano come una tecnologia chiave nel nostro cammino verso un futuro energetico più sostenibile, con il potenziale di rivoluzionare il modo in cui immagazziniamo e utilizziamo l’elettricità.
La scelta tra batterie al sale e batterie al litio dipende dalle esigenze specifiche dell’applicazione e dai requisiti del sistema energetico coinvolto. Entrambe le tecnologie hanno vantaggi e svantaggi, e la decisione migliore dipenderà dal contesto in cui vengono utilizzate.
In conclusione, le batterie al sale sono particolarmente adatte per lo stoccaggio su larga scala e l’accumulo di energia da fonti rinnovabili, mentre le batterie al litio sono più vantaggiose per applicazioni portatili e mobilità elettrica. La ricerca e lo sviluppo continuano per entrambe le tecnologie, con l’obiettivo di migliorarne le prestazioni e ridurne i costi. La scelta dipenderà quindi dalle specifiche esigenze e requisiti dell’applicazione in considerazione.
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