Un mese dopo l’esplosione l’87% dei bambini ha bisogno di un supporto psicosociale. Terre des Hommes rafforza gli interventi a Beirut nei quartieri più colpiti.
Ahmed si nasconde dietro la sedia e piange. Ha solo 2 anni ma per lui lo scoppio di un palloncino ha un rumore insopportabile. Ma anche Zainab, sua madre, non ha potuto evitare di fare un balzo quando l’ha sentito. “La mia mente torna continuamente al 4 agosto, la nostra casa era separata dal porto solo da una caserma militare, abbiamo visto tutto. Alcuni dei nostri vicini sono morti”, dice. “Ma mi preoccupo soprattutto per i nostri figli, noi possiamo capire, loro no. Ahmed ha paura di tutto ormai”.
Come è cambiata la quotidianità dei bambini
Pur essendo passato un mese dalla gigantesca esplosione nel porto di Beirut, il trauma psicologico dei bambini dei quartieri più colpiti è ancora molto vivo e condiziona profondamente la loro quotidianità. I nostri operatori hanno condotto un’indagine per valutare i bisogni della popolazione più vulnerabile parlando con oltre 300 famiglie con 935 bambini che al momento dell’esplosione abitavano nei quartieri più vicini al porto.
È emerso uno scenario devastante: tra i disturbi dei bambini riferiti dai genitori ci sono disturbi del sonno, paura ad addormentarsi, enuresi, irritabilità, tendenza all’isolamento, perdita d’appetito, apatia. Quasi tutti i genitori ci hanno detto di aver riscontrato nei loro figli reazioni che non avevano mai visto prima, e che nella larghissima maggioranza dei casi non sanno come affrontare. Più dell’87 per cento ha dichiarato di aver bisogno di supporto psicosociale e il 41 per cento ci ha chiesto un aiuto psicologico immediato, a riprova della gravità della situazione, che rischia di marchiare per sempre queste giovani vite.
Più della metà di queste famiglie è costituita da rifugiati siriani, che già hanno dovuto sopportare le privazioni della guerra, la morte di amici e familiari e il dolore dell’esilio. Purtroppo questa emergenza umanitaria si innesta su una crisi economica e politica – ma anche sanitaria, dato l’aumento vigoroso dei contagi di Covid-19 – di dimensioni immense e che solo l’aiuto della comunità internazionale potrà alleviare.
L’intervento di Terre des Hommes
Come abbiamo raccontato in queste pagineTerre des Hommes si è attivata nei giorni immediatamente successivi alla catastrofe organizzando attività ricreative psicosociali nelle zone più colpite dall’esplosione. In questi giorni stiamo rafforzando i nostri interventi di protezione dei bambini e delle bambine per fornire un adeguato supporto alle famiglie più vulnerabili, dove sono presenti bambini con bisogni speciali, disabili o a rischio di abbandono scolastico, anche per prevenire fenomeni come lavoro minorile e matrimoni precoci. Infatti, specie tra i rifugiati siriani, l’impoverimento delle famiglie porta molti bambini ad abbandonare la scuola e iniziare a lavorare per contribuire al bilancio domestico. Per quel che riguarda le ragazzine, spesso vanno date in moglie ad uomini maturi nella speranza che possano affrancarsi dalla povertà, rendendole però in questo modo vulnerabili ad abusi e violenze.
Un aiuto psicosociale, economico e sanitario
Per questo il nostro intervento prevede anche il versamento di contributi economici alle famiglie in difficoltà, per consentire di coprire le necessità più urgenti, oltre alla distribuzione di kit igienici per mamme e bambini e di dispositivi di protezione individuale così indispensabili in questo momento di pandemia.
Il nostro supporto psicosociale nel primo periodo si concentrerà sull’elaborazione del trauma e sullo sviluppo di meccanismi efficaci per far fronte ai vissuti d’ansia nei bambini, ma l’obiettivo finale del nostro intervento ha il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie tramite l’accesso a servizi sociali ed educativi di qualità.
A Karantina, uno dei quartieri più devastati dall’esplosione, Terre des Hommes sta lavorando per restituire alla comunità un parco giochi e una biblioteca, gravemente danneggiati dall’esplosione.
Within the frame of the ‘Back-to-the-Future’ project, Terre des Hommes Italy is implementing the ‘Can’t Wait to Learn’…
Visto l’aumento dei contagi da Covid-19 che ha portato le autorità a istituire nuovi lockdown, le modalità d’intervento sono complicate dalla situazione sanitaria in continua evoluzione, ma i nostri operatori sono formati per fornire assistenza sia da remoto che in incontri individuali o collettivi, a seconda delle necessità, come hanno già fatto a partire da marzo per gli altri progetti in corso nel Paese.
In tutto i beneficiari delle prime azioni che stiamo realizzando saranno quasi 3.500, ma i bisogni della popolazione sono enormi, se pensiamo che oltre 300mila persone sono temporaneamente sfollate a causa dell’esplosione.
Chi volesse contribuire a questo progetto d’emergenza può farlo a questo link.
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