Cosa fare per proteggere la foresta maya, in Belize, dalle potenze dell’agroindustria pronte a sacrificarla per fare spazio alle piantagioni intensive? Le organizzazioni ambientaliste locali si sono arrovellate su questo interrogativo per anni, si sono coalizzate e sono arrivate a una soluzione: comprarla. L’annuncio è stato diramato – non a caso – il 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra 2021.
La deforestazione minaccia anche la foresta maya
Tra Belize, Guatemala e Messico c’è la Selva Maya, la foresta tropicale più estesa del Centroamerica. Gli oltre 4 milioni di ettari di aree protette (40mila chilometri quadrati) ospitano una ventina di ecosistemi diversi e circa 600mila persone di svariati gruppi indigeni. All’interno di questo sistema però c’è un punto debole: una sorta di corridoio che collega le aree montuose a quelle forestali, rimasto privo di tutele.
2️⃣3️⃣6️⃣,0️⃣0️⃣0️⃣ acres secured for posterity 🙌
WLT are proud to be part of the broad coalition that has come together to save the #BelizeMayaForest from deforestation – a major milestone for #conservation and #climate you can read all about here:
Dal 2011 il suo tasso di deforestazione è stato di quattro volte maggiore rispetto alla media del Belize; gli alberi vengono abbattuti soprattutto per lasciare spazio alle coltivazioni intensive. Si mette così a repentaglio la sopravvivenza di un paradiso di biodiversità, habitat di giaguari e ocelotti, capace inoltre di stoccare ingenti quantità di CO2 mitigando i cambiamenti climatici.
La soluzione degli ambientalisti: comprare 95mila ettari
L’area di 95mila ettari (950 chilometri quadrati) era di proprietà di una società statunitense privata, spiega il Guardian. Quando è stata messa in vendita, una quindicina di organizzazioni (tra cui Global wildlife conservation, The nature conservacy e Wildlife conservation society) hanno deciso di acquistarla per prendersene cura. E così è stato. “Ora la foresta sarà tutelata per sempre”, promette Elma Kay, ricercatrice dell’Istituto di ricerca ambientale dell’università del Belize.
La nuova area protetta è contigua rispetto a quella sul Rio Bravo che era stata precedentemente presa in carico da The nature conservancy, e ha un’estensione quasi doppia. Insieme coprono circa il 9 per cento dell’estensione del Belize. “Se non fosse stata comprata ai fini della sua conservazione, gli acquirenti più probabili l’avrebbero destinata alle monocolture su larga scala, industriali e meccanizzate. Questa è la minaccia per le foreste in Belize, soprattutto nella parte centrale del paese”, conclude Kay.
Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.