Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Bessie Smith, l’Imperatrice del Blues
Il 15 aprile 1894 nasceva a Chattanooga, Tennessee, colei che viene definita l’”Imperatrice del Blues”: Bessie Smith. Il critico jazz per antonomasia, Arrigo Polillo, nel suo sul saggio Jazz, la vicenda e i protagonisti della musica afro-americana (Oscar Mondadori, 1975), la descrisse così: “Bessie Smith sfoggia le sue straordinarie qualità di cantante drammatica, spesso tragica, dotata di
Il 15 aprile 1894 nasceva a Chattanooga, Tennessee, colei che viene definita l'”Imperatrice del Blues”: Bessie Smith. Il critico jazz per antonomasia, Arrigo Polillo, nel suo sul saggio Jazz, la vicenda e i protagonisti della musica afro-americana (Oscar Mondadori, 1975), la descrisse così: “Bessie Smith sfoggia le sue straordinarie qualità di cantante drammatica, spesso tragica, dotata di una voce cupa e potente, di grande espressività. Con lei il blues diventò arte, così come, negli stessi anni, diventò arte, per merito di Louis Armstrong, il jazz strumentale. Un’arte perfettamente comprensibile dall’umile pubblico cui si indirizzava…”
https://www.youtube.com/watch?v=6MzU8xM99Uo
Ed era proprio così. La sua voce imponente e cupa ispirò tutte le generazioni successive: da Billie Holiday a Ella Fitzgerald, da Janis Joplin fino a Norah Jones. Tra le sue incisioni più famose e importanti è bene ricordare almeno Jail house blues (1923), Weeping willow blues (1924), My man blues (1925) e quelle realizzate con Louis Armstrong, ovvero Cold in hand blues, Careless love blues, Nashville women’s blues, I ain’t gonna play no second fiddle, J.C. Holmes e St. Louis blues.
Un talento innato che, come nel caso di Billie Holiday, ha conosciuto anche periodi bui di profonda crisi personale – all’inizio degli anni ’30 – successi e anni in cui la sua figura veniva ingiustamente dimenticata. Ironia della sorte, la definitiva resurrezione avviene un anno prima della morte, nel 1936. Il celeberrimo locale Connie’s Inn, situato nella 48a strada (Broadway), la chiama per sostituire proprio Billie Holiday, gravemente ammalata. Rimane lì per più di due mesi, dove assapora una celebrità che le mancava da tempo. Purtroppo dura poco perché la fine (tragica) è dietro l’angolo: il 26 settembre 1937, sulla Route 61, tra Memphis e Clarkdale, Bessie Smith rimane infatti vittima di un’incidente stradale mortale.
Roberto Vivaldelli
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