Keenan Anderson era rimasto coinvolto in un incidente stradale. Gli agenti lo hanno colpito col taser e immobilizzato con forza. È morto per arresto cardiaco.
Beyoncé attivista, si infiamma il tema razziale negli Usa
Il nuovo video “politico” di Beyoncé, Formation, e la sua performance provocatoria al Super Bowl 50 (finale del campionato di football americano), hanno scatenato un’ondata di entusiasmo tra gli attivisti per i diritti dei neri, ma anche una pioggia di critiche non soltanto da parte dei conservatori. Il video è ambientato in Louisiana, un tempo
Il nuovo video “politico” di Beyoncé, Formation, e la sua performance provocatoria al Super Bowl 50 (finale del campionato di football americano), hanno scatenato un’ondata di entusiasmo tra gli attivisti per i diritti dei neri, ma anche una pioggia di critiche non soltanto da parte dei conservatori.
Il video è ambientato in Louisiana, un tempo luogo di deportazione degli schiavi africani, dove le conseguenze dell’uragano Katrina furono drammatiche. La clip celebra il ruolo delle donne nere nei movimenti di giustizia sociale come il Black Lives Matter e ricorda le sempre più frequenti uccisioni di cittadini neri. Nella scena finale, Beyoncé affonda col proprio peso, simbolicamente, un’auto della polizia.
Il messaggio del video è rimbombato nell’intervallo della finale del Super Bowl, dove Beyoncé ha cantato Formation davanti a 70mila spettatori. Si è esibita con una formazione di ballerine disposte a X, in tributo a Malcom X, che hanno riecheggiato l’immaginario delle Pantere Nere, gruppo di rivolta politica (anche armata, per autodifesa) del popolo nero negli anni Sessanta, e mostrato cartelli con scritto “Giustizia per Mario Woods”, un uomo di colore ucciso lo scorso anno.
Le reazioni di media e politici conservatori sono state immediate. Alcuni reporter della Fox hanno accusato l’icona pop di razzismo e istigazione all’odio contro la polizia, paragonando la sua performance al KKK. L’ex sindaco di New York Rudy Giuliani ha parlato espressamente di oltraggio e chiesto di “non usare l’intrattenimento come piattaforma per attaccare persone che rischiano le proprie vite per salvare quelle degli altri”. Un movimento di protesta anti-Beyoncé sta perfino organizzando un raduno all’uscita degli uffici della NFL.
Secondo i liberal più critici, l’inno al femminismo di Queen Bey, ostentato a caratteri cubitali ai VMA del 2014 (lo stesso anno in cui il Time la mise in copertina tra i cento personaggi più influenti al mondo), sarebbe in realtà limitato. La sua recente svolta attivista attraverso Formation è interpretata come una strategia consumeristica ispirata alla questione razziale piuttosto che una sentita opera di sensibilizzazione.
In sostanza, a parte la schietta celebrazione della negritudine, i messaggi di Formation sarebbero costruiti su misura per generare profitti dalle masse (nel frattempo è impennata la domanda di biglietti per il suo tour), destinati cioè a una fetta demografica disposta a investire dollari e pensiero politico in una celebrità. Paradossalmente, sono le stesse accuse di capitalismo contro cui lottava il Black Panthers Party, associate al fatto di alimentare un sistema che storicamente ha oppresso e sfruttato la cultura black.
Quali che siano la verità e la bontà dietro le spettacolari uscite di Beyoncé, celebrità come lei e altre popstar mondiali – secondo diversi media tra cui la CNN – fanno comunque bene a mostrare che la fama può e deve essere utilizzata per spingere verso una maggiore giustizia sociale.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Colpevole di tutte le accuse. Questo è il verdetto raggiunto dalla giuria nei confronti di Derek Chauvin, l’agente di polizia che ha ucciso George Floyd a Minneapolis lo scorso 25 maggio. Chauvin era accusato di omicidio colposo (manslaughter), omicidio di terzo e secondo grado, che prevedono pene rispettivamente fino a 10, 25 e 40 anni
Negli Stati Uniti la maggior parte dei vaccini anti-Covid è stata somministrata alla popolazione bianca, a discapito di latini e afroamericani.
Ad agosto nel Wisconsin un agente aveva sparato all’afroamericano Jacob Blake colpendolo 7 volte alle spalle. Il procuratore ha deciso di non perseguirlo.
Brandon Bernard, arrestato nel 1999, è stato giustiziato in Indiana. È la prima esecuzione in 130 anni ad avvenire durante la transizione presidenziale.
Si tratta di uno dei risarcimenti più alti nella storia Usa ai parenti di una vittima. L’accordo prevede anche una riforma della polizia locale.
“Per quanto giovane, la mia generazione è già scesa in piazza, in modo pacifico e rispettando le misure anti Covid, per protestare contro l’odio razziale. Realizzeremo il sogno di mio padre”. Così ha detto Yolanda Renee King, la nipote dodicenne di Martin Luther King, dai gradini del Lincoln memorial, gli stessi da cui suo nonno aveva
Nella notte i campioni dell’Nba non sono scesi in campo contro il razzismo. Negli Stati Uniti si fermano anche calcio, baseball, tennis e basket femminile.
Nel Wisconsin, Jacob Blake, un uomo afroamericano, è stato ripetutamente colpito alle spalle da una serie di colpi d’arma da fuoco esplosi dalla polizia.