Per far calare del 50 per cento le emissioni del comparto auto servono sei milioni di punti di ricarica pubblici e oltre cinquemila pompe di idrogeno.
Beyond Zero, il percorso di Toyota oltre la mobilità a zero emissioni
Le zero emissioni diventano una tappa verso un modello di mobilità che elimina barriere e limitazioni, includendo tutti e avvantaggiando la collettività.
Un tempo quello delle zero emissioni era l’obiettivo finale. Ora, invece, diventa solo una tappa nel lungo percorso verso la mobilità elettrificata. Toyota punta ad andare Beyond Zero, verso mezzi che emetteranno solo acqua e che consentiranno di respirare un’aria migliore. Oltre le zero emissioni, dunque, ma non solo: nel suo percorso di trasformazione da casa automobilistica in azienda di mobilità, il Gruppo Toyota vuole dare il suo contributo alla creazione di una mobilità futura sostenibile e inclusiva, per superare ogni barriera e limitazione, perché nessuno sia lasciato indietro.
Zero emissioni, ecco come si possono superare
Dalla riduzione all’azzeramento delle emissioni, Toyota ha iniziato a tracciare la strada nel lontano 1997, introducendo sul mercato la tecnologia full hybrid, e proseguendo con i veicoli ibridi plug-in hybrid e elettrici a batteria. Ora con l’idrogeno e con la tecnologia fuel cell ci si può spingere fino alle “emissioni negative”, ovvero a mezzi in grado di pulire efficacemente l’aria mentre si muovono. È il caso della nuova Mirai, una berlina che per la sua propulsione richiede solo idrogeno: questo, generando energia elettrica nelle celle a combustibile, alimenta il motore elettrico senza produrre inquinanti ma solo vapore acqueo; grazie a un filtro catalizzatore incorporato nella presa d’aria, l’auto cattura particelle microscopiche di inquinanti, tra cui biossido di zolfo, ossidi di azoto e particolato pm 2,5.
Entro il 2025 Toyota prevede di lanciare complessivamente 40 veicoli elettrificati, considerando sia i nuovi modelli sia le evoluzioni con nuove motorizzazioni di quelli già in commercio, per offrire la più ampia gamma possibile di motorizzazioni elettrificate. Ciò si tradurrà in un mix di powertrain composto per almeno il 70 per cento da ibrido, da oltre il 10 per cento da plug-in e da un altro 10 per cento a zero emissioni. La tecnologia fuel cell della casa giapponese, oltretutto, è estremamente flessibile e si può utilizzare non solo sulle auto: si adatta a una serie di altre applicazioni a zero emissioni come camion, autobus, autocarri e navi.
Con l’idrogeno verso un nuovo concetto di mobilità
Si va insomma verso una vera e propria società dell’idrogeno, con al centro un nuovo concetto di mobilità. Una mobilità pensata per tutti, dalle persone anziane agli atleti paralimpici: oltre le barriere e le limitazioni, dunque; partendo dal presupposto che, se nessuno resta indietro, ci sono maggiori vantaggi per l’intera collettività.
In questo quadro si inseriscono altri due elementi centrali. Il primo riguarda le tecnologie di sicurezza avanzate, per avvicinare il più possibile l’obiettivo di azzerare gli incidenti stradali, insieme ai sistemi di connettività per garantire una guida più sicura e piacevole e un’attenzione alla qualità dei prodotti tesa ad aumentare il rapporto di fiducia con i clienti. Il secondo concerne la gamma dei servizi e delle soluzioni che vanno ben oltre il semplice possesso di un mezzo. A partire da KINTO, il nuovo brand dedicato ai servizi di mobilità, introdotto dal Gruppo Toyota a gennaio 2020, che da un’unica piattaforma, consente di spaziare dal car sharing al car pooling, fino all’integrazione con il trasporto pubblico e al “dialogo” con le smart city. WeHybrid è invece un “ecosistema” di tecnologie e servizi che ha l’obiettivo ultimo di favorire una mobilità sostenibile a zero emissioni: il principale protagonista è chi utilizza la vettura, che potrà godere di benefici crescenti in base alla capacità di viaggiare più a lungo in modalità elettrica, migliorando non solo la propria qualità di vita ma anche quella della collettività. Non più i clienti al centro, dunque, ma le persone, fino alla società nel suo complesso. Una società migliore per tutti nella quale i diversi ecosistemi sono connessi tra di loro, che troverà espressione nella rivoluzionaria Woven City, il prototipo di città del futuro inaugurata a fine febbraio con la posa della prima pietra.
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