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Aumenta l’utilizzo di biciclette nel Regno Unito. Complice la paura di contrarre il coronavirus sui mezzi pubblici
Aumenta in modo esponenziale la vendita di biciclette nel Regno Unito. La paura di contrarre il coronavirus sta spingendo le persone a cambiare le proprie abitudini.
Negli ultimi mesi il Regno Unito ha registrato un vero boom nelle vendite di biciclette e parti di ricambio. Con il lockdown le abitudini della gente stanno inevitabilmente cambiando e sempre più persone decidono di utilizzare la bicicletta per fare esercizio fisico, recarsi al lavoro o più semplicemente come mezzo per spostarsi. Poco alla volta gli inglesi stanno riscoprendo il piacere di pedalare.
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La paura di prendere la Covid-19 spinge le persone ad utilizzare le biciclette
È stato registrato un aumento del 200 per cento negli acquisti di biciclette da parte di persone che lavorano nei servizi d’emergenza. La paura di prendere la Covid-19, la malattia provocata dal coronavirus, sui mezzi pubblici sta giocando un ruolo chiave nella scelta di utilizzare la bici. Secondo i risultati di un recente sondaggio, il 61 per cento dei britannici si dichiara nervoso al pensiero di utilizzare il trasporto pubblico dopo la fine del lockdown.
Un boom della domanda che i commercianti faticano a soddisfare
Così sono aumentati gli acquisti di biciclette, e alcuni esercizi stanno addirittura facendo fatica a soddisfare l’enorme domanda. Stuart Taylor, che lavora nel negozio di articoli per il ciclismo Broadribb Cycles di Banbury in Inghilterra, ha raccontato all’emittente inglese Bbc che generalmente vende 20-30 biciclette alla settimana, ma che negli ultimi tempi ne sta vendendo una media di 50 al giorno. “È incredibile – ha raccontato–. Le persone tirano fuori dai garage le loro bici e si rendono conto di aver bisogno di nuovi cavi e nuove catene. Normalmente basta portarcele e le ripariamo nel giro di un giorno, ma ora siamo costretti a prendere appuntamenti e siamo pieni per almeno due settimane”.
Anche in Irlanda del Nord la situazione è simile. Andrew Hassard, che lavora nel negozio Mango Bikes di Ballyclare, a nord di Belfast, ha spiegato come l’industria del ciclismo stia vivendo un vero e proprio boom. “Le persone rimontano sulle loro bici dopo 15-20 anni. Le usano durante il lockdown, ma continueranno anche dopo, per evitare i mezzi pubblici”.
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La situazione nel Regno Unito è simile a quella di altri paesi, tra cui l’Italia, dove i cittadini hanno cominciato ad utilizzare spontaneamente dei mezzi di trasporto autonomi che permettano di rispettare il distanziamento sociale senza inquinare. La città di Milano ad esempio ha approvato Strade aperte, uno dei progetti per la mobilità più ambiziosi di tutta Europa, che punta a ridurre l’uso dell’auto nella fase 2, incrementando piste ciclabili e aree pedonali. Un cambiamento che viene direttamente dalle persone e che potrebbe rivoluzionare la mobilità per come la conosciamo oggi.
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