Cicloturismo

La ciclovia Aida di 900 chilometri raccontata dalla Bicistaffetta 2018

Ha preso il via il 23 settembre l’edizione 2018 della Bicistaffetta, quest’anno lungo la ciclovia Aida (Alta Italia da attraversare). Un percorso  lungo novecento chilometri che unisce tratti in bici esistenti tra Torino e Trieste con la possibilità di pedalare la via Francigena e da Garda a Venezia, fino ad avvicinarsi alle rive del Po.

Ha preso il via il 23 settembre l’edizione 2018 della Bicistaffetta, quest’anno lungo la ciclovia Aida (Alta Italia da attraversare). Un percorso  lungo novecento chilometri che unisce tratti in bici esistenti tra Torino e Trieste con la possibilità di pedalare la via Francigena e da Garda a Venezia, fino ad avvicinarsi alle rive del Po.

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Ledizione 2018 della Bicistaffetta organizzata da Fiabva dal Moncenisio a Trieste. © Fiab

Bicistaffetta 2018 Fiab: gli ambasciatori del cicloturismo

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L’evento organizzato dalla Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) vede cento “ambasciatori del cicloturismo” pedalare per una settimana divisi in due gruppi, con partenza dalle estremità di Aida (Susa e Trieste) e arrivo congiunto a Verona venerdì 28 settembre.

La pedalata è un’occasione per realizzare una serie di incontri istituzionali e con le amministrazioni locali per promuovere la rete Bicitalia e il cicloturismo. I cento “ambasciatori del cicloturismo” hanno poi il compito di valutare gli aspetti tecnici e le valenze turistiche e culturali di questa ciclovia, tenendo conto degli standard dei percorsi Eurovelo e del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche.

La Bicistaffetta 2018 è stata preceduta, sabato 22 settembre, da un incontro tra gli amministratori pubblici italiani e francesi al Moncenisio per la firma del protocollo d’intesa per la definizione di un percorso infrastrutturale sulla mobilità ciclabie Italia-Francia nei due territori.

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L’unicità della ciclovia Aida mostrata con la Bicistaffetta 2018

La ciclovia Aida ha inoltre la capacità di unire le città del nord Italia ricucendo tratti ciclabili già realizzati o in progettazione per circa il cinquanta per cento del percorso: tra questi rientrano la Francigena Valsusina, i Canali Cavour, Villoresi e Martesana, il percorso regionale Garda-Venezia, la ciclovia del Sile e alcune ciclovie del Friuli Venezia Giulia. Queste piste ciclabili permettono anche di raggiungere più facilmente ben nove dei beni Unesco presenti in Italia.

L’unicità della ciclovia Aida consiste anche nella sua funzione di “ponte” tra est e ovest dell’Europa. “Si tratta – spiega Antonio dalla Venezia, responsabile del progetto Bicitalia di Fiab – di una ricucitura del territorio per una sua fruizione lenta e consapevole tanto da parte degli abitanti quanto da parte dei cicloturisti. L’iniziativa prende forza dalla “tramatura” di varie reti minori locali che possono essere valorizzate per un progetto di respiro nazionale, diventando complementari rispetto all’attuale offerta territoriale. Altro pregio di AIDA quello di richiedere investimenti limitati a fronte di una forte ricaduta sociale ed economica”.

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