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Da qui al 20 gennaio saranno designati il Chuckwalla e il Sáttítla national monument: il primo, in particolare, estenderà il parco nazionale di Joshua Tree.
Uno degli ultimi lasciti del presidente uscente degli Stati Uniti, Joe Biden, potrebbe essere un segnale significativo per quella tutela ambientale che il suo successore Donald Trump, che entrerà in carica il 20 gennaio, ha tutta l’aria di voler mettere in secondo piano: nello specifico, la designazione di due nuovi monumenti nazionali in California: il Chuckwalla national monument nella California meridionale e il Sáttítla national monument nella California settentrionale. Due interventi, che secondo quanto risulta al network Cbs sarebbe imminenti, che rappresenterebbero un ulteriore passo verso l’obiettivo dell’amministrazione Biden di proteggere almeno il 30 per cento delle terre e delle acque del Paese entro il 2030. La designazione del Chuckwalla national monument, in particolare, estenderà il parco nazionale di Joshua Tree di quasi 7mila ettari, creando la più grande area protetta contigua del paese.
I monumenti nazionali degli Stati Uniti, o national monuments, sono aree protetta simili ad un Parco nazionale, che però viene istituito direttamente dal presidente degli Stati Uniti d’America senza necessitare dell’approvazione del Congresso. Situato tra il fiume Colorado e la Coachella Valley, il Chuckwalla National Monument proteggerà circa 260mila ettari di habitat desertico nelle contee di Riverside e Imperial: si tratta di un territorio ricco di biodiversità, che ospita specie emblematiche come le lucertole chuckwalla, che dà il nome alla regione, il bighorn del deserto e la tartaruga del deserto. L’area comprende inoltre regioni già protette, come le Mecca Hills e le Chuckwalla Mountains, nonché siti storici legati alla Seconda Guerra Mondiale e percorsi escursionistici.
La designazione di Chuckwalla a monumento rappresenterebbe anche una vittoria per le comunità native americane, tra cui i Cahuilla, i Chemehuevi e i Mohave, che hanno svolto un ruolo cruciale nella campagna, attiva dal 2023, per la sua istituzione: la gestione del monumento, secondo le anticipazioni di Cbs, sarà condivisa tra il Bureau of Land Management e la tribù Cahuilla, al fine di garantire anche il rispetto del patrimonio culturale indigeno.
Ma l’area si distingue soprattutto per il suo valore strategico: la creazione del Chuckwalla National Monument infatti andrà a impedire attività come ambientalmente dannosi come estrazione mineraria, trivellazioni e disboscamento, mentre limiterà lo sviluppo di parchi solari ed eolici, cercando di creare equilibrio tra transizione energetica e conservazione ambientale.
Nella California settentrionale, invece, il Sáttítla national monument si concentrerà, secondo anticipazioni stavolta del Washington Post, sulla protezione delle foreste antiche, un patrimonio naturale minacciato dal disboscamento e dal cambiamento climatico. Sebbene i dettagli su estensione e specifiche dell’area siano ancora in via di definizione, questa iniziativa sottolinea l’impegno dell’amministrazione per la salvaguardia degli ecosistemi forestali.
Biden utilizzerà i poteri conferiti dall’Antiquities act, una legge che consente ai presidenti di proteggere territori tramite azioni esecutive. E se lo farà, non sarà la prima volta: dal suo insediamento, il presidente uscente ha già fatto ricorso a questa autorità 13 volte, istituendo sei nuovi monumenti, ampliandone due e proteggendo oltre 18 milioni di acri di terra e acqua. I nuovi monumenti in California si aggiungono a una lista che include luoghi di grande rilevanza storica e culturale, come il monumento in Pennsylvania dedicato ai collegi dei nativi americani e quello nel Maine che celebra la prima donna a far parte di un gabinetto presidenziale.
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