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Biennale di Venezia 2001
La Biennale di Venezia 2001 E’ una Biennale che esprime grande varietà: partecipano artisti di tutte le età e di 64 nazionalità
La maggior parte degli artisti invitati alla Biennale di quest’anno
ha creato il proprio contributo lavorando, giocando o fantasticando
con le tematiche di attualità. E’ una Biennale che esprime
grande varietà: partecipano artisti di tutte le età e
di 64 nazionalità; le tematiche si occupano di tutto, dalle
biotecnologie al commercio con le donne dei paesi poveri al puro
gioco con il colore. Molto spesso le immagini esposte sono state
prodotte virtualmente e quindi presentate su schermo. Ma non
mancano anche lavori realizzati con tecniche tradizionali e
più sensuali come pittura, fotografia, installazione e
scultura.
Nel padiglione centrale dei Giardini, il quale fino a pochi anni fa
era riservato agli artisti italiani, si trova una installazione che
riassume il concetto di “platea dell’umanità”: in cima a una
collina stanno in piedi due sculture naif rappresentanti Adamo e
Eva che contemplano ciò che si trova intorno e sotto di
loro. Sono oggetti, sculture e dipinti di diverse culture ed
epoche, che esprimono tutti un tipico modo di pensare, di sentire o
di vivere. Tra questi, una figura femminile simbolo di
fertilità, la testa di un Buddha dorata, una copia del
“pensatore”dello scultore francese Auguste Rodin (XIX sec.), una
Santa Barbara, un’immagine magica apotropaica contro l’AIDS, fatta
da un’artista africana.
Mentre nei padiglioni nazionali dei giardini hanno esposto artisti
scelti da un curatore a loro connazionale, nella zona dell’Arsenale
ha fatto da regista Harald Szeemann. Rispetto alla Biennale
di due anni fa, anch’essa diretta da Szeemann, egli ha dato questa
volta più spazio a artisti che lavorano con mezzi virtuali
su problemi sociali e umani di attualità. Così i
bellissimi spazi industriali dismessi ospitano molti – forse un po’
troppi schermi.
Molto particolare è il progetto seguito dall’artista
Marco Nereo Rotelli, il cosiddetto “bunker poetico”.
Ha collezionato alcune centinaia di poesie scritte da poeti
viventi, le ha attaccate su vecchie porte posizionate lungo la
recinzione che separa la zona Arsenale da una zona militare. Il
progetto è aperto, chi desidera partecipare può
inviare una poesia a: [email protected]
La Biennale Arti visive dura fino al 4 novembre
Orario: 10 – 18, sabato 10 – 23, lunedì chiuso
Luoghi: Giardini di Castelli e Arsenale
Ingresso: Lire 25.000 per tutti e due le sedi, visitabili anche in
due date diverse
- Studio
Azzurro, Loris Cecchini, Cracking Art Group: artisti che si
esprimono giocando - Cy
Twombly: un leone d’oro per la pittura - Lo scultore Ron Mueck
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