La multinazionale statunitense Apple punta sempre di più sulla sostenibilità. Produzione da energia pulita e riciclo delle componenti sono i punti chiave.
Bill Laswell
Bill Laswell è un nome che chi ama la musica elettronica, e non solo quella, dovrebbe conoscere. Americano, 49 anni, è un musicista curioso ed eclettico, firma dischi propri, produzioni e collaborazioni con una cadenza impressionante. Eppure non è affatto inflazionato, complice forse la distanza che tiene da flash e riflettori (e infatti pochi conoscono
Bill Laswell è un nome che chi ama la musica elettronica,
e non solo quella, dovrebbe conoscere. Americano, 49 anni, è
un musicista curioso ed eclettico, firma dischi propri, produzioni
e collaborazioni con una cadenza impressionante.
Eppure non è affatto inflazionato, complice forse la
distanza che tiene da flash e riflettori (e infatti pochi conoscono
la sua faccia).
Nel suo curriculum può contare collaborazioni e
produzioni con nomi come Peter Gabriel, Yoko Ono, Iggy Pop, Mick
Jagger, o Henry Threadgill, Tony Williams, Herbie Hancock, Wayne
Shorter e i marocchini Master Musicians of Jajouka.
Tra le sue prime collaborazioni (come bassista) c’è stata
quella con Brian Eno e David Byrne per My Life in the Bush of
Ghosts.
Il basso dunque è il suo primo strumento. Il secondo (ma
forse quello a cui dedica più tempo) è lo studio di
registrazione. Sì, perché, come ha detto Brian Eno,
in tempi di musica elettronica lo studio è un vero
strumento, da saper padroneggiare alla perfezione.
Pur avendo militato nei Material e in altri progetti, Laswell
è un solitario che ama circondarsi di musicisti molto
diversi fra loro. Instancabile curioso ha lavorato (il termine
“remixato” sembra infatti riduttivo per Laswell) su registrazioni
di Santana, Miles Davis e Bob Marley.
Avventurarsi nella vasta discografia laswelliana è a
questo punto opera da enciclopedici. Spulciando dunque solo tra
alcune delle sue produzioni degli ultimi anni troviamo “Nagual
Site” (1998) che (come “City of Light” – 1997) è un ponte
fra Oriente e Occidente, fra antico e moderno, costruito con
musicisti indiani e occidentali, fra cui il bassista Jah
Wobble.
Con quest’ultimo Laswell ha collaborato anche nel progetto
“Radioaxiom: a dub transmission” in cui il basso regna sovrano,
circondato da un vasto numero di musicisti, fra i quali Sly Dunbar
alla batteria e la cantante etiope Ejigayebu “Gigi” Shibabaw, che
appare anche in tre dei sei brani del cd “Book of Exit: Dub Chamber
4″ (2002) disco in cui trovate il suo basso profondo, tempi
dilatati, echi cavernosi.
Insomma, dub, che allontanatosi dalla natia Giamaica ha perso un
po’ del calore e della sofferta gioia reggae per spostarsi su una
più rarefatta e mistica Etiopia, quella di “Gigi”
appunto.
Ci sono stati poi un paio di cd che filtravano la musica cubana
(Imaginary Cuba e Havana Mood, entrambi del ’99), e anche se il
2004 è appena cominciato, Laswell ci propone già un
nuovo album intitolato “Aftermathematics”. Disco strumentale che
esplora le vene profonde e pulsanti in comune tra hip hop e
dub.
Insomma, tutto un mondo da scoprire. Buona esplorazione!
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per la prima volta in assoluto, i grandi nomi dell’elettronica (da Microsoft a Vodafone) promettono di lavorare insieme per l’economia circolare.
L’azienda milanese specializzata nella realizzazione di oggetti di plastica di design ha acquistato il 2% di Bio-on.
Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Secondo Amnesty International il cobalto utilizzato nelle batterie dei dispositivi elettronici e nelle auto verrebbe estratto e lavorato anche da minori.
Il gigante informatico ha dichiarato, che entro 2016, l’intera catena di approvvigionamento sarà certificata e non “insanguinata”.
Negli ultimi quarant’anni le donne hanno condizionato e influenzato il mercato informatico e lo sviluppo tecnologico. Ecco scardinato lo stereotipo per cui non ci sarebbe feeling tra le donne e la tecnologia. Nel 2012, durante un’intervista radiofonica per la Australia’s Radio National Genevieve Bell, un ricercatore della Intel, ha parlato della presenza femminile nell’informatica.
Al Ces 2015 c’è tutta l’elettronica di consumo del 21mo secolo. Sempre più connessa, portatile, intelligente e perché no, pure sostenibile.
Nata nel 1957 in Francia dall’impresa della famiglia Darty, oggi comprende oltre 200 punti vendita – di cui 16 in Italia – e si distingue grazie ad una “carta dei diritti”, in favore dei consumatori e dell’ambiente.