Anche Billie Eilish nel suo ultimo video ci ricorda che il tempo a disposizione per cercare di arrestare il riscaldamento globale sta davvero per scadere.
La settimana scorsa Billie Eilish, l’artista pop americana più celebrata nel mondo in questo momento, ha rilasciato il video del brano All the good girls go to hell, l’ultimo singolo estratto dal suo primo e fortunatissimo album When we all fall asleep, where do we go. Diretto da Rich Lee e girato a Los Angeles, il video porta con sé un chiaro messaggio per riflettere sulle problematiche legate ai cambiamenti climatici.
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“ALL THE GOOD GIRLS GO TO HELL” VIDEO OUT NOWWWWW
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Nel video, la cantante è ritratta come un angelo che cade dal cielo direttamente in una pozza di petrolio che rende le sue ali appiccicose e inutilizzabili. Per il resto del video, l’”angelo” Billie vaga in un paesaggio che assomiglia più all’inferno che alla Terra, attraverso strade deserte e infuocate. Ben presto il fuoco la raggiunge e anche le sue ali bruciano.
Alcuni fan hanno paragonato il video a un film horror. In effetti, l’estetica del video è inquietante, quella a cui la Eilish ci ha abituato sin da subito con il video del suo primo singolo You should see me in a crown.
Ma il video di All the good girls go to hell è probabilmente ancora più angosciante, dal momento che veicola un messaggio estremamente importante e, soprattutto, molto tangibile.
Billie Eilish “angelo” nel videoclip del brano All the good girls go to hell
L’artista ha accompagnato l’uscita del video con un messaggio esplicitosulle sue storie Instagram:
“In questo momento ci sono milioni di persone in tutto il mondo, che chiedono ai nostri leader di prestare attenzione. La nostra Terra si sta riscaldando a un ritmo senza precedenti, le calotte di ghiaccio si stanno sciogliendo, i nostri Oceani si stanno alzando, la nostra fauna selvatica viene avvelenato e le nostre foreste stanno bruciando”, concludendo con un vero e proprio invito all’azione: “Il 23 settembre, le Nazioni Unite ospiteranno il vertice di azione per il clima del 2019 per discutere su come affrontare questi problemi. Il tempo passa. Venerdì 20 settembre e venerdì 27 settembre puoi far sentire la tua voce. Scendi in piazza. #ClimateStrike @greenpeace”
Billie Eilish si riferisce al Climate action summit che si svolgerà a New York il 23 settembre prossimo (e a cui parteciperà anche Greta Thunberg) e del terzo sciopero globale per il clima organizzato dal movimento Fridays for future, che avrà luogo venerdì 27 settembre e che prenderà il via una settimana prima con azioni in tutto il mondo per protestare contro l’inattività mondiale rispetto alle minacce del cambiamento climatico.
La presa di coscienza della tematica ambientale nella musica risale all’aprile del 1970, con la nascita negli Stati Uniti dell’attuale movimento ambientalista e l’istituzione della Giornata della Terra dedicata alla natura e alla conservazione. Il primo inno rock ambientale moderno è quello della cantautrice canadese Joni Mitchell, che nella canzone Big yellow taxi parla di “pavimentazione
L’organizzazione non profit Music Aid ha lanciato Il World Concert Day: una giornata dedicata alla musica dal vivo con lo scopo di sensibilizzare alle tematiche ambientali e raccogliere fondi per le organizzazioni che lavorano per la lotta ai cambiamenti climatici.
I Grammy Awards di Los Angeles, gli Oscar della musica, si sono conclusi con il successo ben oltre le aspettative della giovane Billie Eilish. Nonostante una cerimonia partita con l’ombra della sospensione della presidente Deborah Dugan e soprattutto lo shock per la scomparsa della leggenda del basket Kobe Bryant, la cantante ha portato a casa
I Massive Attack hanno commissionato al Tyndall Center for Climate Change Research uno studio per indagare l’impatto ambientale dei propri live con l’obiettivo di fornire soluzioni concrete all’industria musicale per ridurre la propria impronta ambientale.
Più di cento nomi illustri del mondo dello spettacolo e della musica hanno sottoscritto una lettera aperta per sostenere Extintion Rebellion, il movimento non violento nato per contrastare i cambiamenti climatici.
L’organizzazione non governativa caraibica Panos Caribbean ha lanciato il progetto Voices for climate change education, per diffondere messaggi ambientalisti attraverso la musica.
La vendita ha raccolto quasi ventidue milioni di dollari, interamente devoluti dal chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour a ClientEarth, studio legale specializzato in diritto ambientale.