I cambiamenti climatici minacciano le zone umide greche dove vivono milioni di specie animali e floreali ora a rischio.
Luoghi storici dell’Antica Grecia stanno perdendo le caratteristiche naturali che li hanno contraddistinti per millenni.
Gli studiosi locali provano a spostare le specie a rischio per garantirne la sopravvivenza.
La biodiversità della Grecia è unica al mondo per via della conformazione del suo territorio. L’armonia di montagne, zone umide, isole e golfi ha reso l’ambiente greco uno straordinario paesaggio naturale che comprende numerose specie endemiche presenti solo nella nazione di Atene. A causa dei cambiamenti climatici questa unicità è ora a rischio. Perfino luoghi storici entrati nella leggenda grazie ai racconti dell’Antica Grecia sono oggi cambiati e stanno perdendo la flora e la fauna che li caratterizzavano. Gli scienziati locali sono costretti a spostare le specie a rischio per garantirne la sopravvivenza, ma il paesaggio greco è destinato a modificarsi.
A rischio i luoghi dell’Antica Grecia
Il Monte Eta, conosciuto in inglese come Oiti, si trova nella regione centrale della Grecia, a nord della capitale Atene. Fa parte delle catene montuose che attraversano la nazione da una costa all’altra; un tempo l’area in cui si trova era conosciuta come Tessaglia. Il legame con la storia dell’Antica Grecia è ancora più forte se si pensa che il monte Eta viene indicato come il luogo in cui morì Ercole. L’eroe delle dodici fatiche, noto come Eracle nella mitologia greca, decise di morire sulla montagna che l’aveva visto crescere. Oltre che per la storia, il monte Eta è conosciuto per la sua vegetazione. Qui infatti crescono delle specie rare, fra cui un fiore che non si trova da nessuna altra parte: il suo nome è Veronica oetaea. Tipico esemplare della biodiversità in Grecia, il fiore ha visto diminuire gli spazi in cui crescere a causa del cambiamento delle temperature.
Here's a story I wrote for Mongabay about how groups collaborate to conserve species in Greece's national parks. I hope it sparks a discussion as the world prepares for the 15th Biodiversity Conference that will take place next month.https://t.co/DLqUJetFso
Dal 2013, gli scienziati dell’università nazionale Capodistriana di Atene hanno monitorato ogni anno la popolazione del fiore Veronica oetaea nei tre stagni in cui è solito germogliare nell’area del monte Eta. Gli studiosi hanno registrato la presenza di decine di migliaia di fiori in tutti i siti nel corso di ogni mese di giugno. Ciò fino al 2021, quando hanno trovato il fiore in un solo stagno secco. La riduzione è dovuta al clima primaverile insolitamente caldo che la Grecia centrale ha sperimentato negli ultimi quattro anni, specialmente nel 2021. La pianta probabilmente è fiorita prima del normale, perché gli stagni si sono asciugati più velocemente, ha affermato al magazine Mongabay la biologa Avra Stamellou che lavora nell’ente del Parco Nazionale del Monte Eta. “Penso che la specie scomparirà molto presto”, ha dichiarato Stamellou in un’intervista.
Il piano di conservazione della biodiversità del governo greco riporta che il 22% delle specie vegetali locali si trova solo in Grecia, una delle percentuali più alte di qualsiasi nazione europea. Il paese ha anche più di quattromila animali unici, per lo più insetti e diversi vertebrati. Alcune delle specie endemiche della Grecia sono limitate a una singola montagna, lago, isola o parco nazionale, il che le rende vulnerabili all’estinzione per via dei recenti cambiamenti repentini del clima causati del riscaldamento globale. Gli incendi che nelle scorse estati sono stati presenti in numerose regioni della Grecia hanno inevitabilmente aumentato il rischio di estinzione di queste specie.
Per provare a fermare l’indebolimento della speciale natura locale, università e organizzazioni non governative hanno lavorato per contribuire a preservare la biodiversità del paese mediterraneo. I ricercatori hanno trasportano i semi di Veronica oetaea in una banca dell’università di Atene, dove coltivano piante per studiare le condizioni di sviluppo richieste. Successivamente, potranno provare a reinserire la pianta in altre location simili all’habitat originale, così da garantirne la sopravvivenza. L’università conserva i semi di oltre 400 specie di piante rare, nel caso fossero necessarie per la reintroduzione.
A rischio anche la biodiversità in altre zone della Grecia
Un altro esempio dei rischi in corso per la biodiversità della Grecia arriva dalla laguna di Missolungi, nell’area occidentale. I cambiamenti climatici hanno innalzato la temperatura delle acque delle zone umide locali e così i pesci che di solito entrano nella laguna sono diminuiti. Ciò, come riporta il sito Al Jazeera, ha causato danni economici alle storiche comunità di pescatori. Inoltre, l’assenza dei pesci comporta rischi per il mantenimento del naturale sistema di sussistenza della laguna.
I cambiamenti climatici rappresentano un problema non solo per il numero di pesci che entrano nella laguna, ma anche per le acque, che sono la chiave della sua biodiversità. In questo caso, come in quello del Monte Eta, gli scienziati sono al lavoro per trovare delle soluzioni. Un’impresa difficile che ricorda le avventure eroiche dei miti greci.
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