Per la presidente di Federbio Mammuccini, alcuni disagi degli agricoltori sono oggettivi e comprensibili, ma le proteste contro il Green deal sono inammissibili.
Biofach, Italia da record
In tempi di crisi, mentre gli italiani risparmiano sul cibo e il mercato alimentare cala, il biologico continua crescere. E tanto. Secondo una ricerca elaborata da Aiab, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, sulla base di indagini della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica e su rilevazioni Ismea Gfk-Eurisko, in Italia, nel
In tempi di crisi, mentre gli italiani risparmiano sul cibo e il mercato alimentare cala, il biologico continua crescere. E tanto. Secondo una ricerca elaborata da Aiab, Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, sulla base di indagini della Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica e su rilevazioni Ismea Gfk-Eurisko, in Italia, nel primo semestre 2013, in controtendenza con il calo del 3,7 per cento dei consumi alimentari convenzionali, i prodotti senza chimica hanno confermato il trend positivo di crescita degli ultimi anni, registrando un aumento di poco inferiore al 9 per cento.
Con i suoi 50 mila operatori, 1,2 milioni di ettari coltivati e un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro, il biologico del Belpaese è arrivato ad essere leader in Europa per le esportazioni: il fatturato oltrefrontiera si assesta sopra il miliardo di euro.
“Il movimento del biologico – dichiara Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB – è per sua natura dinamico e rappresenta un’avanguardia che apre scenari di sviluppo per il sistema agroalimentare ma anche per il sistema economico italiano nel suo complesso. Si tratta di numeri che evidenziano da parte dei consumatori, sia a livello italiano sia a livello europeo e mondiale, un forte aumento di interesse, di informazione, di attenzione e quindi di domanda”.
Già da diversi anni l’Italia è ai primi posti della classifica europea per le aree coltivate a bio, in particolare per la coltivazione di ortaggi, cereali, agrumi, uva e olive. Il principale acquirente europeo dei nostri prodotti è la Germania, che importa soprattutto ortofrutta, vino, olio e altri prodotti tipicamente italiani, come la pasta. Per quanto riguarda il consumo interno, l’indagine evidenzia che è stato maggiore negli anni della crisi economica(+7,8% media annua) che in quelli precedenti (+3% nel biennio 2008 -2009).
Anche le mense scolastiche con “menù sostenibile” si sono diffuse: da una recente ricerca Nomisma/Pentapolis emerge che in cinque anni sono cresciute del 50%, con quasi 1,2 milioni di pasti bio consumati annualmente.
E’ con questi numeri e con 400 operatori del settore che l’Italia si presenta alla 25esima edizione del Biofach di Norimberga, la più grande fiera mondiale del bio, con l’obiettivo di ampliare sempre di più un mercato che risponde alle esigenze dei consumatori attenti alla salute del pianeta, al gusto e al proprio benessere.
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