Tre puntate speciali di News dal Pianeta Terra per parlare del legame tra biodiversità e transizione energetica, con il supporto di A2A.
Cos’è il biomonitoraggio delle api, i dispositivi non invasivi di Melixa scelti da Bee my Future
Il biomonitoraggio non invasivo permette di avere informazioni in tempo reale sullo stato di salute delle api, anche negli apiari di Bee my Future. Arriva in Italia grazie ai dispositivi Melixa, che ci racconta cos’è e perché è così importante.
Il ruolo dell’apicoltore è fondamentale per il benessere delle comunità e degli ambienti naturali da cui dipendono. Prendersi cura delle api vuol dire salvaguardare la biodiversità e la sicurezza alimentare: senza l’impollinazione di queste creature sarebbero a rischio 71 delle 100 colture più importanti per nutrire la popolazione mondiale. Anche l’Onu ha voluto sottolineare l’importanza di questo tema proclamando il 20 maggio la Giornata mondiale delle api. Un innovativo sistema permette di monitorare le attività di questi insetti, agevolando il lavoro degli apicoltori e raccogliendo preziose informazioni sullo stato di salute dell’ambiente circostante. I dispositivi di biomonitoraggio della startup di Trento Melixa sono i primi non invasivi disponibili in Italia e stanno portando l’antica tradizione dell’apicoltura nella sua dimensione 2.0.
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Le api, il biomonitoraggio e i dispositivi Melixa
Attraverso sensori di temperatura interna ed esterna, una bilancia che misura il peso dell’arnia e un contatore che registra il numero di voli delle api brevettato da Melixa, gli apicoltori hobbisti e professionisti ma anche i ricercatori possono ricevere dati sulle condizioni dell’apiario in tempo reale e consultarli facilmente da un’app. “L’apicoltore può programmare le proprie attività avendo un sacco di informazioni anche se lontano dall’apiario”, spiega Romano Nesler, presidente della Federazione associazioni apicoltori trentine. Per questo motivo e per sottolineare il legame intrinseco tra la salute delle api e quella della natura, il sistema di biomonitoraggio di Melixa viene installato su due apiari di Bee my Future, il progetto di LifeGate per la tutela delle api in contesti urbani seguendo i principi del biologico, che entra nella sua quarta edizione. Luca Toldo, apicoltore e tecnico di Melixa, ci spiega come funziona il sistema Melixa e perché apre nuovi orizzonti.
Ci può spiegare precisamente cos’è il biomonitoraggio?
Il biomonitoraggio è una tecnica che permette di monitorare l’ambiente e il suo grado di inquinamento tramite lo studio di alcuni organismi particolarmente sensibili. Le api sono perfette per questo scopo perché in un’arnia ce ne sono decine di migliaia che volano incessantemente di fiore in fiore anche a più di un chilometro di distanza, e possono quindi venire a contatto con le sostanze disperse nell’ambiente. Sensibili alle materie inquinanti (come i pesticidi neonicotinoidi, ndr), risentono del contatto con esse e la colonia non si sviluppa normalmente. Lo scopo di Melixa con le sue misurazioni continue è quello di raccogliere i parametri di sviluppo dell’alveare come l’attività di volo, il peso e la temperatura interna che possono darci informazioni preziose sul benessere e lo sviluppo della colonia di api. Questi dati possono essere quindi utilizzati come forma di monitoraggio ambientale.
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Come nasce Melixa?
Melixa è una startup innovativa con base a Trento, nata nel 2013 con l’intenzione di innovare il modo di fare apicoltura in un momento di grossa crisi del settore. I cambiamenti climatici, l’inquinamento e l’abuso di pesticidi hanno messo in ginocchio i produttori di miele italiani e non solo con una grossa contrazione nella quantità di miele prodotto. Questo come effetto immediato, ma non dimentichiamoci che le api sono responsabili del processo di impollinazione che permette la produzione del cibo: quello delle api è quindi un problema che coinvolge tutti. Mettendo insieme ingegneria, internet e una pratica antica come l’apicoltura otteniamo Melixa, primo alveare hitech che monitora lo stato di salute delle api e la qualità della loro produzione.
Melixa è incubata dall’acceleratore d’impresa Industrio Ventures e supportata dalla Fondazione Edmund Mach e dall’Unione Europea con il bando Fesr sullo sviluppo rurale tramite Trentino Sviluppo e la provincia autonoma di Trento. Nel 2017 sono entrate in Melixa nuove realtà imprenditoriali tra cui Apicoltura Piana, azienda con sede a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna, ai vertici del mercato del miele. Grazie all’ingresso di competenze differenti Melixa può proseguire nell’obiettivo di fornire sistemi di raccolta ed elaborazione dati sfruttando tecnologie innovative in grado di rendere sempre più efficiente ed efficace il lavoro dell’apicoltore.
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Come funzionano i dispositivi Melixa?
Il controllo professionale dell’apiario è possibile grazie a due innovazioni. La prima consiste in una serie di sensori che vengono posizionati sull’arnia. Due di essi, il sensore di temperatura esterna e quello per la pioggia, danno informazioni ambientali. Altri tre sensori, quello della temperatura interna, la bilancia e il conta voli, forniscono informazioni sullo stato della colonia. In particolare, il sensore conta voli è fondamentale per seguire lo sviluppo della colonia ed evidenziarne eventuali anomalie come morie o spopolamenti. La combinazione di tutti i dati raccolti fornisce indicazioni utili sia per lo studio della biologia dell’ape sia nel controllo e nell’ottimizzazione della produzione.
La seconda innovazione è quella dell’utilizzo del web per la consultazione dei dati attraverso una semplice applicazione che si può scaricare su pc, tablet o smartphone. Il sistema è dotato di un gps, utile per tracciare gli spostamenti nell’apicoltura nomade e che può fungere da antifurto. Tutti i dispositivi sono alimentati da una batteria che viene ricaricata da pannelli solari integrati, rendendo il sistema autonomo. Attraverso l’interfaccia web l’apicoltore può consultare in tempo reale i dati consentendogli di fare le verifiche del caso senza andare a disturbare la normale attività delle api e di essere prontamente avvertito di potenziali situazioni di allarme grazie a degli alert.
Come fa il sistema Melixa a non essere invaso per le api?
Perché non influisce sulla loro attività, cosa che abbiamo verificato sul campo con anni di lavoro in collaborazione sia con apicoltori che centri di ricerca. Raccoglie tutti i dati in maniera passiva. Consiste in due moduli, la bilancia che viene appoggiata sotto le arnie e il modulo sensori che integra l’innovativo conta voli, il quale viene posizionato davanti all’entrata dell’arnia. Le api entrano ed escono dai fori senza difficoltà e questo permette di monitorare la loro attività. Il sistema non solo non è invasivo, ma permette di ridurre le visite dell’apicoltore, quindi la sua invasività nella normale attività delle api.
Qual è lo scopo del biomonitoraggio?
Il biomonitoraggio e il monitoraggio ambientale tengono sotto osservazione la qualità dell’ambiente in cui viviamo, permettendoci di intervenire qualora si riscontrassero delle anomalie. Grazie alle api e all’utilizzo del sistema Melixa possiamo monitorare morie o anomalie nello sviluppo della colonia che possono indicare la presenza di sostanze inquinanti nell’ambiente. Melixa è pronta ad affrontare la sfida per essere un sistema adottato non solo in Italia ma scalabile a livello internazionale.
Possiamo prevedere che il biomonitoraggio non invasivo diventi una pratica sempre più comune nell’apicoltura?
È sempre più usato come affiancamento o al posto di alcune analisi chimiche, questo perché l’analisi chimica per dare il risultato corretto deve essere effettuata nel posto giusto al momento giusto, e questo non è sempre possibile. Il biomonitoraggio studia organismi che si sviluppano nel tempo e sono distribuiti nell’ambiente, per questo può dare risposte più complete, risulta quindi per certi versi più efficace e anche economico. Sempre più progetti prevedono l’utilizzo delle api come bioindicatori. Bisogna raccogliere il maggior numero di dati possibili e il sistema Melixa si presta allo scopo: una volta acceso non necessita di alcun intervento, l’energia è fornita dai pannelli e i dati vengono inviati automaticamente.
La vera forza sta nei dati raccolti dalle piattaforme di monitoraggio distribuite su un territorio. Abbiamo iniziato dal Trentino per proseguire in tutta Italia e a breve contiamo di ampliare verso l’Europa. Il sistema è pronto per essere utilizzato in tutto il mondo, di fatto lo è già da alcuni enti e università estere. E sono già molti gli apicoltori che utilizzano il nostro sistema per raccogliere dati con lo scopo di definire una best practice dell’apicoltura 2.0 che si avvale di strumenti innovativi per far fronte alle criticità che il settore dell’apicoltura deve affrontare.
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