L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
La bioplastica ecologica creata dagli aghi di pino diventa realtà
I ricercatori dell’Università di Bath in Regno Unito hanno messo a punto un metodo rivoluzionario in grado di produrre plastica ecosostenibile dagli aghi di pino.
La plastica, un prodotto che deriva dal petrolio, ha cambiato il nostro modo di vivere, rivoluzionando la nostra società. Se da un lato la grande crescita tecnologica degli ultimi anni ci ha permesso di utilizzare questo materiale in modi sempre più sofisticati e prima impensabili, dall’altro il suo consumo è una delle più grandi cause dell’inquinamento del nostro pianeta. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bath in Regno Unito ha sviluppato un metodo per produrre polimeri plastici dagli aghi di pino, creando così una plastica sostenibile che potrebbe fare la differenza per il futuro dell’ambiente.
Leggi anche: Perché plastica e microplastiche sono la minaccia dei nostri oceani
La plastica sostenibile fatta con gli aghi di pino
Il metodo, descritto dai ricercatori sulla rivista Polymer chemistry, consiste nel produrre polimeri plastici a partire dal pinene, un composto organico naturale che si trova negli aghi di pino più comunemente conosciuto come terpene – cioè quello che conferisce al pino silvestre il suo caratteristico profumo. Il polimero ottenuto dal pinene potrebbe in futuro sostituire il caprolattame, un polimero gommoso a base di petrolio che viene aggiunto a poliesteri biodegradabili come il Pla (acido polilattico) per renderli più flessibili, dando però vita a un composto non completamente rinnovabile. Grazie allo studio innovativo dell’ateneo britannico si potrà finalmente fare a meno del petrolio per ottenere una bioplastica completamente ecosostenibile, che mantiene le stesse proprietà e che potrebbe quindi rimpiazzare quella tradizionale.
Leggi anche: Da gennaio 2018 stop ai sacchetti di plastica anche per il reparto ortofrutticolo
Usare gli scarti dell’industria della carta
Secondo il gruppo di scienziati guidato dalla dottoressa Helena Quilter, si potrebbe sfruttare le abbondanti quantità di aghi di pino che vengono scartati dalla lavorazione della carta che altrimenti verrebbero buttati. Quando gli alberi vengono tagliati per essere lavorati in falegnameria o nel processo di produzione della carta, i rami più piccoli e gli aghi vengono infatti automaticamente scartati e inviati al macero. “Se riuscissimo a produrre plastica partendo da simili fonti sostenibili – spiega la ricercatrice – potremmo fare davvero la differenza per l’ambiente”, e contribuire allo sviluppo di un’economia circolare, aggiungiamo. La squadra ha prodotto solo pochi grammi di plastica di pino e conta di lavorare per aumentarne la produzione. Una volta cominciate a generare grandi quantità, i chimici prevedono che potrà essere utilizzata per imballaggi alimentari, sacchetti di plastica e impianti medici.
Leggi anche: Kanèsis, la startup italiana che ha inventato la bioplastica di canapa
La rivoluzione della bioplastica
“Lo studio – spiega Matthew Davidson, a capo del Centro per le tecnologie chimiche sostenibili (Csct) dell’Università di Bath – fa parte di una ricerca più ampia che punta a utilizzare sostanze chimiche biologiche come fonte sostenibile alternativa ai prodotti petrolchimici. In questo modo potremmo ridurre l’utilizzo di combustibili fossili, fornendo una materia prima rinnovabile con il potenziale di rivoluzionare l’industria chimica”.
Taken down your Xmas tree yet? Could they be the answer to sustainable plastics? @csctbath https://t.co/zP1xFHz7Un pic.twitter.com/osdUAjtmWe
— University of Bath (@UniofBath) 4 gennaio 2017
Il consiglio nazionale britannico per la ricerca nei campi dell’ingegneria e delle scienze fisiche (Epsrc), che ha finanziato il progetto, sta già allargando lo studio per analizzare altri composti organici, come ad esempio il limonene presente negli agrumi. La ricerca è ancora nelle sue fasi iniziali ma se dovesse continuare a produrre risultati concreti come quelli visti finora in futuro potremmo davvero avere molti oggetti d’uso quotidiano fatti con bioplastiche innovative ed ecologiche.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.