La Borsa italiana del turismo (Bit) svela le tendenze di quest’anno, tra itinerari nella natura e piccoli borghi per la rinascita del turismo post-pandemia.
Paradisi lontani o destinazioni tutte da scoprire nella nostra Italia, viaggi ricchi di cultura e arte, avventure all’insegna dello sport o della natura. Che cosa significa viaggiare? Come si declina il turismo? Quali corde tocca nella personalità di ognuno di noi? Qualche idea possiamo trovarla alla Bit, la Borsa italiana del turismo che torna in presenza nella sede storica della fiera di Milano, fieramilanocity, dal 10 al 12 aprile 2022. Una manifestazione rivolta ad appassionati viaggiatori così come agli operatori del settore, un’occasione per scoprire l’universo del viaggio, inevitabilmente cambiato dopo la pandemia. Proprio per risollevarsi e per trovare una nuova dimensione, mai come oggi il turismo ha avuto bisogno di innovazione sostenibile, un tema che sarà il filo conduttore di questa edizione. Alta l’affluenza di operatori, con 893 espositori di cui il 12 per cento provenienti da 31 paesi esteri, e molti buyer provenienti in particolare da Europa e Nord America, ma anche Medio Oriente e Africa.
Gli italiani alla ricerca di vacanze tranquille e rassicuranti
Proprio quello della sostenibilità e del rapporto con la natura è un tema cruciale per questa edizione. Tra le tendenze che rileva l’Osservatorio di Bit 2022, analizzando i dati e le proposte degli operatori, spicca il desiderio di vacanze sane, sicure, tranquille e rassicuranti. Secondo dati della Fondazione Univerde, per il 74 per cento degli italiani il turismo sostenibile è il più sicuro nella fase post-Covid, mentre il 71 per cento lo considera eticamente più corretto e più vicino alla natura e l’84 per cento lo vede anche come un’opportunità di sviluppo economico. Consistente la presenza di operatori del turismo organizzato, settore che fa leva sulla percezione che una vacanza garantita e organizzata sia un vantaggio, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia, tra incertezze e rischi legati al viaggio.
Ma non parliamo solo di natura: in un momento storico particolare come questo, Bit ha rilevato come le persone sentano anche il bisogno di cultura. Un termine ampio che chiama in causa non solo monumenti e musei ma anche la riscoperta delle proprie radici. In questo senso va letta la rinnovata attenzione verso dimore storiche, castelli e borghi, hotel di charme, cascine e masserie, edifici religiosi, parchi e giardini. I dati Bit mostrano che nel decennio scorso gli arrivi nei borghi italiani sono cresciuti del 22,3 per cento e le presenze sono aumentate del 10 per cento.
L’innovazione sostenibile è un fil rouge che attraversa in maniera trasversale tutta Bit, come spiega Simona Greco, direttrice manifestazioni FieraMilano. “Da un lato abbiamo l’innovazione più tecnologica protagonista di BeTech, che agisce come abilitatore per molte modalità di turismo sostenibile. Dall’altro abbiamo le esperienze vere e proprie presentate nell’area leisure, che sono tantissime e molto diverse tra loro”.
Proprio tra le proposte leisure rivestono un ruolo importante il turismo slow e quello gastronomico, modi per entrare in contatto diretto e profondo con il territorio. Così come i cammini, ideali per soddisfare il desiderio di tranquillità e le esigenze di visitare luoghi all’aria aperta. L’innovazione si ritrova anche nella tipologia di alloggio, con i viaggiatori che apprezzano sempre di più modalità come gli alberghi diffusi o gli scambi di casa. Altre proposte arrivano dai parchi e dalle riserve naturali, con iniziative come quelle del forest bathing, l’immersione nelle foreste, ma anche meditazione, yoga, cicloturismo o orienteering. Secondo le cifre del Centro studi turistici di Firenze e Terre di Mezzo citate da Bit, in Italia cresce del 27 per cento il numero di appassionati di cammini. Se la motivazione è spirituale per il 25 per cento, il 52 per cento vuole fare trekking mentre il 50 per cento ama stare nella natura e il 46 per cento intende scoprire il territorio.
Un turismo lento che risponde ai bisogni dell’oggi
In particolare le aree interne e decentrate, come quelle degli Appennini, vivono un momento brillante. Il turismo diventa un modo per tenere vivi i piccoli borghi, allontanando il rischio di spopolamento anche grazie a soluzioni che strizzano l’occhio allo smart working, divenuto la norma durante la pandemia. Destinazioni che, pur avendo secoli di storia, cercano di rinnovarsi continuamente in chiave sostenibile. Se il turismo è slow, infatti, c’è anche una componente fast ed è proprio quella legata all’innovazione tecnologica che rappresenta idealmente l’incontro tra “veloce” e “lento”: fast è lo scatto richiesto oggi per adeguare infrastrutture e competenze, slow è la virtù da valorizzare per accrescere l’attrattività.
Sull’estero, come fa notare sempre Greco, non mancano viaggiatori consapevoli che ricercano ad esempio forme di accoglienza o modalità di escursioni gestite da iniziative equosolidali, magari supportando le donne o le comunità rurali.
Un segnale importante arriva anche dall’intervento del ministro del Turismo Massimo Garavaglia che, alla conferenza stampa di presentazione, ha espresso la necessità di contrastare il turismo di massa che troppo poco contribuisce al benessere e allo sviluppo dei territori rispetto all’impronta negativa che lascia.
Largo all’innovazione, purché consapevole
“In Fiera si fa anche innovazione e cultura, si creano momenti di scambio, si parla degli hot topics, gli argomenti del momento, si creano i trend del futuro”, spiega Luca Palermo, amministratore delegato di Fiera Milano. “Gli espositori vengono qui anche per informarsi e noi vogliamo essere sempre all’avanguardia rispetto ai temi che contano.”
Anche il palinsesto degli eventi di Bit infatti si concentra sul tema dell’innovazione sostenibile, con il fil rouge Bringing innovation into travel (portare l’innovazione nel viaggio) ad animare dibattiti, incontri e confronti. La fiera stessa fa la sua parte privilegiando materiali più facilmente riutilizzabili e riciclabili e scegliendo soluzioni ad hoc per ridurre i consumi energetici.
Per completare l’offerta, in Bit ci sarà anche il Mice Village che ruota attorno al settore degli eventi corporate e dei viaggi d’affari, come suggerisce l’acronimo in inglese (meetings, incentives, conferences and exhibitions ovvero riunioni, viaggi incentive, conferenze e esposizioni).
Anche LifeGate Way, la partecipata del gruppo dedicata a generare un ecosistema di startup naturalmente sostenibili, avrà uno stand in fiera con l’obiettivo di intercettare le tendenze e approfondire il tema dei nuovi modelli di lavoro da remoto, come il fenomeno dei digital nomads, ma anche valorizzare il ritorno a una vita lenta e l’importanza di creare contaminazioni generative.
Una tendenza confermata anche dal direttore di Bit che cita fenomeni come il south working, cioè il ritorno alle proprie regioni d’origine (di norma al Sud Italia) pur continuando a lavorare da remoto; o la “workation” che coniuga vacanza e lavoro. “Con la pandemia il lavoro agile è diventato patrimonio di tutti e si è compreso che si può gestire da qualsiasi luogo, non solo da casa propria”, sottolinea Simona Greco, direttrice manifestazioni FieraMilano. “È un esempio di come l’innovazione tecnologica può contribuire alla crescita del turismo sostenibile nelle destinazioni ‘minori’, grazie in particolare alla diffusione della banda larga. Molte strutture ricettive, anche nelle città d’arte, si stanno organizzando per offrire pacchetti giornalieri che puntano sul numero di giorni anziché di notti, offrendo supporto per lavorare in modo confortevole e visitare al contempo la destinazione.”
LifeGate Way è il punto di riferimento per quelle startup che mettono in campo energie innovative per trovare soluzioni ai problemi più attuali, rispondendo a un sistema di valori in cui coesistano people, planet e profit. La sua presenza in Bit ha proprio l’obiettivo di promuovere Sustainable South Working, un programma di accelerazione dell’innovazione aziendale e di formazione esperienziale dedicato a startup e manager. Il programma si svolge a Catania e contempla anche attività a contatto con la natura e gli abitanti del luogo.
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