Dopo l’era del carbone e l’era del petrolio, ora ci stiamo muovendo a velocità sostenuta verso l’era dell’elettricità. Grazie all’energia rinnovabile.
Dilemma di BlackRock: sostenibilità e dipendenza dal carbone
Il colosso mondiale del private equity BlackRock ha annunciato che spingerà le aziende che operano nel carbone e nello stoccaggio di combustibili fossili a uscire da questo settore. Una decisione che potrebbe cambiare lo scenario mondiale degli investimenti.
BlackRock, il più grande gestore di investimenti al mondo con quasi 7.000 miliardi di dollari di portafoglio, ha annunciato di voler fare pressione sulle aziende che operano nel settore del carbone e dei combustibili fossili perché inizino a considerare i rischi legati ai cambiamenti climatici. “I cambiamenti climatici sono divenuti per le società un fattore determinante da prendere in considerazione nell’elaborare le strategie di lungo periodo”, ha scritto Laurence Fink, numero uno di BlackRock nella sua lettera agli azionisti. “Ma la consapevolezza sta cambiando rapidamente e credo che siamo sull’orlo di una completa trasformazione della finanza” ha aggiunto e BlackRock sta rendendo la sostenibilità il suo standard di riferimento per gli investimenti. Una decisione che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui le aziende americane e non solo conducono i propri affari.
Chi è BlackRock
La società americana, con sede a New York City, è stata fondata nel 1988, inizialmente come gestore patrimoniale istituzionale del rischio e reddito fisso. Oggi ha partecipazioni in diversi settori in particolare quello energetico e dei trasporti ed è azionista di peso nelle principali banche europee: primo azionista della Deutsche Bank, secondo in Intesa San Paolo, presente in Unicredit, Banca Generali, Fineco, oltre a possedere quote in Enel, Eni, Telecom.
Scarica l’infografica completa
Gli investimenti di BlackRock
Il colosso del private equity detiene una partecipazione del 6,7 per cento nella Exxon Mobil, del 6,9 per cento nella Chevron e del 6 per cento nella società mineraria Glencore. Il problema è che BlackRock è costretta a detenere queste azioni a causa di una strategia commerciale che punta soprattutto su fondi di indici passivi che devono essere necessariamente composti da azioni di tutte le aziende presenti negli indici di mercato, ivi comprese le aziende fossili. L’unico modo con cui può promuovere la decarbonizzazione è attraverso il dialogo diretto con i manager delle aziende e con le votazioni alle assemblee.
Secondo i dati di Ceres e Morningstar, BlackRock ha anche uno dei peggiori record di voto sulle questioni climatiche. In base ai dati raccolti da ProxyInsight, BlackRock e la società d’investimento Vanguard, il numero due dietro BlackRock con 6mila miliardi di dollari, si sono opposti a più dell’80 per cento delle mozioni relative ai cambiamenti climatici presso le aziende di combustibili fossili tra il 2015 e il 2019. Peccato che già nel 2017 BlackRock aveva già fatto questo annuncio.
Today, BlackRock Chairman and CEO, Larry Fink, shares his annual letter to CEOs. In addition we published an open letter to clients about the initiatives BlackRock is accelerating to make sustainability our standard for investing…. #OneBlackRock https://t.co/vCIKdIbYMA pic.twitter.com/vcUloxpHKb
— Ryan O’Keeffe (@rokeeffe100) January 14, 2020
Cosa cambierà
Tra i cambiamenti delineati da Larry Fink nella sua lettera queste le priorità: rendere la sostenibilità parte integrante della costruzione del portafoglio e della gestione del rischio; abbandonare gli investimenti che presentano un elevato rischio legato alla sostenibilità; lanciare nuovi prodotti d’investimento che vagliano i combustibili fossili; rafforzare l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità e la trasparenza nelle sue attività di gestione degli investimenti.
“Considerando i crescenti rischi di investimento che circondano la sostenibilità – ha detto il Ceo di BlackRock- saremo sempre più propensi a votare contro i dirigenti e i consiglieri di amministrazione quando le società non svolgeranno progressi sufficienti in materia di informativa sulla sostenibilità e non predisporranno linee guida e piani aziendali ad essa connessi”.
Decisione tardiva
Gli attivisti sono tiepidi rispetto all’annuncio di BlackRock perché secondo loro la strategia di investimento in materia di cambiamenti climatici presenta ancora molte domande senza risposta. Non è infatti chiaro in che misura BlackRock perseguirà il suo approccio e farà pressione sulle aziende affinché diventino più sostenibili.
Molti attivisti per il clima sostengono che BlackRock non sta facendo abbastanza per combattere i cambiamenti climatici, dal momento che continua a possedere scorte di petrolio e gas, e avvertono che non sarà facile per l’azienda riformare i propri investimenti.
“L’annuncio di BlackRock è un passo importante nella giusta direzione e una testimonianza del potere della pressione pubblica che chiede un’azione per il clima”, ha detto il rappresentante della campagna della Sierra Club Ben Cushing. “Ma BlackRock continuerà a essere il più grande investitore mondiale in carbone, petrolio e gas“, ha aggiunto.
Alcuni hanno sottolineato che se BlackRock avesse annunciato l’iniziativa anni fa, sarebbe stato un grande vantaggio per i clienti, considerando che l’intero S&P 500 è quasi triplicato negli ultimi 10 anni, mentre il settore dell’energia nell’S&P 500 è stato sottoperformante.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dopo la firma dell’accordo di Parigi 33 tra le più grandi banche mondiali hanno aumentato i loro investimenti nel settore dei combustibili fossili, finanziando di fatto i cambiamenti climatici. Tra questi anche una banca italiana.
Il fondo sovrano irlandese sarà il primo al mondo a disinvestire i suoi capitali da carbone, petrolio e gas naturale. La legge è passata anche al Senato.
Dopo Microsoft, anche Google stringe un accordo energetico con il settore nucleare. Intanto, il fabbisogno dell’ia continua a crescere, crescere, crescere.
Le principali compagnie petrolifere abbandonano l’obiettivo di ridurre la produzione di petrolio e gas. L’ultimo annuncio in questo senso arriva da Bp.
La capacità rinnovabile globale crescerà di 2,7 volte entro il 2030, superando le ambizioni dei Paesi di quasi il 25%. Ma è ancora lontana dal triplicarsi.
Dal 15 ottobre al 1 dicembre, i riscaldamenti si potranno accendere ovunque in Italia. Troppi ancora gli impianti a metano, meglio le pompe di calore.
Si punta arrivare al net zero del 2050 con almeno l’11 per cento di energia prodotta dai nuovi reattori, tutto fermo però sulla gestione delle scorie.
Il 30 settembre, la Ratcliffe-on-Soar, la 18esima centrale più inquinante d’Europa, ha smesso di bruciare carbone. D’ora in poi produrrà idrogeno verde.