
“Il meglio dei due mondi”, ossia i vantaggi dell’ibrido plug-in uniti a quelli dell’elettrico, questo è quanto promette Jaecoo 7 Super Hybrid. Con quali esiti? La risposta nella nostra prova.
Il piacere di guida di un’auto sportiva non può dimenticare l’efficienza. Bmw con la serie 2 Coupé mild hybrid mostra che una “convivenza” è possibile.
Bmw serie 2 Gran Coupé ibrida 48 V, a scanso di equivoci non certo l’esempio più virtuoso nella scala evolutiva dell’ibrido, che vede appunto i sistemi mild hybrid 48 V come primo step nella transizione elettrificata dell’auto e, all’estremo opposto, l’ibrido plug-in, la scelta più efficiente in termini di consumi ed emissioni prima dell’elettrico puro; in mezzo l’ibrido “full”; le tre tipologie come abbiamo spiegato molte volte qui si differenziano per la rilevanza e funzione del sistema elettrico, la potenza della batterie e per la modalità di ricarica.
Ma la transizione elettrificata dell’auto ha molti volti. E la Bmw serie 2 Gran Coupé ne è un esempio: un’auto sportiva, evidentemente, che però conserva la praticità delle 4 porte, una buona abitabilità, unite all’efficienza di un motore a benzina 3 cilindri turbo da 1.5 litri affiancato da un piccolo motore elettrico da 15 kW (20 cavalli) e da una mini-batteria da 0,9 kW. Un’auto che cerca di unire (almeno in questa versione…) piacere di guida e l’efficienza. I risultati, come vedremo a breve, non sono affatto male.
Sull’auto ibrida e sulla sua possibile “sopravvivenza” anche oltre allo stop ai motori a combustione al 2035 (stop confermato dal Piano d’Azione per l’industria automotive presentato recentemente dalla Commissione europea), una recente ricerca condotta da AutoScout24 a livello europeo chiarisce il sentiment dell’opinione pubblica appunto sullo stop a benzina e diesel al 2035: “Su oltre 6mila partecipanti in sei Paesi dell’Ue – si legge nella ricerca – in Italia ben il 52 per cento degli intervistati è favorevole all’abolizione (26 per cento) o al rinvio (23 per cento) dello stop”.
Gli uomini e gli over 35 sono i più critici secondo la ricerca, mentre molti giovani vorrebbero addirittura anticipare lo stop ai motori a combustione prima del 2035. Vedremo. Intanto, auto come questa Bmw, seppur con un livello di efficienza (e di emissioni) solo discreto, unisce bene piacere e serenità di guida, dimensioni ragionevoli, sicurezza e consumi ridotti.
Cofano motore lungo, sbalzi corti, linea elegante da coupè. Prodotta nello stabilimento Bmw di Lipsia, già disponibile nelle concessionarie, Bmw serie 2 Gran Coupé arriva a questa sua seconda generazione con un design rivisto&corretto e dimensioni leggermente cresciute (4 metri e 54 la lunghezza attuale). La griglia del radiatore, i fari a Led, le superfici vetrate i segni più evidente del cambiamento.
Eliminata la pelle animale dagli interni, resta l’abitacolo di chiara intonazione sportiva, con un’abitabilità ottima davanti, meno dietro dove sia l’accesso sia lo spazio per la testa non sono ottimali; anche il bagagliaio sulla versione ibrida perde spazio a causa della presenza della batteria; in compenso si possono abbattere gli schienali posteriori per caricare anche qualche oggetto ingombrante.
Anche l’auto, come ogni oggetto, prodotto, evento, ogni attività e ogni processo comportano estrazione e uso di materie prime, uso di risorse ed energia, generando emissioni di CO2. Ecco, Bmw ha scelto di rendere noti i risultati dell’analisi LCA (Life Cycle Assessment) di tutti i suoi modelli. Il che significa analizzare un’auto lungo il suo intero ciclo di vita. E analizzando lo studio di LCA della serie 2 Gran Coupé 220 benzina mild hybrid 48 V, ossia la versione oggetto della nostra prova, fra gli altri si scopre che “la plastica utilizzata per la copertura del motore è ottenuta per circa il 70% da materiale secondario”.
“Per i cerchi in lega leggera – si legge nel documento – si utilizza alluminio secondario per circa il 70%. Con riferimento all’intero veicolo, la percentuale di materia prima secondaria è pari a circa il 21%”. Bmw poi rende noto che gli stabilimenti di produzione di Lipsia “ricavano l’intero fabbisogno esterno di energia elettrica da fonti rinnovabili, utilizzando, tra l’altro, certificati di origine”. Chi volesse approfondire trova ulteriori dettagli nel Bmw vehicle footprint.
Lasciando stare le versioni più prestazionali (come la M235 xDrive da 300 cavalli…) e quelle diesel, fra le motorizzazioni a benzina la 220 con il 3 cilindri da 170 cavalli e tecnologia mild hybrid 48 volt è la più efficiente con consumi dichiarati di 5,2 – 5,8 l/100 km ed emissioni di CO2 di 119-131 g/km (le migliori dell’intera gamma Serie 2 Gran Coupé). Fra le alternative però c’è chi fa meglio, come Mercedes che offre un modello analogo, la CLA Coupé, disponibile però anche in versione plug-in hybrid con 90 chilometri di autonomia in elettrico. Ma torniamo alla Gran Coupé 220 oggetto di questa prova: in Bmw parlano di “rigidità della carrozzeria migliorata, telaio ulteriormente sviluppato, migliorare agilità, precisione di guida e dinamica”.
Il risultato è un’auto molto piacevole da guidare, divertente, rassicurante anche quando si va veloci. Un’auto rassicurante, grazie ai numerosi sistemi di assistenza alla guida (anche se alcuni si pagano extra…). Furbo il “Parking assistant professional”, un optional che permette di parcheggiare l’auto dall’esterno del veicolo utilizzando uno smartphone come fosse un telecomando, una manna per infilare l’auto in quei garage angusti anni Settanta dove si entra ma poi non c’è lo spazio per aprire le portiere e scendere. Magari si può discutere che su un’auto da oltre 40mila euro il climatizzatore automatico bizona o il cruise control adattativo siano optional a pagamento…
Il resto è quello che ci si aspetta da una Bmw: sedili e volante sportivi, un’ottima posizione di guida, l’head-up display che proietta le informazioni di viaggio sul parabrezza, una strumentazione completamente digitale e un sistema di navigazione basato su cloud molto puntuale ma con indicazioni non sempre chiare da interpretare. Grazie alle numerose funzioni touch, al controllo vocale e ai pulsanti sul volante si accede alle varie funzioni agevolmente, incluso lo streaming di musica e video, notizie, persino giochi.
Dal punto di vista prestazionale, il motore a benzina è piacevole, il cambio automatico a 7 marce molto veloce, le prestazioni notevoli anche su questa versione 220, la meno potente, quella che però offre anche i consumi più ridotti; scegliendo la modalità di guida Efficient non è difficile percorrere 14-15 chilometri con un litro di benzina, con il motore elettrico che “aiuta” in partenza e in ripresa, anche se da solo non agisce mai sulle ruote. Chiudiamo con il listino, che per la Bmw serie 2 Gran Coupé 220 mild hybrid 48 V parte da 41.500 euro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
“Il meglio dei due mondi”, ossia i vantaggi dell’ibrido plug-in uniti a quelli dell’elettrico, questo è quanto promette Jaecoo 7 Super Hybrid. Con quali esiti? La risposta nella nostra prova.
Da elettrica minimalista a sportiva audace: Ariya Nismo è la versione più performante della crossover Nissan. Come è cambiata (e come va) nella nostra prova.
Sale il gradimento degli italiani per le auto ibride, a piacere sono sempre di più i crossover, modelli spaziosi e versatili. Come la Bmw X1, per la prima volta anche elettrica.
Tesla fa i conti con un crollo del 45% delle vendite in Europa, mentre il mercato dell’elettrico sale del 37%. Le possibili responsabilità di Elon Musk.
Hyundai lancia Inster, un’elettrica compatta con 4 posti e un abitacolo fra i più flessibili e geniali del mercato. Cosa offre e come va nella nostra prova.
Viaggio a bordo di BYD Atto 2, suv elettrico, urbano, accessibile. L’autonomia (reale), le caratteristiche e le prestazioni raccontate nella nostra prova.
Volvo, “la EX90 è l’auto più sicura che abbiamo mai costruito”. E il Time inserisce il sistema che riconosce distrazioni e pericoli fra le “Migliori invenzioni del 2024”.
Nata nel 1980 e firmata da Giorgetto Giugiaro, l’auto più venduta d’Italia ritorna “Grande” e in versione elettrica. Un video ne ripercorre la storia.
I dazi sull’auto imposti da Trump fanno tremare l’intero settore con i costruttori europei che registrano pesanti perdite in borsa. E mentre si annunciano misure anche contro l’Ue, la transizione ecologica è sempre più a rischio.