I risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti ipotizzano un collegamento tra 22 pesticidi e i tassi di incidenza e mortalità del cancro alla prostata.
Body shaming. Così rispondono le star, così rispondono le donne
L’esplosivo look esibito da Rihanna al festival del raccolto delle Barbados, leggendario carnevale della sua terra natìa, è uno sfottò a chi la accusa di essere grassa. È un’ennesima reazione al body shaming che colpisce sia le star, sia il pubblico. Si chiama body shaming: è il bullismo online nei commenti social Il body shaming è un
L’esplosivo look esibito da Rihanna al festival del raccolto delle Barbados, leggendario carnevale della sua terra natìa, è uno sfottò a chi la accusa di essere grassa. È un’ennesima reazione al body shaming che colpisce sia le star, sia il pubblico.
Si chiama body shaming: è il bullismo online nei commenti social
Il body shaming è un ciclone di commenti offensivi, sarcastici e velenosi, su chi si mostra “troppo grasso”, “troppo magro” o semplicemente ha un corpo che non corrisponde ai parametri imposti dalla società. È una piaga del nuovo millennio e colpisce chiunque, da Rihanna e Vanessa Incontrada, da Gigi Hadid a Hilary Duff, da Val Kilmer al Wentworth Miller di Prison Break. Colpisce, di riflesso, tutte le donne e gli uomini che possono sentirsi bersaglio dei medesimi apprezzamenti.
Rihanna è tornata a colpire dopo la risposta ironica con tanto di meme a chi nelle ultime settimane ha puntato il dito sulle sue forme più morbide. Questa volta mostrandosi esplosiva al carnevale delle Barbados. Nell’ultimo periodo si era mostrata con un look diverso dal solito, con jeans e magliette comode proprio per vestire le sue forme più morbide. E, come spesso accade, gli hater si son fatti subito vivi. “Ha abusato del servizio in camera”, scrivono sui social. “Sarà incinta”, aggiunge qualcun altro. Non mancano nemmeno i commenti di blog e siti americani. “Rihanna farà diventare il grasso l’ultima tendenza?” si legge in un articolo (poi rimosso) del magazine online al maschile Barstool Sports. Niente di nuovo.
Il body shaming è un fenomeno diffuso sul web e sui social
Però è interessante stavolta notare che a difesa della star sono scesi in campo tantissimi dei suoi 53 milioni di follower, soprattutto donne. Le fan hanno deciso di fare fronte comune usando l’hashtag #Thickanna, gioco di parole tra thick (“pieno”) e Rihanna, che è diventato virale. “Rihanna è ingrassata, ma è sempre favolosa”, hanno scritto in molte. E ancora “Rihanna una di noi, benedette le curve”, hanno ribadito decine di ragazze. Libere di immaginare non un solo, unico, omologato modello di corpo femminile.
Il caso più simile è appena successo a Lady Gaga, quando dopo la straordinaria esibizione all’ultimo Super Bowl, il 51°, a febbraio, è stata criticata per il suo fisico. Un lieve accenno di pancetta. In quel caso la cantante aveva risposto così: “Sono orgogliosa del mio corpo e dovreste esserlo anche voi del vostro. Siate semplicemente voi stessi. Questa è roba da campioni”.
Sappiamo benissimo che qui in Italia è stata Vanessa Incontrada una delle persone più colpite da questa massa di infami. La conduttrice dei Wind Music Award è stata di nuovo presa di mira per il suo aspetto fisico ma lei, a 38 anni, ha scelto di ignorare le maldicenze. Già dopo la prima serata era intervenuta in suo favore Selvaggia Lucarelli con un post su Facebook in cui prende a schiaffoni i bulli. Poi dalla pagina social di Carlo Conti è arrivato un messaggio di supporto: “Sei l’artista più bella, brava e professionale con cui io abbia mai lavorato. Continua così e non ti curar di loro”. Durante lo show gli hater non le hanno risparmiato sfilze di tweet sulla sua forma fisica mentre, come nel recente caso di Rihanna, tanti fan si sono schierati dalla sua parte. Da notare che la conduttrice su quel palco è apparsa bellissima e a suo agio, non disdegnando battute anche sulla tavola (“Non mi parlate di cibo”) e risate con gli artisti, successo confermato dagli ascolti. Dopo le centinaia di messaggi di sostegno degli amici e degli altri artisti, alla fine anche lei ha voluto dare un messaggio conclusivo, non polemico, semplice e sincero.
La felicità è sentirsi amata ? Grazie❤ Besitos Amigos ?? Un post condiviso da Vanessa Incontrada (@vanessa_incontrada) in data:
Non era nemmeno la prima volta che l’attrice spagnola subiva questo trattamento. Anche quando era in attesa del primo figlio (Isal, oggi di otto anni) c’è stato chi la insultava per essere ingrassata. “Mi hanno rovinato un momento speciale che sognavo da quando ero ragazza – ha raccontato di recente, ripensando ai mesi col pancione – Tutti mi attaccavano per il mio cambiamento fisico, quando in quel momento lì avrei voluto più protezione. Avrei voluto essere abbracciata”.
Hilary Duff è solo l’ultimissima star in ordine cronologico a voler rispondere agli hater, e lo fa mostrando al mondo la sua cellulite. Spietatamente. “Difetti delle celebrità? – si chiede – “Eccoveli”. La bellissima cantante e attrice mostra tranquilla in un bel post le sue cosce mentre è in costume al mare con suo figlio. “Il mio corpo mi ha dato il dono più grande della mia vita: Luca, cinque anni fa. Sto per compiere 30 anni, a settembre, e il mio corpo è in salute e mi porta dove devo andare”. È un sacrosanto messaggio della star a tutte le donne, una ribellione al body shaming che spopola sul web: “Siate orgogliose di quello che avete e non perdete tempo sperando di essere quello che non siete”.
Cibo e pensieri suicidi. Wentworth Miller di Prison Break risponde ai meme con una confessione shock
Il portentoso protagonista della serie tv ‘Prison Break’, Wentworth Miller, era abbastanza abituato agli sfottò social. Ma ce n’è uno che lo ha ferito, perché lo ha riportato a un momento devastante della sua vita. Per lui, quindi, un meme di body shaming è diventato l’occasione di parlare di un momento difficilissimo, per condividere l’urgenza dell’aiuto. Tutto parte dalla pubblicazione di una sua foto da parte di The Lad Bible, un collage che paragona due momenti della sua vita, in cui Miller sfoggia una forma cesellata accanto a una foto di qualche anno dopo, che lo ritrae in versione più “cedevole”. Corredando il tutto di battutine, come “da stallone a ciccione” e “da fisicato a molliccio”. La didascalia recita: “Quando si esce di prigione e si scopre il monopolio di Mc Donald’s”. Miller spiega di avere sofferto di depressione fin dall’infanzia e racconta di come si vergognasse e si sentisse inadeguato per la propria condizione, rivelando che il suo unico, malato conforto era il cibo.
“Oggi mi sono trovato oggetto di un meme di Internet. Non per la prima volta. Questo, tuttavia, è differente. Nel 2010 avevo quasi smesso di recitare e stavo cercando di tenere un profilo basso per una serie di motivi. Il più importante è che avevo pensieri suicidi, argomento di cui ho già scritto e parlato. Ma all’epoca ho sofferto in silenzio. Come purtroppo fanno molti. L’entità del mio problema era noto a davvero poche persone. Il dolore e la vergogna mi hanno fatto sentire perso. E le voci nella mia testa mi hanno spinto verso un lento percorso di autodistruzione. Non per la prima volta. Ho lottato con la depressione fin dall’infanzia. È una battaglia che ho pagato con la perdita di tempo, di opportunità, di relazioni, e con mille notti insonni. Nel 2010, nel punto più basso della mia vita, ero alla ricerca di distrazioni e sollievo. E trovai tutto questo nel cibo. Avrebbe potuto essere qualsiasi cosa. Farmaci. Alcool. Sesso. Ma mangiare era diventata l’unica cosa che mi faceva guardare al futuro. Ci sono stati periodi in cui i momenti importanti della mia settimana erano il mio pasto preferito o il nuovo episodio di Top Chef. A volte è stato sufficiente. Doveva esserlo. E ho iniziato a metter su peso. Tanto peso. Un giorno, mentre ero fuori per una passeggiata a Los Angeles con un amico, abbiamo attraversato la scena dove una troupe cinematografica stava realizzando un reality show. Non ne sapevo niente. C’erano un sacco di paparazzi. Hanno preso le mie foto e le hanno pubblicate insieme a delle mie immagini di qualche anno fa… con frasi tipo “da muscoloso a ciccione”. Qualcuno ha ritagliato uno di questi articoli da una rivista e li ha spediti a mia madre. Mi ha chiamato, preoccupata. Era l’ultima cosa di cui avevo bisogno. Per farla breve, sono sopravvissuto. E anche quelle immagini. E sono contento. Perché quando vedo quell’immagine di me con la t-shirt rossa, un raro sorriso sul viso, mi viene in mente la mia lotta. La mia resistenza e la mia perseveranza di fronte a tutti i tipi di demoni. Io resisto. Comunque. Ancora. Nonostante tutto. La prima volta in cui ho visto questo meme, devo ammetterlo, non riuscivo a respirare. Ma, come tutto nella vita, anche questo aveva il suo significato: la guarigione. Ma anche il perdono. Per me stesso e per gli altri. Se voi o qualcuno che conoscete sta lottando, sappiate che qualcuno sta aspettando per aiutarvi. Parlatene. Mandate un sms, una mail. Rispondete al telefono. A qualcuno importa come state. Stanno aspettando di sentirvi. Con amore. – W.M”
Storia e dannazione simile per Hayden Panettiere, che nella serie sci-fi ‘Heroes’ interpreta un’impavida teenager ma in realtà ha una storia intima di fragilità e insicurezza riguardo al proprio corpo. Su Women’s Health nel 2012 la Panettiere ha ammesso di combattere contro la dismorfofobia da quando ha visto una foto di sé stessa quando era adolescente e rimase quasi stordita vedendo la parola “cellulite” stampata accanto a un’immagine del suo sedere in una rivista. La cosa l’ha mandata in una spirale distruttiva. Naturalmente, anche la gravidanza della sua prima figlia, Kaya, nel 2014 l’ha resa bersaglio di body shaming. Da lì, Hayden non ha più perso occasione di condividere i passi della sua battaglia con la depressione post-partum e sul bullismo affrontato durante il periodo d’attesa.
La stella di ‘Veronica Mars’ e di ‘Frozen’ Kristen Bell è stata canzonata quando ha guadagnato peso durante entrambe le sue gravidanze. L’attrice ha anche parlato degli ideali del corpo femminile post-gravidanza. Ha detto alla rivista Redbook: “Guarda, io sono come tutte le altre donne ma tutto questo nel mio caso è diventato body shaming. Quel che ti sto dicendo ora è il mio mantra, ma non è una cosa che mi è venuta facile. Ho dovuto rinunciare a preoccuparmi del modo in cui vengo guardata, quanto pesavo, perché è solo una parte dell’avventura di avere un bambino. Ora non sono più una donna la cui autostima proviene dalla dimensione del suo vestito”.
Body shaming sulle donne incinte: una società che le biasima è vocata alla sterilità
Questi molti, troppi casi – prima e dopo Hayden Panettiere e Kristen Bell – ci fanno pensare che una società che biasima le donne incinte per le loro forme è una società che si sta autodigerendo, autoconsumando come in una malattia autoimmune, che si sta sterilizzando.
Una delle persone più al centro dei pettegolezzi del mondo, Kim Kardashian, è stata massacrata dai media, dai social e da una schiera di troll durante entrambe le sue gravidanze. In un’intervista a C Magazine, Kim ha raccontato i devastanti effetti del body shaming. “Non riuscivo a uscirne, tutti scrivevano ‘Non riesce a smettere di mangiare’. Ho portato a termine la gravidanza che pesavo 81 kg, e tutti a dire ‘ne peserà 95’. ‘Sta per essere cestinata perché è troppo grassa’ e tutte queste ridicole storie. Come un dazio da pagare, un continuo danneggiarmi anche quando ho cominciato a dimagrire nuovamente”.
Anche la sua amica Blac Chyna è stata ridicolizzata durante l’attesa. Dai tabloid agli show tv di gossip, ha affrontato un’ondata di malevolenza. Per rispondere ai troll su Instagram la show girl ha scritto: “A tutte le persone qui fuori con il loro commenti negativi e parole da insicuri (ovviamente perché non avete altro da fare che criticare gli altri) io sto per avere un bambino! Esattamente, cosa vi aspettate di vedere?”.
Giovanna Fletcher, scrittrice e presentatrice inglese, in un post su Facebook diventato virale ha ringraziato il suo “baule” (da donna incinta) per la felicità che le ha portato (il figlio). Vi si legge: “Il mio baule andrà sgonfiandosi lentamente nel tempo, ma non smetterò mai di essere grato a lui e al mio corpo per tutto quello che mi ha dato”.
La star della sitcom ‘Sister Sister’ Tamera Mowry ha rivelato di esser stata chiamata “pigra” perché tre mesi dopo aver avuto il suo bambino Aden non stava perdendo peso. Tre mesi! “Quello che la gente deve capire è che il 90% delle donne in realtà non assomigliano a Kate Middleton dopo aver partorito”. Ma lei stessa confessa di aver sofferto nell’accettare le nuove forme del suo corpo, a causa del fatto che si paragonava alle star di Hollywood che rimbalzano alle loro forme pre-gravidanza immediatamente.
Mentre aspettava sua figlia Luna, perfino la bellissima Chrissy Teigen è stata infamata per l’acquisto di peso. Ha banalmente twittato una foto nelle prime settimane e una schiera di troll le hanno scritto di tutto, tra cui che doveva avere dei gemelli date le dimensioni della sua pancia. La modella ha risposto aspramente: “Ho fatto la fecondazione in vitro. Uno alla volta. Non sono gemelli. Io ho potuto vederla, questa ‘dannata’ cosa. Voi smettete di interessarvi del mio utero”.
L’attrice di Hollywood Blake Lively ha chiamato gli ideali del corpo post-gravidanza “ingiusti”. La protagonista di ‘The Gossip Girl’ ha detto al talk show australiano Sunrise: “Io penso che il corpo femminile dopo aver avuto un bambino sia affascinante. Non devi assolutamente essere pronta agli standard di Victoria’s Secret subito dopo, perché hai appena compiuto il più incredibile miracolo che la vita ha da offrire! Voglio dire, hai fatto nascere un piccolo essere umano, quindi questo dovrebbe essere un momento da celebrare, non da ricusare!”.
Body shaming anche su chi è magro
Ovviamente, il body shaming è un ciclone che urta anche le persone agli antipodi, quelle troppo magre, troppo longilinee o protagoniste di troppo rapidi cambiamenti, tali da scatenare invidie, sospetti e malignità degli hater.
Sarah Hyland, giovane attrice statunitense nota per il ruolo di Haley Dunphy nella serie televisiva Modern Family, in effetti è passata da forme tondeggianti e rassicuranti a una certa preoccupante magrezza. Accusata di disordini alimentari, a maggio ha dovuto dichiarare pubblicamente su Twitter e Instagram di “non poter controllare più di tanto il suo peso corporeo” per motivi di salute: da piccola, a causa della displasia, ha dovuto subire un trapianto di rene, donatole da suo padre.
“Sherwood (and nothing else) looks good on me” @domsherwood ❤️ Buy a shirt and a portion of the proceeds go to the Anti-Bullying Alliance! https://represent.com/sherwood/official-dominic-sherwood-tee-sherwood-looks-good-on-me-blue-eyes Un post condiviso da Sarah Hyland (@therealsarahhyland) in data:
Su Instagram continua la Hyland: “Esser forte mi ha portato dove ora sono, sia mentalmente che fisicamente. Non sono una fan dell’’essere magre’ come molti di voi hanno detto che sono troppo. Sono stata a letto gran parte degli scorsi mesi, ho perso un sacco di massa muscolare. Mi è già successo di esser così giù, e lo sarò ancora, nella mia vita, ma sono reattiva, solida, e supererò i miei ostacoli. Sono una ventiseienne che sopporta più di quel che si possa immaginare, ogni giorno”.
Quest’anno è stato il caso di Elena Dunham, creatrice e protagonista della serie Hbo ‘Girls’, a movimentare i social, con una drammatica perdita di peso. Spiegata in un lungo post di Instagram che riprende il titolo di un articolo, “Smettiamo di parlare del peso di Elena Dunham”, e racconta la sua lotta per controllare l’endometriosi: “La mia perdita di peso non è un trionfo e non è anche un segno che ho finalmente dato ascolto alle voci dei troll. Ho chiaramente mostrato negli anni che non mi sono mai preoccupata di quello che qualcun altro diceva sul suo corpo. Sono andata su tappeti rossi d’alta moda con una taglia 14 (una plus size equivalente alla nostra 46). Ho fatto scene di sesso pochi giorni dopo un intervento chirurgico, con la pelle screziata da cicatrici. Ho accettato che il mio corpo è un organismo in continuo mutamento, non un’entità fissa – quello che va su andrà giù, e viceversa”. Poi ha postato un’altra immagine di sé.
Sasha Pieterse, giovane stella di ‘Pretty Little Liars’, aveva ricevuto una caterva di reazioni negative dai fan e dai media dopo notevoli oscillazioni del suo peso. Ha reagito su Instagram con un manifestino che dice “Sono attualmente in costruzione… grazie per la tua pazienza” e spiegando, in una lunga didascalia: “Per quelli di voi che stanno lottando con qualsiasi problema di salute, squilibrio ormonale e aumento di peso di qualsiasi tipo, vi esorto e vi incoraggio, per piacere, a trattare la cosa nella giusta maniera: tu e la tua salute sono ciò che conta, non i pareri e le ipotesi di qualcun altro. Mantenersi sani non è solo questione di lavorare e di mangiare bene (anche se è estremamente importante). È circondarsi di chi realmente si preoccupa di te e desidera vederti riuscire e diventare il meglio che tu possa essere”.
La brava e bella Emma Stone è dal 2014 che deve rispondere a malignità sulla sua magrezza. “Ho visto un sacco di commenti che dicono ‘mangia un sandwich’ o ‘dev’essere malata, sembra malata’. Io mi guardo allo specchio e sono sempre me stessa. Non sono malata. Mangio sandwich – rispondeva a Usa Today –. Non è assolutamente mia intenzione essere un cattivo esempio, questa cosa ultimamente comincia a infastidirmi. Io mi biasimo per questo. Noi ci biasimiamo l’un l’altro online. Siamo sempre troppo magri, troppo grassi, troppo alti, troppo bassi. Cose che rafforzano le perplessità che si hanno già verso se stessi”.
L’attrice di ‘Cinderella’ Lily James è stata soggetta alle malelingue nel 2015 quando sono state pubblicate delle foto pubblicitarie con la vita eccessivamente compressa. L’attrice ha detto di non aver alterato digitalmente le foto, ma che è la sua naturale costituzione: “Mi sembra una cosa senza senso e che mi ferisce. È una vergogna. È una fiaba e il vestito conta tanto. Ho un punto vita sottile naturale e sono una persona magra ma in salute. Tutto qui”.
Pettegolezzi e sospetti hanno invece colto nel segno per Kerry Washington, stella di ‘Scandal’, che da dieci anni, come infine ha dichiarato a Essence, combatte con i disordini alimentari. “Ho sempre usato il cibo come un modo per affrontare le cose. C’è dentro un sacco di senso di colpa e un sacco di vergogna”.
Storia travagliata anche per Nicole Richie, figlia adottiva di Lionel Richie. A 24 anni (nel 2006) dopo essersi liberata della dipendenza da eroina, dichiarò che il problema era diventato il cibo. “So di essere troppo magra, ora, perciò non vorrei mai che nessuna giovane ragazza mi guardasse dicendo ‘ehi, voglio sembrare come lei’”.
Indecente la vicenda della conduttrice di E!, Giuliana Rancic, che quando è stata subissata di domande piccate sul suo dimagrimento ha dovuto rinunciare alla più sacra delle aree della privacy, la sua salute, spiegando che la sua estrema magrezza era dovuta ai farmaci antitumorali che stava prendendo dopo la doppia mastectomia del 2011. “Mi dispiace che la gente pensi che sono disgustosamente magra, ma non c’è nulla che io possa fare. Sono fortunata ad avere quel tipo di cancro che è attaccabile dalle medicine”.
Quando nel 2013 è stato annunciato che Gal Gadot, dopo Fast & Furious, era stata scelta per incarnare Wonder Woman, l’attrice israeliana s’è sentita dire che era “troppo delicata per una parte infusa di machismo”, “troppo magra”, “come un’anoressica”. All’epoca aveva 28 anni. La prima risposta la diede durante il talk show di Gai Pines sulla tv d’Israele: “Io rappresenterò la Wonder Woman del nuovo mondo. Il seno grosso? Chiunque può comprarselo per 9.000 sicli”.
Nello stesso periodo, anche Keira Knightley raccontava a Elle Uk di esser stata chiamata “anoressica”, nel pieno del successo di Pirati dei Caraibi. L’attrice ammette comunque di porsi sempre molte domande su sé, dichiarando un anno dopo sempre a Elle: “Devo dire che, come ogni donna, odio alcune parti del corpo. Come tante, attraverso quei periodi in cui ci si guarda allo specchio e si pensa ‘Oh, se solo avessi avuto le gambe differenti o le braccia, qualsiasi altra cosa’”.
Tara Reid, attrice di American Pie, che peraltro ha avuto anche vari problemi con l’alcol, di volta in volta deve rassicurare e rincuorare i suoi fan sulla sua salute. Qui, su Twitter, chiede però di “smettere di bullizzarla” riguardo al suo peso, e di essere sempre stata “una ragazza di costituzione magra”.
Altalenante come la sua carriera, anche il peso di Jessica Simpson varia, venendo derisa a volte per il suo dimagrimento, a volte per il suo aumento.
Non solo donne. Uno dei casi più celebri è il meme di Val Kilmer, che anni dopo aver interpretato Jim Morrison per Oliver Stone, era stato ribattezzato sui social “Fat Kilmer“. Ridicolo, sì, ma non per lui. Ritornato al suo peso forma e dileggiato pure per questo, nel 2014 l’attore ha dichiarato su Facebook: “Non ce la si può fare in questo luogo di matti. Troppo pesante per così tanti anni, e ora troppo magro secondo il gossip!”
Body shaming: grassezza e vergogna
La prima e più celebre reazione al body shaming sulle proprie forme è stata forse quella di Tyra Banks, supermodella e conduttrice tv, con un patrimonio oggi stimato sui cento milioni di dollari. Quando dieci anni fa fu paparazzata in spiaggia con commenti spiacevoli sul suo sedere tondeggiante, ha reagito irata durante una sua trasmissione tv indossando in studio lo stesso costume che aveva al mare: “Per fortuna sono una donna forte e ho una rete di supporto, a partire da mia mamma, che mi ha detto ‘sii forte’; così ho superato questi squallidi attacchi” e infine “Ho un messaggio per voi: baciatemi il mio grasso culo”.
Pare incredibile che oggi perfino la modella più ‘in’ del mondo, Gigi Hadid, stia sopportando hater che criticano le sue forme non standard. È troppo tonica. Lei risponde così.
Nella lunga lettera su Instagram Gigi Hadid cui dice: “No, non ho lo stesso tipo di corpo di altre modelle in voga. Rappresento un’immagine corporea che non era ancora accettata nell’industria della moda finora”. Cioè, “ho addominali, ho un sedere, ho cosce, ma non chiedo trattamenti speciali. I vostri miseri commenti non mi indurranno a voler cambiare il mio corpo, non mi indurranno a dire no agli stilisti che mi chiedono di essere alle loro sfilate, e soprattutto non mi faranno cambiare opinione su di me”. Intanto, la modella continua a camminare sulle passerelle di Chanel e Versace.
La premio Oscar Jennifer Lawrence è spesso stata accusata di essere sovrappeso. Al punto da esclamare, già nel 2013, in diretta a Barbara Walters: “Penso solo che dovrebbe essere illegale chiamare qualcuno ‘grasso’ in tv!”. Non ha mai perso occasione di puntualizzare apertamente la sua posizione sull’immagine del corpo: “Appena qualcuno mi sussurra la parola ‘dieta’, io immediatamente lo mando a quel paese”. La Lawrence afferma di essere considerata, per gli standard di Hollywood, un’attrice grassa.
A un hater che chiamava le sue cosce “città della cellulite”, Ashley Graham, modella celebre per essere stata una delle prime a esibire con orgoglio le sue curve prosperose, risponde, come al solito, con sferzante orgoglio.
Un post condiviso da A S H L E Y G R A H A M (@theashleygraham) in data:
I social non la perdonano però nemmeno per il motivo opposto, cioè per essersi fatta ritrarre nel 2016 in diverse foto visibilmente dimagrita.
La cantante teenager Meghan Trainor ha addirittura preteso di ritirare il video ufficiale della sua canzone ‘Me Too’ del maggio 2016 perché il suo punto vita era stato digitalmente ritoccato, a sua insaputa, per farla sembrare magra. “Quel giorno ero una bomba – ha scritto la giovane artista – non capisco perché ai produttori non piaceva il mio punto vita”. Il video è poi stato ripubblicato senza alterazioni.
La modella britannica Iskra Lawrence ha avuto un’idea creativa per rispondere a chi la chiamava “vacca grassa” su Instagram: ha postato una foto di se stessa in lingerie circondata da patatine, poi un video in slow motion di lei che le mangia alzando il dito medio alla camera (rivolto agli hater ovviamente) che ha fatto 1,8 milioni di visualizzazioni.
Amy Schumer, comica, attrice e sceneggiatrice statunitense, è stata a sua insaputa inclusa in una lista di Glamour di donne “inspirational” perché sovrappeso, ma di successo. Già nel febbraio 2015 aveva reagito a simili critiche posando in topless. Ma la sua reazione qui è stata più veemente.
Qualche mese dopo la Schumer è andata a ritirare un altro premio a Londra, sempre patrocinato da Glamour, e nel discorso di accettazione ha detto: “Ora probabilmente peso all’incirca 72 kg, e posso prendere un uccello ogni volta che lo voglio. Questa è la verità. Non è un problema”.
“Non sono incinta, sono solo felice!” ha dovuto precisare Tia Mowry, che è la sorella gemella di Tamera (che invece il bimbo l’ha avuto) e che ha faticato a smentire le voci. “Ho guadagnato questi cinque-sei chili a causa del mio cooking show – scrive su Instagram – mi sto solo godendo la vita e quando vorrò perder peso, lo farò. Ma ora come ora, sono felice di come sono”. Già nel 2015 aveva ironizzato sulle battute sul suo conto condividendo un buffo post su Instagram, in cui mostrava un test di gravidanza con su scritto “No, solo grassa”.
Melissa McCarthy è stata chiamata da un critico cinematografico “ippopotamo femmina”.
La spaventosamente virtuosa cantante inglese Adele è anche nota per non avere un vitino da vespa. Cosa per la quale viene criticata in continuazione. Ma lei cerca sempre di volare alto su questo ricorrente nugolo di hater e ha più volte ripetuto che quando si tratta del suo corpo l’unica opinione che conta è la sua. Durante uno show di SiriusXM per promuovere l’album ’25’ ha ammesso di avere problemi di immagine corporea, proprio come qualsiasi altra persona che utilizza Snapchat al mondo. “Ho problemi di immagine del corpo, certo, ma non lascerò che questo governi la mia vita. E ci sono problemi ben maggiori nel mondo di come mi sento con me stessa – aggiungendo poi – c’è solo uno di te, quindi perché vorresti assomigliare a tutti gli altri?”. Karl Lagerfeld avrebbe detto che è “un pochino troppo grassa”. E lei, pur non avendo voluto ribattere allo stilista direttamente, a mo’ di risposta dichiara a People: “Non ho mai voluto essere come le modelle sulle copertine dei giornali di moda. Io rappresento la maggioranza delle donne e ne sono orgogliosa”. Durante il talk show tv 60 Minutes Australia, parlando del fatto che a ogni intervista le chiedono qualcosa del suo peso, Adele ha anche tirato in ballo il doppio standard: “È abbastanza fastidioso che agli uomini non venga fatta questa domanda così spesso, ma a parte questo sembra che le persone si sorprendano che io possa essere di taglia forte e di successo”. In una storia di copertina di Rolling Stone, chiarisce: “Io amo vedere il seno e la pancetta di Lady Gaga, amo vedere il seno e la pancetta di Katy Perry. Mi piace. Ma non è di questo che è fatta la musica. Io non faccio musica per gli occhi. Faccio musica per le orecchie”. E infine, nella sua autobiografia ricorda di aver letto un commento super offensivo su YouTube e di aver risposto: “Io sarei disposta a perder peso solamente se ciò toccasse la mia salute e la mia vitalità sessuale. Cosa che non è”.
Molte donne americane ucciderebbero per aver il fisico di Kate Upton, tuttavia anche lei ha la sua dose di hater, come si legge in questo blogpost che tracima di bile, secondo cui la donna copertina di Sports Illustrated ha “cosce enormi, non ha vita, grosse poppe penzolanti, terribile definizione corporea, insomma sembra un mattoncino sgusciante”.
Kelly Osbourne ha avuto un duplice destino: è sia stata deplorata per la sua forma cicciottella, sia accusata di aver insultato Christina Aguilera per la sua grassezza durante un episodio di Fashion Police su E!.
Body shaming: Donald Trump non poteva mancare
“È un maialino grasso”: così Donald Trump ha ripetutamente chiamato Khloe Kardashian, bersagliandola di battute nel backstage del suo reality show televisivo Celebrity Apprentice nel 2009. Ma non solo. Avrebbe chiesto “Perché non facciamo fuori Khloe? È un maialino. Perché abbiamo preso la Kardashian brutta?”. Le voci sono trapelate da più fonti, su apprezzamenti del tono di “Cos’è questa roba? Perché non possiamo avere quella hot”, riferendosi a Kim Kardashian. Questi rudi e offensivi commenti sull’aspetto fisico di Khloe Kardashian sono emersi solamente l’anno scorso, nel pieno della campagna elettorale che ha portato Trump a divenire presidente degli Stati Uniti d’America.
Body shaming: la scollatura di Susan Sarandon
Il body shaming può assumere connotazioni ancora più subdole. Ha avuto un’ampia eco un episodio social accaduto a Susan Sarandon l’anno scorso. L’attrice ha indossato un reggiseno nero che sospingeva all’insù il suo ampio seno sotto una giacca bianca durante un premio alla memoria del sindacato degli attori Usa, lo Screen Actors Guild Award del 2016. Un décolleté super sexy a 69 anni che ha lasciato tutti senza parole durante la cerimonia: ha sfilato sul red carpet accanto alla figlia Eva Amurri ed è riuscita, grazie alla scollatura vertiginosa, a catturare tutti i flash. E tutte le polemiche. “Avrebbe indossato la stessa cosa a un funerale? No” si chiede il giornalista Piers Morgan.
Ma alcuni hanno notato che altre star, vestite in modo simile ma più giovani, non hanno suscitato scandalo. Cosa che ha portato Harriet Hall a scrivere “È terribile che solo la Sarandon sia stata bersagliata dai bigotti dei social media. Ha 69 anni e dunque apparentemente non andrebbe bene che ci ricordi, a tutti, che è un essere vivente, respirante, sessuale”. Questa reazione, definita sessista, contro una donna over 50 che espone le sue forme prorompenti ha fatto nascere un’ondata di reazioni social sotto l’hashtag #freethecleavage, cioè “libera la scollatura”. E Susan Sarandon? Per il throwback Thursday ha twittato una foto di sé in reggiseno dal Rocky Horror Picture Show del 1975 dedicandolo al giornalista bigotto.
I danni del body shaming colpiscono tutti
I cicloni di commenti al vetriolo sulla forma fisica altrui non danneggiano solo le star, le celebrità, le persone di spettacolo. Il body shaming fa male a tutti, tutti i lettori, tutti gli utenti dei social, tutte le persone che non possono riconoscersi in un corpo standard idealmente modellato e photoshoppato, ma possono soffrire dei medesimi insulti rivolti a chi non ce l’ha.
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