Il 27 novembre aprono le candidature per la seconda edizione di Women in Action, il programma di LifeGate Way dedicato all’imprenditoria femminile.
Mine inesplose: dai primi campi minati alla loro messa al bando
Almeno 100 milioni di mine inesplose infestano le campagne di Africa e Asia. Milioni di chilometri quadrati di terreno che non può essere vissuto.
Almeno 100 milioni di mine inesplose infestano attualmente le campagne in una settantina di nazioni sparse, sopratutto in Africa e Asia. Questo significa che milioni di chilometri quadrati di terreno non possono essere coltivati, abitati o semplicemente vissuti. Questo in paesi dove patire la fame è una condizione quotidiana. Ma significa anche che in media ogni giorno vengono uccise o ferite 70 persone da una mina: dal 1975 a oggi se ne contano più di un milione.
Le mine
Il problema principale delle mine è che hanno una durata di vita molto lunga. Non vengono eliminate al termine di una guerra ma giacciono in campi minati non segnalati o la cui segnalazione è sparita nel corso degli anni, per poi mutilare e uccidere la popolazione civile. Le mine sono un prolungamento della guerra, a volte di decenni come nel caso di Laos: ufficialmente regna la pace, ma si possono trovare villaggi popolati solo da disabili, resi tali dopo la fine della guerra dalle mine e bombe inesplose.
Perché tantissime mine inesplose
Qualche cifra può rendere l’idea: con 3 dollari si fabbrica una mina, più di mille sono necessari per trovarla e disinnescarla. Per ogni ora impiegata per collocare una mina, ce ne vogliono oltre 100 per lo sminamento. Ogni protesi costa circa 3.000 dollari; per le 250mila persone amputate registrate in tutto il mondo significa una spesa complessiva di 750 milioni di dollari.
La messa al bando delle mine antiuomo
Qualche progresso e una presa di coscienza c’è stata negli ultimi anni. Così l’impegno di chi ha portato avanti la Campagna internazionale per la messa al bando delle mine è stato riconosciuto nel 1997 con l’assegnazione del premio Nobel per la Pace. Un grande passo avanti significa anche il trattato di Ottawa, firmato nel dicembre 1997 e entrato in vigore nel marzo 1999: prevede il divieto assoluto di produzione, uso, esportazione e stoccaggio delle mine anti-uomo. Non si capisce perché lo stesso passo non è stato fatto per le mine anti-veicolo, che tutt’oggi sono permessi e seminano morti e feriti soprattutto in Africa.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel 2023 sono state uccise 85mila donne nel mondo: nel 60 per cento dei casi, il colpevole era il partner o un membro della famiglia.
Un gruppo di studenti universitari ha raggiunto la città di Kaifeng l’8 novembre dopo cinque ore di viaggio in sella a biciclette in sharing
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
Da questo autunno 7.000 nuovi studenti di San Diego sosterranno corsi che includono una quota di tematiche riservate al clima.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.
La “liana delle anime” è un decotto della medicina indigena dell’Amazzonia che può alterare lo stato psichico di chi la assume, e per questo affascina milioni di persone nel mondo.
Tra le 1.757 barche iscritte alla Barcolana di Trieste, la regata più partecipata del mondo, ce n’era una che gareggiava per Emergency.