Dal 3 novembre si potrà richiedere il bonus mobilità, pari al 60 per cento della spesa per l’acquisto di bici e monopattini, previsto dal decreto Rilancio.
Che fine ha fatto il bonus mobilità? La risposta è che il conto alla rovescia è iniziato ufficialmente: il 3 novembre tutti coloro che in questi mesi hanno acquistato una bici, tradizionale o a pedalata assistita, o un monopattino, potranno finalmente usufruire del rimborso previsto dal cosiddetto decreto Rilancio, adottato dal Consiglio dei ministri il 4 maggio scorso e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio.
Cosa prevede il bonus mobilità
Il bonus prevede che chiunque viva in un capoluogo di regione, in una città metropolitana (compresi dunque i comuni dell’hinterland che ne fanno parte), in un capoluogo di provincia o comunque in un comune con una popolazione superiore a 50mila abitanti possa usufruire di un bonus mobilità. Esso è valido per l’acquisto, a partire dal 4 maggio scorso, di una bicicletta, anche a pedalata assistita, o di altri piccoli veicoli elettrici come i monopattini. Ed è pari al 60 per cento della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500 euro: per esempio, per l’acquisto di una bicicletta del costo di 500 euro il bonus sarà di 300 euro; ma per un mezzo da mille euro il bonus si fermerà comunque alla soglia massima, che è stata fissata a 500 euro.
La norma ha previsto due diverse fasi per l’incentivo: nella prima, i cittadini hanno acquistato il mezzo a prezzo pieno, quindi hanno presentato richiesta di rimborso tramite l’apposito portale che è stato creato dal ministero dei Trasporti. Nella seconda fase, invece, l’acquirente potrà acquistare direttamente a prezzo scontato, una volta attivato il fondo. Che nel frattempo è stato quasi raddoppiato, da 120 a 210 milioni. Tale stanziamento è finanziato in parte con i proventi del mercato delle quote di emissione di CO2: dal 2013, infatti, le aziende europee sono obbligate ad acquistare, a titolo di compensazione, una quota in percentuale delle emissioni di C02 che producono con le proprie attività, secondo il principio del “chi inquina paga”.
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I tempi si sono dunque un po’ allungati rispetto ai due mesi di tempo previsti dal decreto per la completa attuazione del fondo e del portale, e l’ha ammesso anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Non nascondo che ci siano stati degli intoppi amministrativi, che comunque con il lavoro a pieno ritmo in tutto il mese di agosto abbiamo superato”.
Il 3 novembre scadranno in ogni caso i 60 giorni (scattati il 5 settembre, con la pubblicazione in Gazzetta) concessi alla società incaricata per completare il portale web: da quel giorno, chi ha acquistato una bici o un monopattino a prezzo pieno potrà presentare la domanda di rimborso. Procedura per la quale, ricorda il ministro, sono necessarie due cose: “La fattura dell’acquisto (o in alternativa lo scontrino parlante) e lo SPID personale”, ovvero il sistema di identificazione online. Mentre per chi acquisterà dopo il 3 novembre, come detto, sarà possibile comprare direttamente a prezzo ridotto.
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