La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Francia, è boom di investimenti responsabili: 746 miliardi di euro
Un rapporto di Novethic indica gli investimenti responsabili in Francia in aumento del 29 per cento, nel 2015, rispetto all’anno precedente.
In Francia gli investimenti gestiti secondo i criteri della cosiddetta Esg (Environmental and social governance) hanno registrato un autentico boom nel corso del 2015, raggiungendo i 746 miliardi di euro. A spiegarlo è il portale specializzato in economia responsabile Novethic, che ha sottolineato come il dato risulti in crescita del ventinove per cento rispetto all’anno precedente.
Il ruolo preponderante degli investitori istituzionali
Tuttavia, è necessario ricordare che la grande maggioranza di tale mole di denaro – circa il novanta per cento – è mossa da coloro che vengono definiti “investitori istituzionali”.
Si tratta di operatori economici che esercitano in modo professionale l’attività di investimento. Rientrano in questa categoria le compagnie di assicurazione (che da sole hanno generato circa 465 miliardi di euro), le banche d’investimento e d’affari, i fondi comuni di investimento, i fondi pensione, le società di gestione del risparmio, nonché gli enti pubblici previdenziali. Solo il rimanente dieci per cento dei 746 miliardi recensiti nel corso del 2015, dunque, è rappresentato da risparmiatori francesi che hanno scelto di investire in modo responsabile.
La spinta della Cop 21 di Parigi
L’incremento resta in ogni caso un’ottima notizia. Secondo Novethic, “la forte progressione è legata alla Cop 21 ed in particolare agli impegni presi per finanziare la transizione ecologica ed energetica”. In questo senso, dunque, la Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite che si è svolta a Parigi nello scorso mese di dicembre ha rappresentato un volano per orientare in modo etico parte della finanza transalpina.
Anne-Catherine Husson-Traore, direttrice generale di Novethic, ha spiegato che almeno una trentina di società di gestione del risparmio che sono state analizzate “adotta criteri di responsabilità sociale ed ambientale per almeno il novanta per cento dei propri investimenti”.
“Occorre misurare l’impatto degli investimenti responsabili”
Tuttavia, la dirigente ha anche sottolineato che “affinché gli investimenti responsabili mantengano le loro promesse, ovvero consentano davvero all’investitore finale di orientare i propri risparmi in ragione della creazione di valore sociale e ambientale e non solo economico, occorre cambiare scala”. Ed in particolare utilizzare indicatori che misurino, ad esempio, l’impronta ecologica delle operazioni finanziarie effettuate o ancora la loro capacità di generare posti di lavoro.
Immagine di apertura: ©Robert Nickelsberg/Getty Images
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